Santopadre1208200 1024x567(UNWEB) Peruiga Perugia calcio. Santopadre in pillole: non sono Berlusconi, se qualcuno vuole il Perugia si faccia avanti con proposte serie. Io ora voglio solo ripartire per fare una società e una squadra vincenti.

A Comotto ci pensavo da tempo

Sono onorato di avere al mio fianco Gianluca Comotto, uno che ha dato tantissimo in campo ma anche e soprattutto fuori dal campo. È una persona seria, stimata e stimabile. Il suo nome mi frullava in essa già da qualche mese.

Con Goretti non c’era più sinergia

Perché siamo retrocessi? Per una concomitanza di errori, a partire dai miei. E, poi, anche quelli degli altri responsabili, perché il presidente non fa tutto da solo e ognuno svolge un pezzo del lavoro. Ora però non c’è tempo per pensare e rimuginare non serve. Bisogna ripartire velocemente. Il primo punto del nuovo inizio, che non so se è una rivoluzione, è stata la presa d’atto, fatta con Roberto Goretti a 48 ore dallo spareggio,  che io e lui eravamo a fine corsa. È stata, ci tengo a dirlo, una corsa bellissima, durata otto anni, ricca di tante gioie, prima dei dolori di questa stagione. Con Roberto voglio precisare  che non c’è stata, né ci sarà mai alcuna rottura.

Lui ha detto che non c’erano più le condizioni per fare insieme una strategia giusta, forte e subito vincente? Credo si riferisse al fatto che io e lui insieme non riuscivamo ad avere più l’energia necessaria. Non poteva certo riferirsi al budget, perché di quello nemmeno avevamo cominciato a parlarne. Entrambi volevamo che il Perugia ripartisse forte nell’entusiasmo e, per il bene del Perugia, abbiamo preso atto che insieme non riuscivamo ad avere più gli stimoli giusti. Ora però è arrivato il momento di tirare una linea col passato. Io ho sbagliato e pago per i miei errori, ma voglio guardare avanti e sperare in un futuro vincente. 

Non è  colpa mia se non sono Berlusconi.

Quest’anno abbiamo fatto tanti errori e, forse, il mio più grande è stato quello di ascoltare tutti e di non fare quello che mi sentivo. Le critiche le accetto perché io sono quest’anno un perdente, ma non posso essere criticato per il fatto di non essere un Volpi, un Berlusconi, un Vigorito.  Loro spendono 20 milioni l’anno  e dopo anni riescono ad andare in serie A. Io non ho quelle possibilità, ma non credo che questa mi possa essere addebitata come un colpa.

Mai preso un soldo dal Perugia. Ok le critiche, ma dare informazioni complete.

Le critiche devono essere intellettualmente oneste, bisogna informare con completezza. Per esempio, sento parlare solo dei milioni di plusvalenze di questi anni, ma nessuno ricorda gli 8,7 milioni spesi per i cartellini dei giocatori. E non è vero che io ho preso lo stipendio da Amministratore delegato. Non ho mai preso soldi dal Perugia Calcio, tutto quello che abbiamo incassato lo abbiamo reinvestito nell’acquisto dei giocatori e nelle infrastrutture (museo, sede, campi di calcio) che sono fondamentali per una società. Se si dà un’informazione sbagliata, si crea confusione e si induce a pensare cose infondate. E questo anzitutto non è corretto nei confronti della gente, cui vanno date tutte le informazioni, affinché si possa fare un’idea compiuta. Poi voglio anche precisare che molte critiche, e anche insulti, mi arrivano da persone che mi avevano contattato perché volevano un ruolo nel Perugia, dove siamo 50 persone a lavorare e non possiamo certo diventare 250. E a chi mi accusa di vivere poco la città rispondo che, quando mi invitano, io vado dappertutto, come per esempio sono andato nelle scuole. Per il resto, vivo Perugia per quanto posso, avendo una famiglia e un’attività a Roma. Ma vi assicuro che qui ho tanti amici, anche  più di tanti perugini.

Nessuna seria proposta per acquistare il Perugia.

Non è vero che ho ricevuto offerte concrete e serie per cedere il Perugia. Chi recentemente si è fatto avanti, non aveva soldi suoi da spendere e parlava per conto di terzi, di un ipotetico fondo che voleva acquistare il Perugia, ma poi non si è  fatto più vivo nessuno. Io penso che se uno vuol fare un’offerta seria ha un solo modo: mi manda una pec e parliamo di cose ufficiali. Io sono qui quasi tutti i giorni, se qualcuno vuole fare proposte, non ha che da farsi avanti.

Il Perugia costruito mattone su mattone è una società sempre solida e sana.

Il primo anno di serie B in conferenza dissi che il nostro progetto sarebbe iniziato con molti prestiti, per poi piano piano acquisire giocatori di proprietà. Ora, dopo sei anni, abbiamo 20 giocatori nostri, e li abbiamo pagati, non ce li ha regalati nessuno. E questo, badate bene, in un campionato, la serie B, che ha un alto tasso di mobilità dei giocatori. Ogni anno d’estate tutte le società cadette cambiano da 7 milioni a 12 giocatori, perché, anche a causa dei prestiti,  c’è una forte attrattività dalla serie A o dalla serie C e ogni anno ci sono ben sette società su 20 che cambiano, tra promozioni e retrocessioni.  Nonostante questo, noi abbiamo costruito una casa mattone dopo mattone. Ora la casa sembra crollata ma, attenzione, sembra solamente, perché il Perugia è una società sana e forte e, se anche ha perso una categoria, siamo persone oneste e un club stimato e benvoluto e vogliamo recuperare sul campo la retrocessione.

Quello che invece ci è mancato è stata la continuità della guida tecnica. A volte la cosa è dipesa da noi, a volte dai tecnici che non so non voluti rimanere a Perugia

Rialzarsi e ripartire per essere competitivi in serie C

Adesso dobbiamo rialzarci, ricostruire, ripartire. Veniamo da un trauma, la retrocessione, che ha destabilizzato tutte le componenti del club.  Stiamo cercando di ricreare entusiasmo, certezze, sicurezze che sono state scosse. Perché dobbiamo affrontare un campionato durissimo, questo lo sappiamo tutti. Dobbiamo affrontare grandi difficoltà, inutile fare proclami che vogliamo ammazzare il campionato, ma certo faremo una squadra competitiva, poi come sempre il terreno sarà l’ultimo giudice.

Ricorso Trapani fondato, ma io penso solo ala Perugia

Il ricorso del Trapani l’ho letto, è giuridicamente fondato, ma io non sono un giudice e ora voglio concentrarmi solo sulla ricostruzione del Perugia, che voglio sia una società e una squadra competitiva.

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia