Francesco Montanari e Andrea Delogu D0B3990 Fabio Lovino L’iniziativa di rappresentare uno spettacolo di spessore sul territorio nasce dal Comune di Calvi dell’Umbria, fucina di idee culturali

Venerdì 17 gennaio 2020 alle ore 21,00

(UNWEB) CALVI DELL’UMBRIA - Il Comune di Calvi dell’Umbria è una fucina di idee culturali. Dall’assessorato alla Cultura, diretto da Francesco Verdinelli, in collaborazione con Magazzini Artistici, parte l’idea di portare sul territorio uno spettacolo di spessore artistico culturale
come può esserlo un’anteprima nazionale. Così il Teatro comunale “G. Manini” di Narni (Terni), venerdì 17 gennaio 2020 alle ore 21, ospiterà l’anteprima della pièce “Il Giocattolaio” di Gardner McKay per la regia di Enrico Zaccheo, prodotta da Savà Produzioni Creative e Zen Europe. Inoltre lo spettacolo è stato patrocinato da FareXBene, associazione che si occupa della sensibilizzazione su tutte le violenze di genere.
Sul palco la coppia (anche nella vita) formata da uno degli attori italiani più amati del momento, Francesco Montanari e dalla nota conduttrice radiofonica Andrea Delogu, in un thriller psicologico claustrofobico ricco di tensione e suspance in cui si susseguono colpi di scena a ritmo serrato che costringono lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso. Lo spettacolo, in questa specifica occasione datata 17 gennaio e che apre il tour nazionale, è patrocinato dal Comune di Narni e dal Comune di Calvi dell’Umbria.
La trama narra di un serial killer, un maniaco, soprannominato “Il Giocattolaio”, che prende di mira le donne pur decidendo di non ucciderle. Egli le seduce e le lobotomizza con molta destrezza, abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi, immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili a ogni suo desiderio. Maude è una psicologa criminale di Los Angeles sulle tracce del Giocattolaio. Bisogna fermarlo prima della dodicesima vittima. Ma una notte Peter entra nella vita di Maude e per loro tutto sarà diverso.
Gli attori Francesco Montanari, noto al grande pubblico per aver interpretato il ruolo de Il Libanese in “Romanzo Criminale – La serie”, e Andrea Delogu , una delle più apprezzate conduttrici televisive e radiofoniche degli ultimi anni, propongono un testo in grado di indagare la capacità umana di manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle persone a mentire nonché l’inclinazione dell’essere umano a torcersi psicologicamente quando è mosso da forti emozioni soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili.

In merito allo spettacolo, riportiamo le interviste ai due artisti.
Andrea Delogu: - Quale è la caratteristica del tuo personaggio che ti ha colpita maggiormente? -
“Mi ha intenerito la fragilità del personaggio e la sua facoltà di riuscire a trovare la forza di reagire. E’ una vera battaglia contro se stessi, di questo continuo conoscersi fino alla fine. Ed è, d’altronde, proprio nelle avversità che ci si conosce e ci si scopre davvero in fondo.
- Cosa provi a stare sul palco in coppia con tuo marito? - “Ovviamente i nostri personaggi in scena sono in contrasto ma Francesco è straordinario. Si prende sempre cura di me, è attento a tutti i dettagli. Con tutta la sua professionalità e la sua accortezza io mi sento tranquilla. E poi (sorride) finalmente posso stargli vicina dato che è sempre molto impegnato”.
-Sei abituata al pubblico radiofonico, adesso conoscerai un pubblico teatrale, quali emozioni ti aspetti?- “In realtà, da qualche tempo sto parlando dello spettacolo ai radioascoltatori che ne sono entusiasti e so che molti di loro verranno a vederci. Si mischierà il pubblico teatrale e quello radiofonico: sarà come una grande famiglia allargata”.

Francesco Montanari: -Da chi proviene la scelta di portare in scena il testo di Gardner McKay?- “Non conoscevo in realtà questo testo, è stata Andrea a propormelo e ne sono rimasto subito affascinato”.
-Cosa ti ha colpito della storia, per alcuni aspetti attuale, dei personaggi e del tuo ruolo?-
“In particolar modo mi ha colpito l’inquietudine, la violenza psicologica ‘relazionale’ fra due persone che giocano a fare carnefice e vittima. Il mio ruolo è un ruolo difficile in cui emerge l’incomprensibilità, l’incompatibilità fra due persone e fondamentalmente l’incapacità reale di ascolto e quindi di proiettare sul proprio partner tutte le proprie frustrazioni e le proprie sofferenze. Per questo aspetto, in particolar modo, credo sia un tema attuale.
Mi piace indagare l’animo umano e questo personaggio, anche se estraneo, mi dà questa possibilità. Mi piace analizzare il dolore profondo che c’è dietro un’apparente durezza, che si traduce dietro una maschera che abbiamo tutti. Una persona stabile cerca di non essere un pericolo per il collettivo e per le nostre leggi morali e si comporta normalmente e poi ovviamente ci sono i folli che sfociano nella psicosi e diventano un pericolo per la società”.
-Come definisci la vostra unione sul palco?-
“Lo spettacolo è un duetto ed è una esperienza bellissima; non avevo dubbi. Andrea è una persona molto sensibile, istintiva. Ci tenevo affinché lei si sentisse tutelata e si affidasse a me e non avesse altre paure oltre a quelle che normalmente ci emozionano per una esibizione. Dato che per lei questo spettacolo è un lavoro di novità, devo dire che mi sorprende giorno per giorno. Andrea ha una capacità enorme di introspezione, di concentrazione e di presenza scenica come una grande professionista”.

Le scene ed i costumi sono di Claudia Cosenza, il progetto luci di Marco D’Amelio, l’organizzazione generale a cura di Carolina Lucente, foto di Fabio Lovino.
Per informazioni e prenotazioni: 3314904401.
Biglietti in prevendita: https://ticketitalia.com/index.php?route=product%2Fproduct&product_id=2447