Poster La porta divisoria(UNWEB) Spoleto, – Grande fermento e un'attesa febbrile infervora Spoleto tra il Caio Melisso e Villa Redenta, dove sono cominciate già da giorni le prove dello spettacolo di apertura della 76ma Stagione Lirica Sperimentale.

Ad inaugurare ufficialmente la Stagione, quest'anno un'opera IN PRIMA MONDIALE, su libretto di Giorgio Strehler, "LA PORTA DIVISORIA", musica di Fiorenzo Carpi e finale di Alessandro Solbiati, trascrizione di Matteo Giuliani, in scena al Teatro Caio Melisso di Spoleto venerdì 2 e sabato 3 settembre 2022 alle ore 20.30, domenica 4 settembre 2022 alle ore 17.00. Sul podio il Maestro Marco Angius, bacchetta di fama internazionale che negli anni ha diretto diverse volte allo Sperimentale. La regia sarà affidata a Giorgio Bongiovanni, che proprio di Strehler fu dapprima allievo, dopo suo attore.

Gli interpreti saranno i cantanti solisti e gli strumentisti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.

 Il Teatro Lirico Sperimentale la porta finalmente sul palcoscenico, in PRIMA MONDIALE nella versione compiuta, nel 2022, affidando il quinto quadro mancante ad Alessandro Solbiati, ottenuta l'approvazione e l'appoggio della moglie di Strehler, l'attrice Andrea Jonasson, e di Martina Carpi, figlia di Fiorenzo.

Ma tornando al fondatore del Piccolo di Milano, si tratta dell'unico libretto d'opera di Giorgio Strehler, basato sul capolavoro letterario di Franz Kafla "La Metamorfosi", forse il suo racconto più noto, ispiratore di altrettanti lavori letterari e teatrali.

Per i tre attesissimi spettacoli, saranno presenti a Spoleto molte Autorità locali e nazionali, probabilmente lo stesso Direttore del Piccolo Teatro del Teatro Claudio Longhi, giornalisti di fama internazionale, la EMA Vinci Records che intenderebbe fare una registrazione ufficiale per gli spettacoli, mentre si attende la conferma della presenza della Direttrice del Festival dei Due Mondi Monique Vaute.

Sarà purtroppo assente, perché impegnata in uno spettacolo a Vienna allo Josefstadt Theater, Andrea Jonasson, la moglie di Giorgio Strehler, sua compagna di vita e di teatro per tanti anni. La signora Jonasson, anche se a distanza, sta però seguendo costantemente le prove de La porta divisoria, progetto che le sta molto a cuore e che oggi finalmente trova il suo giusto e meritato debutto a Spoleto con il Lirico Sperimentale.

Si conobbero nel 1973, Strehler e Jonasson, e fu subito un sodalizio intellettuale e sentimentale imprescindibile, fatto anche di un'impensabile quotidianità.

In un'intervista del 2015, rilasciata ad Alberto Laggia di Famiglia Cristiana, la Jonasson si racconta – e racconta uno Strehler inedito (all'epoca scomparso da quasi 20 anni) -: "Mi manca terribilmente. Non è più tempo delle lacrime, ma il vuoto che ha lasciato in me è incolmabile. Lui era inimitabile, unico. Era insieme testa e cuore, ragione e fantasia. Con lui ho conosciuto la felicità nell'arte e nella vita".  Tra i ricordi privati, cita questo aneddoto: "Adorava il mare. Le migliori intuizioni gli venivano in acqua, nuotando. Come l'idea geniale di iniziare il primo atto di 'Come tu mi vuoi' di Pirandello in lingua tedesca invece che in italiano, che sconvolse il pubblico del Piccolo, l'ha pensata nuotando assieme a me". Continua tracciandone un ritratto curioso: "Pur essendo affascinante, aveva il complesso della sua immagine. Non si piaceva fisicamente, a tal punto che in bagno per radersi la barba spegneva la luce e abbassava le persiane. Così, a volte, finiva col tagliarsi".

E sul teatro in generale, chiosa definitiva ed epifanica: "Viviamo tempi bui, direbbe, oggi, Berthold Brecht. Ma è proprio in un contesto tragico come il nostro, che il teatro può essere utile. Potrebbe aiutarci ad aprire gli occhi sui nostri egoismi e sulle ingiustizie sempre più insopportabili che attraversano il nostro mondo.  Citando Giorgio, "non ci può essere teatro senza il valore dell'umano. Senza quella luce non c'è niente".