7518741562 839100cc0d o(ASI) Terni, Torna domenica 26 luglio 2015 la manifestazione annuale sul “PERCORSO CIRCOLARE DI COLLICELLO”, un progetto al diciassettesimo anno di vita che sta riscuotendo come sempre un lusinghiero successo. Come è noto il percorso è permanente ed è aperto dal primo febbraio al trenta settembre. Un percorso altamente naturalistico che si snoda fra le dolci colline intorno a Collicello di Amelia in una zona incontaminata e di una tranquillità francescana senza pari e che rappresenta un attendibile profilo della cultura, della storia, dell’ambiente, delle tradizioni della gente umbra.


Di particolare rilevanza il passaggio per lo “SPECO FRANCESCANO” dove è possibile visitare l’angusta “GROTTA” nella quale, narra la storia-leggenda, si fermava a pregare S. Francesco d’Assisi. Più oltre si scoprono i ruderi del “CONVENTO BENEDETTINO”, da alcun bellissimi intatti particolari si può immaginare il passato splendore architettonico di tutta la costruzione.
E poi via verso il belvedere “SASSO DELLA MORTE”, la “PIANA DI MONTE PIGLIO”, il “BOSCHETTO DELLA PETRAIA”, la “TROSCIA DI PATRIGNONE”, il “FONNO DI ZACCANEBBIA”, il “CANNETTO DEGLI SPIRITI” tra cavalli allo stato brado, allevamenti di daini e caprioli, greggi di pecore, riserve di cinghiale e profumo di funghi. Di particolare interesse le tante "doline" (chiamate dalla gente "Cannetti" seguiti dai nomi più disparati) presenti lungo il percorso che confermano il territorio amerino come una delle più importanti zone carsiche d'Italia.
In prossimità dell’abitato di Collicello, al termine dell’escursione, si scoprono le rovine del “CASTELLO DI CANALE” che fu residenza del Conte Altobelli di Chiaravalle. Un complesso molto articolato, poco noto ai più perché dislocato su una collinetta con folta vegetazione e lontano dalla strada, ma ricco di storia e di fascino. Le possenti torri e il centro storico di Collicello annunciano la fine di questa meravigliosa escursione.
Ogni partecipante potrà scegliere tra due tracciati di 4 e 10 chilometri, sentieri nei fitti boschi di leccio che potranno essere percorsi camminando secondo le proprie possibilità e grado di allenamento. Al termine di questo impegno sportivo riconoscimento per tutti e pranzo curato dalla locale Pro-loco offerto a tutti i partecipanti.
L’iniziativa del 26 luglio è inserita nel programma dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie che prevede la sagra della polenta alla carbonara e del cinghiale alla colcellese oltre alla quarta edizione della sagra della fava cottora dell'amerino. I festeggiamenti inizieranno giovedì 23 luglio e termineranno sabato 1° agosto; dieci giorni di tante iniziative, tanta musica ma anche tanta buona cucina servita con il tipico calore della gente di Collicello.
Appuntamento quindi a domenica 26 luglio alle ore 9,00 nella piazza del paese di Collicello dove sarà possibile iscriversi all’iniziativa e quindi, dopo aver assistito, per chi lo vorrà, alla S. Messa celebrata in Piazza, partenza per questa indimenticabile esperienza. Informazioni: OTTAVIANI Regino Telefono 0744.988202 - Cellulare 339.2043975.
La camminata verrà ripetuta venerdì 31 luglio in notturna con partenza dalla piazza principale del paese alle ore 21,00, per una escursione, giunta alla sedicesima edizione, dal grande fascino che ha sempre riscosso grande successo. Tutte e due le camminata avranno come logica conclusione un momento di simpatica aggregazione presso lo stand della festa dove potranno essere gustati piatti tipici come la "polenta alla carbonara" o il "cinghiale alla colcellese".
La camminata notturna di Collicello precede il grande appuntamento di lunedi' 24 agosto prossimo quando a Terni si svolgerà la seconda edizione della "Run and walk by night" un appuntamento di spessore dove la fa da padrone la solidarietà sostenuta da centinaia e centinaia di semplici cittadini , la quota d’iscrizione verra’ infatti devoluta alla Fondazione Veronesi delegazione di Terni, che si cimenteranno in una gradevole camminata che terminerà con la tradizionale cocomerata.

