polizia di stato 1170x780(UNWEB) Cittòà di Castello. "Personale del Commissariato della Polizia di Stato di Città di Castello diretto dal Vice Questore dr. Michele Santoro notificava ad un cittadino extracomunitario di origini tunisine, di 36 anni, gravato da precedenti di Polizia, il provvedimento della Misura di Prevenzione del D.A.C.U.R. (Divieto di Accesso al Centro Urbano) emesso dal Signor Questore della provincia di Perugia.

Tale misura ha origine dalle condotte penalmente rilevanti che il soggetto poneva in essere lo scorso mese di luglio quando, senza giustificato motivo spruzzava uno spray urticante concepito dalle normative vigenti solo per difesa personale, c.d. antiaggressione, all'interno di un bar del centro storico causando un'allarmante situazione di pericolo per i numerosi clienti presenti.

Il personale della Polizia di Stato impegnato in specifici servizi di ordine e sicurezza pubblica nel centro città per prevenire comportamenti molesti che disturbavano la quiete pubblica così come più volte rappresentato dai cittadini residenti, interveniva tempestivamente prestando ausilio ai clienti dell'attività commerciale che istintivamente si precipitavano all'esterno del locale, creando panico e grave pericolo di ressa e schiacciamento fra le persone.

L'attività di Polizia condotta portava all' individuazione, attraverso le numerose telecamere sia del comune che della stessa attività commerciale, all'identificazione dell'uomo quale responsabile dello sconsiderato comportamento.

Il soggetto veniva deferito all'A.G. per i reati di "getto pericoloso di cose e porto di armi o oggetti atti ad offendere".

Con l'applicazione della citata misura di prevenzione viene fatto divieto al soggetto di accedere al bar ove si è verificato l'evento, allo stazionamento nelle immediate vicinanze, nonché l'ingresso ai pubblici esercizi o locali di pubblico intrattenimento presenti nel centro storico di tutto il territorio del capoluogo tifernate.

L'eventuale violazione della misura emessa sarà punita con la reclusione del destinatario da sei mesi a due anni e la multa da euro 8.000 ad euro 20.000."

Così, in una nota, la Questura di Perugia.