50 anni medicina del lavoro 5(UNWEB) – Perugia,   – Si è celebrato questa mattina, nell'Aula Magna del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, mezzo secolo di storia dell'Istituto di Medicina del Lavoro dell'Università degli studi di Perugia e dell'Azienda Ospedaliera di Perugia. Un importante traguardo per l'Istituto, fondato nel 1972 a tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori e che da cinquant'anni coniuga attività scientifica, didattica e clinica.

Le celebrazioni sono state aperte dal saluto del Magnifico Rettore, prof. Maurizio Oliviero, che ha sottolineato come la Medicina del Lavoro non sia solo un settore di riferimento scientifico, ma il compimento di un percorso di dignità e cultura: "La Medicina del Lavoro accompagna l'evoluzione di quella che noi giuristi chiamiamo il costituzionalismo moderno, cioè il riconoscimento di quei diritti che tutelano innanzitutto la persona nella sua integrità. E non è un caso che oggi festeggiamo i 50 anni di questo istituto parallelamente all'affermazione della tutela sui luoghi di lavoro, della tutela dei lavoratori e della loro salute. Oggi la Medicina del Lavoro ci invita a leggere quello che sarà il domani: la prevenzione. Ed è importante poter decodificare il futuro della dimensione professionale e del rapporto con l'ambiente".

Il Rettore ha infine ricordato come la Medicina del Lavoro sia oggi un punto di riferimento per l'Inail per le patologie respiratorie, "Un segnale di grande dignità dell'Accademia perugina e noi di questo dobbiamo esserne non solo orgogliosi, ma anche custodi".

Il prof. Vincenzo Nicola Talesa, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, ha ricordato come oggi "l'obiettivo deve essere quello di prevenire le malattie professionali, non solo di curare, e l'istituto di Medicina del Lavoro ha seguito questo percorso durante tutta la sua esistenza: conoscenza, monitoraggio, diagnosi, terapia e prevenzione".

A portare i saluti del Comune di Perugia, il presidente del Consiglio Comunale, Nilo Arcudi, che ha voluto ringraziare tutti gli operatori sanitari per lo "straordinario lavoro svolto in questi anni, con passione ed entusiasmo. Lo stesso spirito che ha caratterizzato l'istituto della Medicina del Lavoro, esempio di eccezionale esperienza clinica a livello regionale e nazionale". Arcudi ha infine ricordato come questo sia un momento strategico per la Sanità umbra e l'Ospedale di Perugia con la firma della convenzione tra Regione e Università e il nuovo piano sanitario regionale.

È seguito il saluto della dottoressa Marta Clemente, funzionario Inail, che ha sottolineato l'importanza della prevenzione e della collaborazione con l'Università: "Le malattie professionali sono un numero sempre inferiore rispetto alla realtà. La Medicina del Lavoro ha fatto grandi progressi nella prevenzione, ma ci sono ancora oggi molte patologie poco conosciute, per questo la collaborazione con l'Università di Perugia è molto importante".

Massimo D'Angelo, direttore regionale di Sanità e Welfare, ha ricordato come la Medicina del Lavoro sia uno dei temi più peculiari per l'Italia, "uno dei Paesi che maggiormente tutela la salute dei lavoratori grazie agli studi e le ricerche che negli anni sono stati condotti da parte dei nostri medici e scienziati. Noi viviamo nell'ambiente di lavoro diverse ore e questo comporta la possibilità di una correlazione tra ambiente, lavoro e salute. È quindi fondamentale poter riscontrare eventuali patologie, così come valutare e gestire il rischio di esposizione in ambiente lavorativo".

La dottoressa Cristina Clementi, direttore amministrativo dell'Azienda Ospedaliera di Perugia, ha sottolineato il ruolo, oggi, dell'istituto: "La Medicina del Lavoro ha funzione di cura, ma ancor prima di prevenzione, soprattutto grazie ai progressi apportati dallo studio e della ricerca a cui hanno contribuito professionisti come il prof. Abbritti, il prof. Muzi e il prof. Furbetta, il primo ad aver avviato questo rivoluzionario percorso all'interno dell'Università degli studi di Perugia. Oggi la Medicina del Lavoro sta mutando la propria funzione, si sta ampliando verso nuove realtà correlate all'ambiente lavorativo di cui ancora non conosciamo gli effetti ed è demandato a questo istituto il compito di intercettare i cambiamenti, studiare, indagare e prevenire. Il Medico del lavoro, oggi, svolge una funzione educativa del nostro agire, tanto che il decreto legislativo 81 parla della promozione degli stili di vita all'interno di una realtà lavorativa. Un professionista sanitario particolarmente vicino non solo al lavoratore, ma a tutte le patologie professionali". La dottoressa ha infine ringraziato il personale sanitario per il contributo alla lotta della pandemia, ad iniziare dal grande lavoro sul fronte della vaccinazione.

A conclusione dei saluti delle autorità si sono aperti i lavori della giornata con le relazioni del prof. Fausto Grignani, del prof. emerito di Medicina Interna, Adolfo Puxeddu e del prof. Lamberto Briziarelli. Gli interventi sono stati affidati al professor Giuseppe Abbritti, già direttore della Medicina del Lavoro dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Perugia e della Scuola di Specializzazione, al prof. Giacomo Muzi, attuale direttore di Medicina del Lavoro, al prof. Marco dell'Omo, al prof. Nicola Murgia, al dottor Michele Bini e alla dottoressa Letizia Rossi. A chiudere i lavori, il prof. Vincenzo Nicola Talesa.

 

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