inaugurazione emporio don gustavo f00Il cardinale Bassetti: «Segno di amore, clima e calore di carità».

La testimonianza dei giovani volontari “Gi.fra.”: «un servizio che arricchisce sempre nel donarti agli altri»

(UNWEB) Perugia. Un ulteriore segno di attenzione e prossimità pastorale e sociale della Chiesa di Perugia-Città della Pieve alle comunità di periferia, giunge dall’apertura dell’Emporio della Solidarietà Caritas in una delle zone più sensibili del capoluogo umbro, nella frazione di Ponte Pattoli (via Antonia 61), nelle vicinanze del campo sportivo, fruibile da sabato mattina 7 maggio (apertura bisettimanale: mercoledì, ore 16-19 e sabato, ore 9-12) a circa 90 famiglie in gravi difficoltà, oltre a quelle profughe ucraine che man mano arrivano. L’animazione-gestione dell’emporio è affidata a una cinquantina di volontari motivati e formati, tra cui diversi giovani e tra questi un gruppo della “Gi.fra.”, la Gioventù francescana. L’aspetto amministrativo-gestionale è curato dalla Fondazione di Carità San Lorenzo, ente operativo della Caritas diocesana. Quest’emporio si aggiunge ad altri quattro attivati dalla Caritas, a partire dal 2014, in collaborazione con parrocchie e realtà socio-caritative territoriali.

L’inaugurazione si è tenuta il 4 maggio alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, del direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, del presidente della Fondazione di Carità San Lorenzo, Maurizio Santantoni, del parroco, don Giovanni Marconi, del vice parroco, padre Damiano Romagnolo, responsabile della locale “Gi.fra.”, della coordinatrice degli Empori Caritas, Elena Gattavilla, e della responsabile del nuovo emporio, Nadia Riccini, dirigente scolastico a riposo.

Don Gustavo. L’emporio è stato intitolato all’indimenticabile parroco di Ponte Pattoli, mons. Gustavo Coletti (1938-2020), il primo sacerdote perugino a morire di Covid-19, il cui ritratto, realizzato dalla giovane artista Michela Lupattelli, saluta e benedice i frequentatori di quest’opera segno. Molto commovente è stato il gesto del cardinale nel toccare la mano dipinta del suo amico sacerdote, come a volerlo salutare, perché, come ha detto, «don Gustavo è uno dei pochi sacerdoti che non ho potuto seguire nel momento della morte, stavo mordendo anch’io di Covid. Anzi, forse, c’è stata proprio una sostituzione davanti a Dio, perché, quando lui si è accorto di morire, ha offerto la sua vita al Signore per salvare quella del vescovo».

Gesto di grande amore. «A don Gustavo sarò grato in eterno per questo gesto – ha commentato Bassetti –, un gesto di grande amore, perché non c’è più grande amore che offrire la vita per le persone che si amano. Io sento una vita offerta per me, ma anche per tutti voi, perché don Gustavo vi ha cresciuto in questo amore, in questo clima, in questo calore di carità. E se siete in tanti qui è perché lo ricordate e gli volete ancora bene. Quando io venni in Umbria, tredici anni fa, nella mia prima omelia, ricordai che l’Umbria è veramente una terra di carità perché è stata calpestata da san Francesco ma anche san Bernardino da Siena, l’uomo della grande carità».

Segni della carità. «Questi segni della carità continuano – ha sottolineato Bassetti – e nell’ultima settimana abbiamo inaugurato la mensa al “Villaggio della Carità” di Perugia e questo quinto emporio in una zona periferica importante. Ringrazio il Signore, perché questa inaugurazione può sembrare un gesto materiale, nel raccogliere e distribuire viveri, ma questa è Caritas ed è il nostro stile per dire alle persone più povere ed abbandonate - penso ai fratelli, alle sorelle dell'Ucraina -, che ci stanno a cuore. Come ci insegna Gesù, “quello che avete fatto al più piccolo” - e ci sono tanti di questi piccoli del Vangelo in mezzo a noi - il Signore, attraverso il segno di questo emporio, ci dice: “l’avete fatto a me”. Nonostante tutti i nostri difetti, peccati la consolazione più grande è quella di continuare a fare del bene, di continuare a vivere la carità, e Dio continuerà a dire: “l’avete fatto a me”».

Un fiore meraviglioso. «L’Emporio “Don Gustavo” è uno dei tanti “fiori meravigliosi” di carità che stanno crescendo nella nostra città». Così, in sintesi, il sindaco Andrea Romizi nell’intervenire all’inaugurazione di questa nuova opera segno aperta, ha proseguito il primo cittadino, «in un’area di bisogni di prossimità e di vicinanza, restituendo anche tanta vitalità e socialità a questo territorio». Anche Romizi ha avuto parole di affetto e di ringraziamento in memoria di don Gustavo Coletti, perché, ha evidenziato, «ha servito la diocesi e la nostra città e la sua Ponte Pattoli per oltre 50 anni. Come non ricordare i momenti di grande sofferenza vissuti nella fase acuta del Covid che ci ha portato via don Gustavo e altri nostri concittadini. Abbiamo sofferto molto per il cardinale Bassetti, non solo perché è il nostro vescovo, ma per il suo carisma penetrato nel cuore di tutti, credenti e non, e come non pensare a don Gustavo e alla sua ultima preghiera rivolta al Signore per il nostro Pastore».

Colonna del volontariato. Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, nel ringraziare quanti si sono adoperati per l’apertura dell’emporio, ha sottolineato l’opera di tanti volontari definendo i ragazzi della “Gi.fra.” «colonna del volontariato». Questi ragazzi e il loro coordinatore, padre Damiano Romagnolo, hanno parlato di «un’esperienza importante, perché collega tra di noi tante esperienze di volontariato: giovani della “Gi.fra.” e non solo, tutti i volontari dei paesi attorno che si stanno impegnando, così come i preti e i frati, parroci e vice parroci della IV Zona pastorale, che danno il loro contributo come semplici volontari. Ma l’ossatura del volontariato qui è fatta da tante signore e signori che si sono impegnati molto per aprire questo emporio Caritas».

Poveri e ultimi come fratelli. I ragazzi della “Gi.fra.”, Elena, Giorgia, Miriam, Sara e Stefano, hanno detto: «come fraternità francescana ci piace metterci in gioco nel fare attività di servizio partendo con lo stare con i bambini del dopo-cresima e Gr.est. (Gruppi estivi, ndr), per poi crescere, maturare, arrivando alla carità che è uno dei pilastri della “Gi.fra.”: poveri e ultimi come fratelli. Proprio quest’anno abbiamo sentito il bisogno di fare servizio, di ripartire dopo due anni di chiusura per la pandemia. Ci piace ripartire impegnandoci come volontari dell’Emporio “Don Gustavo” e questo servizio ci permette di conoscere di più la realtà che ci circonda. Non sapevamo cosa fosse un centro di ascolto o come funzionasse un emporio. Abbiamo iniziato con la raccolta di cibo, che ci ha portato a conoscere tante persone, un servizio che arricchisce sempre nel donarti agli altri».

Come contribuire alla gestione. Per quanti vogliono sostenere anche materialmente quest’emporio, oltre a svolgere attività di volontariato, possono effettuare un bonifico intestato a “Fondazione di Carità San Lorenzo”, specificando nella causale “Emporio don Gustavo”, all’IBAN: IT30P0344003000000000161500. Tutte le offerte a favore della Fondazione di Carità di San Lorenzo Onlus, ente operativo della Caritas diocesana, sono detraibili/deducibili secondo il regime fiscale.