ImmagineHQ(UNWEB)  Perugia -Resterà aperta fino al prossimo 30 gennaio la mostra “Arte, fuoco e ceralacca”, allestita nei prestigiosi spazi della Rocca Flea di Gualdo Tadino, con il patrocinio della Regione Umbria, che espone oltre cinquanta sigilli artistici, realizzati tra il XVII e il XIX secolo, frutto della paziente ricerca di Francesco Allegrucci, raffinato collezionista di oggetti antichi, prematuramente scomparso nel maggio scorso. La moglie, Barbara Bettelli, ha caparbiamente voluto rendergli omaggio con questa mostra originale e di alto contenuto storico-artistico che fin dal giorno dell’inaugurazione avvenuta lo scorso 23 ottobre, ha fatto registrare un vero e proprio boom di presenze.

Francesco Allegrucci desiderava tanto esporre i sigilli che negli anni aveva trovato e catalogato e che rappresentano solo una parte del materiale composto di libri, stampe antiche, globi e carte nautiche facenti parte delle sue collezioni. Questo allestimento evocativo della nostra storia, è stato reso possibile dalla disponibilità del Sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, di Catia Monacelli direttrice del Polo Museale di Gualdo Tadino e di Anna Nancy Rozzi, autorità indiscussa in campo mondiale di sfragistica, curatrice della mostra, con il contributo della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria.

“La pratica del sigillare – ha spiegato Anna Nancy Rozzi nella brochure di presentazione – esiste dall’antichità più remota. Simbolo di identità e proprietà, il sigillo ha certificato e tutelato per almeno sette millenni beni materiali e ruoli sociali. La collezione di Francesco Allegrucci offre la possibilità di spaziare attraverso tre secoli di sigillatura con esemplari che ne evidenziano i molteplici impieghi; la diversità delle forme, dei materiali e delle funzioni si snoda dalle raffinate concessioni imperiali degli Asburgo sino agli umili stampi di pane, dai gioielli alle sante reliquie, dai sigilli ufficiali ai chiudi busta della corrispondenza amichevole. Il tutto arricchito da documenti offrendo al visitatore la scoperta delle storie che ancora si celano dietro le forme armoniose di questi antichi, fidati custodi”.