xivsettembre(ASI) In quel lontano 27 marzo 1961, nel bel salone barocco di Palazzo Medici-Riccardi in cui si teneva la seduta solenne del Consiglio provinciale di Firenze per il Centenario dell'Unità d'Italia, Ernesto Ragionieri, compianto storico marxista, si chiedeva se il Risorgimento, come categoria storiografica, non fosse finito.

Una provocazione che in realtà nascondeva l’intento di stimolare un’attenta analisi sull’importanza di quella epopea nazionale, di quanto essa continui a essere fondante nella costruzione di un’identità collettiva e per la battaglia della memoria.

Chissa se proprio con questa chiave di lettura è stata approvata la delibera della giunta comunale n.300 del 24/08/2022, con la quale il Comune di Perugia ha deciso di istituire  la celebrazione della ricorrenza del 14 settembre 1860. Sicuramente, un certosino lavoro di recupero e ricostruzione è stato svolto dall’Associazione Borgo Sant’Antonio, che, con il supporto dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, l’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna e al Comando regionale dell’Esercito italiano, si sono prodigati nello stimolare il ricordo di fatti e vicende che hanno contrassegnato la storia di Perugia nel periodo risorgimentale. Non è un caso quindi il titolo del progetto, “Memorie per il Futuro”, perché quei fatti storici siano un esempio e stimolo per un nuovo “risorgimento” della città di Perugia, sotto l’aspetto culturale, sociale e di valorizzazione turistica del centro storico.

 Risulta rilevante quindi anche la notizia che il 1° settembre sarà ricostituito presso la caserma Garibaldi di Spoleto il 2° Reggimento Granatieri di Sardegna, che venne insignito della medaglia d"argento al valore militare dopo la liberazione della città. Ennesimo tassello questo, a ricordo di chi prese parte alla liberazione di Perugia il 14 settembre 1860, entrando in città da Porta Santa Margherita . Proprio qui cadde in battaglia il quarantenne Capitano piemontese, Tancredi Ripa di Meana, un nome salito alla ribalta negli ultimi mesi per una discussione sulla toponomastica cittadina. Tancredi fu un uomo che perse la vita nel tentativo di liberare Perugia dal dominio pontificio e per tali ragioni va ricordato, così come gli altri 10 militari che perirono nell’infuriare della battaglia (ceppo commemorativo presso il cimitero monumentale di Perugia).
Di seguito un breve estratto dell’ormai nota e importante ricostruzione del prof. Arnaldo Fortini:   
Alle sei e mezza dello stesso giorno (14 settembre) entrava in Perugia, proveniente da Città
della Pieve, il generale pontificio Anton Schmid (il generale delle repressioni del 1859) con una colonna composta di un battaglione del 1° Reggimento estero, un battaglione del 1 °Reggimento indigeno e due pezzi di artiglieria. La guarnigione di Perugia risultava di una compagnia del battaglione San Patrizio, un distaccamento di artiglieria, oltre il corpo della gendarmeria e le guardie di finanza. […] L’avanguardia del generale De Sonnaz giunse alle otto e mezza sul piazzale di Monteluce e si fermò in attesa di disposizioni. Era formata dalla Brigata granatieri di Sardegna, del 16° battaglione Bersaglieri, della 1°Compagnia del 2° Reggimento Zappatori del Genio, della 5° batteria dell’8° Reggimentoi Artiglieria, del 1° squadrone del Reggimento Nizza Cavalleria.

Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia

http://www.borgosantantonio.com/wp-content/uploads/2021/05/Presa-di-Perugia.-Scritto-del-Prof.-Arnaldo-Fortini.pdf