LA BOHEME GIancarlo Nicoletti Teatro Manini Narni 1(UNWEB) Narni. Sabato 10 dicembre, l'opera integrale "La Bohème", di Giacomo Puccini, per la regia di Giancarlo Nicoletti, arriva al Teatro Manini di Narniin una messinscena diretta, avvincente

e cinematografica. Protagonista una nutrita compagnia di cantanti/attori, talenti già affermati a livello nazionale sotto la guida del soprano Amelia Felle e del regista Giancarlo Nicoletti. Un allestimento scenico visionario e di grande impatto firmato da Alessandro Chiti alle scene, da Vincenzo Napolitano ai costumi e da Daniele Manenti alle luci. Una produzione Altra Scena e GoldenArt Production con il sostegno del Ministero della Cultura.

L'entusiasmo, la passione, l'amore e le delusioni del gruppo di bohémien più famoso della storia dell'opera. Il passaggio dalla giovinezza spensierata alle responsabilità dell'età adulta in un capolavoro senza età, dolcissimo e crudele al tempo stesso, capace di emozionare e commuovere da sempre. Mimì, Rodolfo, Musetta, Marcello, Schaunard e Colline, personaggi eterni in una Parigi romantica e fuori dal tempo: lasciatevi trasportare con loro dalla magia del teatro musicale e prendete posto per un'esperienza che arriverà

dritta al cuore.

Il capolavoro pucciniano messo in scena fuori dagli stilemi dell'opera tradizionale, ma pienamente agganciata alla drammaturgia musicale pucciniana, senza tagli e senza compromessi sulla partitura originale. Per dimostrare che l'opera è un linguaggio straordinario e universale, capace – come i classici – di mutare forma e sostanza, senza tradire la sua essenza più intima; per recuperare il pubblico giovane a questa forma d'arte e ricordarci che anche l'opera lirica può essere attuale e contemporanea, pur nel grande rispetto dello spartito e del dettato musicale. Un'operazione innovativa pensata per i teatri di prosa e che si presta, per la sua grande quota di coraggio e ambizione, a divenire un piccolo caso nazionale e a ripensare l'equazione per la quale l'opera lirica sia esclusivo appannaggio degli enti lirici e che sia impossibile pensarla in maniera nuova, contemporanea e innovativa, senza tradirne l'essenza e con profondo rispetto della tradizione.