(UNWEB) Le cooperative sono state storicamente una forma di emancipazione degli operai che si liberavano del padrone associandosi liberamente in cooperative di 10, 20 soci. Per Rossano Rubicondi, "Il mondo attuale relativo a questa forma di organizzazione, ora estremamente omogeneo (la differenza effettiva tra “cooperative rosse” e “bianche” si è praticamente estinta), va messo in discussione. Quando il numero di associati supera le 30 unità, quando ci si rivolge al Presidente (in teoria eletto dagli associati) con il “lei”, vuol dire che si è ricreata la figura del padrone. Un padrone che, usufruendo delle agevolazioni di cui ha goduto questa forma associativa, abbattendo i costi, sottoponendo i “soci” lavoratori a livelli di sfruttamento da fine Ottocento, approfittando della maggiore flessibilità della contrattualistica del mondo delle cooperative, di fatto sta facendo concorrenza sleale alle aziende sane.