 

COLLICELLO tra STORIA e LEGGENDA

Anche nelle cartine geografiche più precise non lo cercate, perché Collicello, un incantevole frazione del comune di Amelia, non lo troverete. Il Paese è situato sopra la storica via Amerina, su una balza verde di elci e castagni, da cui emergono una torre e un campanile. E' situato a 435 m. s.l.m. secondo l'Istituto Geografico Militare, a m. 531 secondo il Comune di Amelia.
Anticamente era chiamato Colcello (anno 1400 circa). Nel sec. XV Collicello fu terra di scorribande; nel 1409 Muzio Attendolo Sforza, Braccio di Montone, nel 1419 Paolo Colonna, Gattamelata di Narni, Conte Brandolin, ecc.
Collicello è stato per secoli il baluardo amerino più distante a contrastare il dominio di Todi. Infatti a poche centinaia di metri sorgono i ruderi del Castello di Canale, antico possedimento della famiglia todina dei Chiaravalle. Collicello è tra le rocche amerine che ha conservato maggiormente integro il suo aspetto medioevale essendo rare le moderne costruzioni nel suo comprensorio. Nel 1342 si ha la definitiva giurisdizione di Collicello sotto Amelia attraverso un giuramento di fedeltà su istanza di Giordano Orsini, Rettore del Patrimonio della Chiesa. Nel 1404 Amelia fece costruire un fortilizio tra le mura di Collicello. La torre fu terminata nel 1405 ne fu incaricato il maestro Giovanni di Bettona che si avvalse anche dell'opera di Giovenale di Narni. Il rivestimento in pietra fu opera di Bernarduccio Peroni di Amelia. Fu nominato castellano Francesco di Jacopo Mere.
Nel 1460 i Chiaravallesi attaccarono il castello che venne in parte dato alle fiamme. Per la difesa di Collicello, Amelia costituì una guarnigione con cento verrettoni (arma costituita da un'asta metallica da lanciare a mano o con la balestra) ed una bombarda capace di lanciare un peso di trenta libbre (oltre 10 kg.). L'anno seguente i Chiaravalle approfittando di una breve assenza della difesa amerina, come una furia piombarono su Collicello distruggendola. L'immediata ritorsione avvenne nel 1462 quando amerini e truppe pontificie, comandate da Raffaele Caymo, si scontrarono con i Chiaravalle che furono sconfitti nei pressi del loro castello di Canale che venne, per ordine di Papa Pio II smantellato. La torre maggiore di Collicello nel 1464 venne rinforzata con n° 2 bombardelle, n° 2 targoni (scudo più grande del normale, n° 6 schioppetti, n° 1 stocco (arma simile alla spada, ma più robusta e terminante a punta acuta, atta quindi a dare soltanto colpi di punta detti, appunto, stoccate), saggitte (frecce), n° 3 bombe maggiori, n° 1 bombarda, n° 1 balestra minore, corazze ecc.
Alla fine del 1400 si affaccia alla ribalta di Collicello e dintorni Altobello Chiaravalle di Canale. Un guerriero ardimentoso, sprezzante del pericolo e sanguinario. Si macchiò di orribili delitti e soprusi; si narra un episodio in cui Altobello, rapito un figlio ad una popolana, ne chiedesse un riscatto. Alla mamma, che poté consegnare solo la metà della somma richiesta, l'Altobello gli restituì solo la metà del figlio dicendo: "Altobello è giusto". Si è raccontato questo episodio per poi descrivere la sua cattura e l'odio che avevano per lui i suoi nemici. Dopo numerose scorrerie fu preso e linciato dalla folla inferocita. Racconta una "leggenda" che Altobello dopo essere stato linciato, al suo corpo si avvicinò una vecchia megera che estratto il cuore lo prese a morsi! Questa leggenda fu tramandata ai posteri con il nome di "sparviera". Un'altra leggenda nacque da questo linciaggio, fu quella detta di "Madonna Eletta". I Chiaravalle nel 1500 cambiarono definitivamente il nome con quello di Canale poi Canali (un ramo della famiglia si stabilì anche a Terni). La famiglia dei Chiaravalle ospitò nel proprio castello anche Francesco Petrarca.
Oggi Collicello conserva in ottimo stato la sua cerchia muraria, la porta d'ingresso con arco a ghiera esterna di pietra concia, le sue otto torri di cui una guarda verso il distrutto castello di Canale. Interessanti sono gli affreschi conservati all'interno della Chiesa di San Giovanni Evangelista, collocati nel catino absidale in cui sono raffigurate: la Madonna con il Bambino sotto una veduta di Collicello ed ai lati San Michele Arcangelo e San Giovanni Evangelista. L'opera è del 1948 ed è firmata da Cascianelli Benedetta. Subito fuori del Paese sorge la piccola Chiesa della Madonna delle Grazie con un bel Campanile a vela al cui interno si conservano interessanti affreschi del XV secolo.
Giuliano Fiorini

Notizie spigolate:
 "Il Castello di Canale" di Girolamo Medori - Leoni grafiche 1999
 Dal sito: www.amelia.it
 Dal saggio di Gerardo Gambini - maggio 2001