Nido RodariIl nido è l’unico, sul territorio comunale, a gestione diretta da parte dell’Ente

(UNWEB) Marsciano. Il sindaco Francesca Mele e l’assessore alle politiche scolastiche Dora Giannoni hanno visitato, nella mattina di martedì 21 settembre, il nido d’infanzia Gianni Rodari a Marsciano. Dei 4 plessi, su tutto il territorio, che ospitano nidi comunali, il Rodari è l’unico a gestione diretta, mentre negli altri casi il servizio è affidato a cooperative.

È di 32 il numero di bambini che il nido può ospitare. Per l’anno scolastico 2021/2022, iniziato il primo settembre, sono 13 i bambini presenti che già frequentavano l’anno precedente e sono state 29 le domande di nuove iscrizioni inserite in graduatoria per occupare i 19 posti disponibili. Le iscrizioni pervenute oltre i termini saranno oggetto di una seconda graduatoria che potrà essere utilizzata non appena esaurita la prima. Gli ambientamenti dei nuovi iscritti avvengono in maniera graduale, con solo alcuni bambini alla volta, e prevedono il coinvolgimento delle famiglie. Si tratta di una precisa scelta educativa a conferma di una particolare attenzione ai bisogni dei piccoli ospiti che contribuisce all’eccellenza qualitativa che caratterizza questa struttura.
La fase di ambientamento terminerà il 2 novembre. In attesa dell’arrivo di tutti i bambini, sono già stati formati due gruppi eterogenei, che alla fine conteranno 16 membri ciascuno, al fine di gestire al meglio sia gli aspetti didattici che quelli legati alle misure di sicurezza anti covid-19. Una volta completato l’ambientamento di tutti i bambini sarà presentata alle famiglie la programmazione annuale specifica delle attività didattiche.

Il servizio presso il nido Rodari è attivo dal lunedì al venerdì dalle 07.45 alle 14.30. I pasti somministrati ai bambini vengono preparati nella cucina interna alla struttura, con materie prime e personale fornito dalla cooperativa Cir. Per l’anno educativo 2021/2022 non è stato attivato il prolungamento pomeridiano dell’orario, fino alle 16.30, come avvenuto negli anni passati. La ragione è legata al numero estremamente ridotto di famiglie che hanno manifestato all’Ente il loro interesse per questo servizio, dopo che già negli ultimi due anni c’era stato un progressivo ridursi del numero dei fruitori.