PgNovara5(ASI) Mai come in questo caso, il risultato del Perugia al debutto stagionale in Coppa Italia era parso così scontato prima dell’inizio della gara. Tale era la convinzione diffusa fra tifosi e addetti ai lavori, scoraggiati dal netto ritardo di preparazione della compagine biancorossa e da un calciomercato partito piuttosto bene – col ritorno di Marco Moscati a centrocampo, i colpi in attacco dell’esperto Federico Melchiorri e del gioiellino Under-21 Luca Vido, e la firma di due buoni giocatori del difficile Girone B della scorsa stagione di Serie C come Simone Perilli dal Pordenone e Filippo Sgarbi dal Südtirol (via Inter) – ma poi improvvisamente arenatosi sulle spiagge di questa rovente estate.

Nella gara contro gli azzurri piemontesi, erano troppi i “primavera” portati in panchina e troppe le seconde scelte impiegate in campo. La penuria di giocatori che il tecnico Alessandro Nesta deve affrontare in una fase cruciale della preparazione stagionale è un problema serissimo a cui la società dovrà porre rimedio quanto prima per ridisegnare la difesa e il centrocampo, in emergenza assoluta, e rinforzare l’attacco con una punta centrale di peso, capace di finalizzare le idee dei due ottimi rifinitori fin’ora acquistati. Con le operazioni in uscita fin qui concluse, la società può contare su un buon tesoretto che attende solo di essere reinvestito in modo mirato su giocatori di categoria in ruoli decisivi, al momento scoperti.

Molti dei convocati per la partita di ieri sera non saranno titolari nel corso della stagione. Altri, addirittura, sono con la valigia in mano, in attesa che la società definisca gli ultimi dettagli della loro cessione. Come aveva spiegato lo stesso Nesta nella conferenza pre-gara, questa è la prima estate che vede in corso d’opera una completa ristrutturazione, dopo almeno quattro anni durante i quali il presidente Massimiliano Santopadre, il direttore sportivo Marcello Pizzimenti e il responsabile dell’area tecnica Roberto Goretti avevano contribuito a creare una squadra annualmente arricchita da nuovi promettenti giovani, spesso in prestito da squadre di serie A, ma innestata su un tronco di atleti esperti e già ben inseriti nello spogliatoio. Ormai, i veterani del gruppo, come Massimo Volta, Antonio Rosati e soprattutto il goleador Samuel Di Carmine, se ne sono andati, e presto farà loro compagnia alla voce “uscite” anche Lorenzo Del Prete, su cui si è fatto sotto il Catania.

Proprio la società etnea, tra le altre, rimanda ad una questione da non sottovalutare, ossia la vicenda ripescaggi per i tre posti attualmente vacanti in Serie B. La querelle, ancora in sospeso, ha costretto la Lega B a procrastinare per ben due volte la presentazione dei calendari ufficiali del campionato cadetto, prevista inizialmente per il 31 luglio e poi per oggi. Questo sta evidentemente influendo anche sulla preparazione delle altre 19 squadre certe della partecipazione al prossimo campionato cadetto, perché, a diciotto giorni dall’ipotetico fischio d’inizio del torneo, si è tutt’altro che certi di riuscire ad evitare il rinvio.

Sarà infatti necessario attendere le sentenze dei tribunali, a cominciare da domani, martedì 7 agosto, quando il TAR del Lazio si pronuncerà sul nuovo ricorso presentato dall’Avellino, escluso dalla serie B per irregolarità amministrative. Venerdì, invece, sarà il Coni ad esprimersi sui ricorsi presentati da Ternana e Pro Vercelli con l’obiettivo di annullare la sentenza che ha rivisto uno dei requisiti per i ripescaggi, riabilitando lo stesso Novara, sceso ieri sera in campo allo Stadio “Renato Curi”, senza ancora sapere quale campionato dovrà disputare tra meno di un mese.

La formula per la definizione della classifica delle squadre in lizza per riempire le caselle lasciate sguarnite dalle società non iscritte per inadempienze, è oggettivamente piena di complessità che, in gran parte, non rispecchiano nemmeno i meriti sportivi effettivamente acquisiti sul campo. L’esclusione dal “pacchetto” delle candidate al ripescaggio della Virtus Entella, sconfitta lo scorso anno al playout dall’Ascoli (per altro con due pareggi tra andata e ritorno che premiarono il miglior piazzamento in classifica dei marchigiani), è un evidente non-senso rispetto all’inclusione di squadre sconfitte ai playoff di Serie C, come Catania o Siena, o delle altre retrocesse dirette di B. Ai punti conquistati nel campionato precedente, infatti, i criteri di calcolo del punteggio di ciascuna squadra sommano, sebbene con coefficiente inferiore, la media spettatori fatta segnare nel corso delle ultime cinque stagioni e la tradizione sportiva della piazza a partire dal 1929 (dal 1935 per quanto riguarda i risultati ottenuti in terza serie). L’unica “colpa” della formazione ligure sarebbe, dunque, quella di rappresentare una piccola cittadina di provincia, a soli 40 minuti dal capoluogo che, con Genoa e Sampdoria, da decenni egemonizza quasi per intero il calcio regionale.

Questa complessità normativa, come spesso avviene, fa sì inoltre che aumenti il margine di interpretazione dei parametri, come avvenuto nel caso del ricorso presentato dal Novara per chiedere l’abrogazione, poi ottenuta, del punto D4 (pag. 14) della delibera in materia di ripescaggi del Commissario Straordinario della FIGC, di cui al Comunicato Ufficiale n. 54 del 30/5/2018. Proprio il punto D4, se riammesso dalla prossima sentenza di venerdì, tornerebbe a precludere il ripescaggio alle squadre che, come il Novara, «hanno scontato nel nelle stagioni sportive 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 sanzioni per il mancato pagamento, nei termini prescritti, degli emolumenti dovuti ai tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute IRPEF, o dei contributi INPS o del Fondo Fine Carriera relative ai suddetti emolumenti».

Tra i ricorsi, i controricorsi e i numerosi gradi di giudizio, il calcio italiano continua così a navigare nelle movimentate acque degli studi legali. Al netto dell’esclusione, ormai accertata, di Bari e Cesena, che ripartiranno dalla Serie D, e della penalizzazione del Foggia, che ripartirà dalla B ma con otto punti da recuperare sulle altre sin dalla prima giornata, tutte le altre squadre coinvolte sono ancora in ballo, creando un’incertezza generale che, giocoforza, condiziona trattative e operazioni di mercato anche per tutte le altre società, sia in entrata che in uscita.

Andrea Fais – Agenzia Stampa Italia


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