UE ViolaRomantica Senigallia.wSabato 7 Dicembre, ore 21, Auditorium San Rocco, Senigallia (AN)


(UNWEB) In principio era la Viola, madre della grande famiglia di strumenti ad arco affratellati - nonostante le varie caratteristiche - dall’essere tutti chiamati Viola. Con questo nome generico, dal XVI° secolo venivano infatti chiamati strumenti ad arco molto simili che, a seconda della dimensione e della posizione in cui venivano tenuti dagli esecutori, si distinguevano in viole da braccio e viole da gamba. In seguito ad una sempre più precisa caratterizzazione sia timbrica che morfologica dell’originaria Viola, si è arrivati, un paio di secoli più tardi, alla definizione degli strumenti ad arco così come li conosciamo ed ascoltiamo oggi.
Alla moderna Viola, dunque, è rimasto l’onore nominale della nobile ascendenza; ma a tale pur notevole riconoscimento, non ha fatto immediatamente seguito altrettanta fortuna nella popolarità dello strumento, sia da parte degli esecutori che dei compositori.
Dal Settecento, infatti, prende avvio la grande fortuna del Violino – seguita di lì a poco da quella del Violoncello – che ha relegato la Viola a strumento sicuramente fondamentale nella Musica da camera, ma limitandone il suo ruolo solistico a poche ed isolate, sebbene magistrali, pagine. Occorrerà attendere la fine dell’Ottocento e gli albori del Novecento per assistere ad una nuova, decisamente ricca e vivacissima, stagione creativa per la Viola, al cui fascino non si è sottratto alcun compositore, e che ha in molti casi messo in ombra - in un gioco di corsi e ricorsi storici - gli stessi Violino e Violoncello.
Con un omaggio a questo strumento così straordinario per intensità espressiva e duttilità timbrica, UmbriaEnsemble (Luca Ranieri, Viola; Marta Tacconi, Pianoforte) si esibirà Sabato 7 Dicembre, nell’Auditorium di San Rocco a Senigallia, in occasione della seconda edizione della rassegna concertistica “Crescendo in Concerto”. In programma, proprio un repertorio che evidenzia gli aspetti più sorprendenti dello strumento: la sua personalità solistica e la sua versatilità tecnica.
La Sonata in do minore di Felix Mendelssohn, nonostante l’importanza della sua struttura (in tre tempi, per una durata complessiva di mezz’ora) e degli spunti tematici che la mettono in relazione con la Prima Sinfonia, fu composta nel 1824, da un Mendelssohn appena quindicenne. Non venne data alle stampe, tuttavia, se non oltre un secolo e mezzo dopo, nel 1966, confermando dunque l’opinione diffusa secondo cui il Romanticismo non si interessò molto alla Viola come strumento solista. Ma, pure, la versatilità dello strumento viene interpretata da Ranieri con i “Pezzi Romantici” op. 75 di Antonin Dvorak. Composti nel 1887 per Violino, questa interpretazione datane con la Viola sembra voler rinsaldare nell’immaginario collettivo il ruolo della Viola: strumento sorprendente ed affascinante.