giornatadelsollievoAl dibattito online hanno partecipato esperti nell'ambito della promozione della salute

(UNWEB) Perugia.  E’ stata celebrata anche a Perugia, come nel resto d’Italia, la XX edizione della giornata nazionale del “Sollievo”, con una serie di eventi andati in scena dal 27 al 30 maggio.

La Giornata del Sollievo è promossa dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti insieme al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e nasce nel 2001 con lo scopo di “promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”. In principio dunque è stata del tutto naturale una connessione diretta con i temi della legge 38 del 2010 sull’accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore. Tuttavia – spiega l’assessore ai servizi sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi – nel tempo la giornata del Sollievo e la Rete del sollievo hanno esteso la loro attività al sollievo dalla sofferenza non solo fisica ma anche psicologica di malati, disabili, cittadini, pur mantenendo la centralità del fine vita.

A concludere le tante iniziative legate all’edizione 2021 della giornata del sollievo è stata lo scorso 7 giugno la tavola rotonda online sul tema della “prossimità nel lavoro di cura. Parliamone con...”. Si è trattato di un confronto aperto sul tema del “Sollievo” e della legge 38 con esperti dell’ambito della promozione della salute e delle cure palliative.

Presenti, con il coordinamento della giornalista Mariangela Musolino, Giuseppe Guerrera della fondazione Gigi Ghirotti, Mario Santarelli direttore uoc radioterapia dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti nonché delegato per le città del sollievo, Cynthia Aristei, direttrice della struttura complessa di radioterapia oncologica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, Vito Ferri psicologo coordinatore centro di ascolto psico-oncologico della fondazione Ghirotti, Raimondo Cerquiglini, direttore generale Afas, Stefano Migliorati, presidente avis Perugia, Erminia Battista medico sanità pubblica e referente rete volontari Maps (moltiplicatori azione promozione salute).

“E’ stata un’iniziativa di cui andiamo molto fieri e che abbiamo accolto con particolare soddisfazione – ha commentato l’assessore Edi Cicchi – perché ci ha dato la possibilità di confrontarci con i massimi esperti nella materia dell’attività della rete del sollievo e dell’attività di cura in un momento di prima ripresa dopo la lunga fase di emergenza sanitaria legata al contrasto al covid 19. Un anno molto difficile che ha cambiato le abitudini degli italiani sotto ogni punto di vista, compreso quello della cura dei propri cari”.

L’assessore ha spiegato come la tavola rotonda si è unita idealmente alla mostra intitolata “raccontare la pandemia con gli occhi del... sollievo”, allestita presso l’ex chiesa di Santa Maria della Misericordia in via Oberdan, grazie gli elaborati prodotti dai componenti della rete territoriale del Sollievo nell’ambito dell’omonimo Contest, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Perugia.

Obiettivo della competizione era quello di rappresentare con un’immagine l’anno appena passato e raccontare come anche il lavoro di associazioni, enti, fondazioni aderenti alla Rete del Sollievo si sia dovuto adeguare a restrizioni, distanziamento e dispositivi di sicurezza

Le fotografie sono state valutate da una giuria composta da membri dell’amministrazione ed esperti di comunicazione e fotografia: ad aggiudicarsi il primo premio è stato A.R.ONC, Amici della radioterapia oncologica; al secondo posto il Centro Cinofilo SPEED DOG, al terzo posto, l’Hospice “La casa nel parco”.

“Dalle foto ma anche dai racconti che ci siamo scambiati – continua l’assessore Cicchi – è emerso inevitabilmente che in questi lunghi mesi di pandemia l’attività di cura è stata svolta proprio dai soggetti di prossimità, il cui ruolo è fondamentale nel coordinamento con la rete del sollievo. Una rete il cui obiettivo principale resta la corretta applicazione della legge 38 sulle cure palliative, ma che rappresenta tanto altro: pensiamo a tutti quei percorsi legati agli aspetti dello stare bene, alle varie attività collaterali che possono consentire ai nostri malati di aumentare la qualità della vita, seguendo percorsi nuovi fatti di sostegno e supporto.

La rete, dunque, non è un fuoco di paglia, ma è un percorso vero, ricco di opportunità e di occasioni per fare del bene alla collettività. Per questo mi sento di dire grazie a tutti coloro che giornalmente operano in questo settore tanto importante e così delicato”.

La città di Perugia – va ricordato – è parte della rete delle Città del Sollievo da ormai quasi 4 anni, con una rete territoriale che al momento fa affidamento su ben 43 aderenti tra associazioni, enti, fondazioni sparsi sul territorio.