Schermata 2020 12 13 alle 18.14.15(UNWEB) Perugia. Un pareggio agguantato quando erano saltati tutti gli schemi. Un punto che serve a poco in classifica e molto ad aprire riflessioni, serene ma serie, sulla effettiva adeguatezza della rosa del Perugia per l’obiettivo della vittoria del campionato. Perché, oltre alla cronica carenza di una punta-killer, c’è da chiedersi se tra i tanti centrocampisti del Perugia, tutti più o meno intrinsecamente dotati sul piano tecnico, non manchi qualcuno in gradi di saltare l’uomo, andare in profondità a creare spazi e supportare le punte.

È un dato di fatto che contro la munita organizzazione della Virtus Verona, il Perugia ha sbattuto ripetutamente la testa, senza venire però a capo della faccenda. Nei primi venti minuti i grifoni hanno avuto due o tre occasioni (due tiri di Melchiorri fuori bersaglio, una conclusione di Dragomir respinta da un difensore davanti alla porta). Ma, poi, col passare  dei minuti, i veneti hanno preso le misure e al Perugia non è rimasta che l’opzione lancio lungo per le punte. La Virtus, che poco prima del quarto d’ora aveva sbagliato un rigore concesso dall’arbitro a metà tra il generoso e l’inesistente, ha guadagnato metri e fiducia, conquistando la metà campo e dominando sulle seconde palle, elemento su cui Caserta aveva previsto che si sarebbe decisa la partita. Il gol di Marcandella al 39’ è arrivato anche per errori della difesa umbra, ma i veronesi già da qualche minuto stavano gestendo il match. La ripresa è iniziata sullo stesso cliché e Caserta ha provato a cambiare modulo (4-4-2) e uomini, sostituendo praticamente tutto il centrocampo: dentro  Sounas e Falzerano per Dragomir e Kouan e, poi, Minesso e Vanbaleghem al posto di Elia (inconsistente) e Burrai. Da ultimo, Lunghi ha rilevato Crialese per un assetto tattico decisamente sbilanciato. Ma i risultati non si sono visti, almeno non immediatamente, perché i grifoni hanno continuato a giocare lunghi e con poca lucidità. Anzi, poco dopo la mezz’ora è arrivato il raddoppio dei veronesi, su azione da corner, in un’altra fase del match in loro controllo, dopo che gli uomini di Fresco avevano già sfiorato la marcatura in altre due circostanze. E anche  il 2-0 non lascia esente da colpe la difesa perugina. Tutto, a quel punto, sembrava davvero indicare una sconfitta pesante e preoccupante del Perugia. Che, però, perso per perso, grazie soprattutto a Sounas e Falzerano, trovava le ultime energie e quel coraggio di attaccare in massa l’area avversaria che fino ad allora (come già molte altre volte)  era mancato. Due giocate individuali di Murano (per il resto impalpabile) e Melchiorri (sempre il punto di riferimento più sicuro per la squadra in avanti, ma troppo isolato) permettevano nel finale ai grifoni di allungare la serie positiva. Ma un altro pareggio, alla fine, sembra davvero troppo poco per alimentare le ambizioni di rincorsa al primo posto. Chi può, faccia quel che serve.

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia