IMG 8983Dopo la processione, nella basilica di San Costanzo il rito degli omaggi votivi al patrono. Il sindaco Andrea Romizi: "Dopo le restrizioni dovute alla pandemia, la nostra comunità può ritrovarsi ancora una volta in questa sentita ricorrenza"

(UNWEB) Perugia.  La vigilia della festa di San Costanzo a Perugia si è svolta all’insegna della tradizione con la Luminaria seguita dalla celebrazione dei primi vespri nella basilica intitolata al patrono della città e della diocesi di Perugia-Città della Pieve.

La rievocazione della trecentesca processione della Luminaria è stata accompagnata dall’arcivescovo Ivan Maffeis e dal sindaco Andrea Romizi, con il corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medioevali della città, coordinata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello.

Nella processione, partita da Palazzo dei Priori e approdata, lungo la “via sacra”, fino alla basilica di San Costanzo, luogo centrale della spiritualità perugino-pievese, si è quindi rinnovato il legame tra la Perugia civile e quella religiosa.

Erano presenti, in particolare, le confraternite delle parrocchie cittadine, le delegazioni dei rioni i Porta Eburnea, Porta San Pietro, Porta Sole, Porta Santa Susanna, Porta Sant’Angelo composte da alfieri, capitani, prime dame e figuranti – con il coordinamento dell’associazione Perugia 1416 -, la compagnia dei Tamburini dell’ente Giochi de le porte di Gualdo Tadino, la Compagnia del Grifoncello, la Reggenza dell’antico Comune di Perugia, i cinque consoli dei Rioni, la polizia locale con il gonfalone del Comune, le Confraternite di San Jacopo de Compostela e del Sant’Anello. Insieme all’arcivescovo Maffesi, sacerdoti e religiosi. Per il Comune, oltre al sindaco, erano presenti il vicesindaco Gianluca Tuteri, gli assessori Luca Merli, Edi Cicchi, Margherita Scoccia, Clara Pastorelli e Leonardo Varasano, i consiglieri Paolo Befani, Riccardo Mencaglia, Francesca Vittoria Renda, Roberta Ricci e Maria Cristina Morbello. Hanno partecipato anche altre autorità civili e militari, tra cui il presidente dell’Assemblea legislativa regionale Marco Squarta e la consigliera Erika Borghesi per la Provincia di Perugia.

Di fronte al Palazzo dei Priori, dopo la lettura da parte del podestà Franco Ivan Nucciarelli dell’antica ordinanza istitutiva della Luminaria, risalente al dicembre 1310, si è svolta la benedizione del fuoco e dei presenti da parte dell’arcivescovo al suono della campana della torre campanaria comunale.

Durante il percorso (via Fani, piazza Matteotti, via Oberdan, scalette di Sant’Ercolano, corso Cavour, borgo XX Giugno, Porta San Pietro, via San Costanzo, basilica di San Costanzo) chiarine e tamburi hanno scandito l’incedere della processione.

Nella basilica minore, in occasione dei Primi Vespri si è svolto il rito degli omaggi votivi al patrono: il cero da parte del sindaco di Perugia, la corona d’alloro da parte della Polizia locale (presente anche con il suo coro) e gli altri doni simbolo della fede, della cultura e della tradizione perugina, cioè il torcolo, dolce tipico della festa a ricordo del martirio di Costanzo, da parte dagli artigiani, il vin santo da parte di due sposi e l’incenso da parte del Consiglio pastorale parrocchiale di San Costanzo.

“Abbiamo tutti sotto gli occhi – ha detto l’arcivescovo nella sua omelia – una storia intrisa di violenza e di sangue, dall’Ucraina all’Iran, per citare gli esempi più macroscopici; una storia che sembra smentire la presenza di un disegno, di una ragione, di un Dio amico. Questa nostra stessa storia, però, è attraversata anche da un altro filo. C’è un filo rosso che racconta di esistenze donate, di perdono offerto, di amore portato con pazienza e generosità fino alla fine; racconta di un’esperienza che ha a che fare con la realtà, dà fondamento alla vita, la apre alla fraternità, alla carità, all’attenzione al debole e al povero. L’inchiostro di questa storia scorre nelle vene dei Santi, di San Costanzo e dei tanti santi che sono tra noi che custodiscono le nostre famiglie, le nostre comunità e le nostre città. La loro vita è interpretazione concreta del Vangelo. La loro fede, la loro cultura e le loro scelte hanno costruito questa nostra città. Farne memoria è fonte di riconoscenza; assumerne l’eredità è condizione e possibilità di futuro”.

Il presule ha anche espresso un ringraziamento al Comune, alle autorità militari e civili presenti e alla Corale.

“La festa di San Costanzo – ha detto il sindaco Romizi a margine della celebrazione dei vespri – è fortemente sentita dai perugini. Quest’anno, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, la nostra comunità può ritrovarsi ancora una volta unita per godere di questo momento nel suo svolgimento più tradizionale. Un fatto che, insieme alle parole pronunciate dall’arcivescovo Maffeis in occasione della sua prima omelia per questa solennità, ci infonde fiducia e speranza”.

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Domani, 29 gennaio, dopo le messe del mattino, alle ore 17 nella cattedrale di Perugia le celebrazioni religiose culmineranno con la messa che prevede l’ordinazione sacerdotale del seminarista Claudio Faina e che sarà presieduta da monsignore Ivan Maffeis, insieme al vescovo emerito cardinale Gualtiero Bassetti e ai sacerdoti diocesani, alla presenza delle autorità civili.

Nell’ambito delle celebrazioni civili, dalle 8 alle 20 in Borgo XX Giugno sarà presente la tradizionale Fiera Grande di San Costanzo: alle 10 il taglio del nastro con degustazione gratuita del torcolo di San Costanzo realizzato in formato gigante di 8 metri.

Sempre domenica, alle 9 in corso Vannucci si terrà la seconda edizione della Corsa di San Costanzo, riservata al settore giovanile della Fidal e promozionali e organizzata dall’Atletica Capanne-Pro loco Athletic Team in collaborazione con l’Atletica Avis di Perugia.

Alle 12 in corso Vannucci è in programma anche la degustazione dei torcoli di San Costanzo offerti dai forni e dalle pasticcerie della città.

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