restaurotaccuino(ASI) Perugia. Terminato il restauro i 70 taccuini della collezione Mariotti di proprietà dell'Assemblea legislativa dell'Umbria sono rientrati a Palazzo Cesaroni. Questa mattina, dopo circa sei mesi di lavoro, la società Coobec (Cooperativa Beni Culturali) di Spoleto ha riconsegnato le opere dell'artista perugino Carlo Spiridione Mariotti all'Assemblea legislativa.

L'intervento, autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria, ha interessato tutti i 2545 disegni contenuti nei 70 taccuini della collezione Mariotti. “Le opere – ha spiegato la restauratrice Irene Maturi, della Coobec - sono state interessate da un lavoro di restauro conservativo e microinvasivo. L'obiettivo è stato quello di impattare il meno possibile con l'opera originale, grazie ad una ripulitura approfondita dei disegni, eseguiti con varie tecniche, e un consolidamento del supporto cartaceo che ha tenuto conto delle evidenze storiche. Inoltre sono stati realizzati contenitori conservativi condizionati e una bacheca blindata per l'immagazzinamento climatizzato dei taccuini che ha un vano per l'esposizione, sempre blindato”. 

La bacheca, realizzata su progetto dall'architetto Bruno Gori, sarà consultabile all'interno della bibliomediateca di Palazzo Cesaroni. Le opere in esposizione ruoteranno ogni due mesi e la prima ad essere esposta è http://goo.gl/1AtPyZ.  Nel 2011 è stato anche realizzato un video dedicato alla collezione Mariotti dal titolo “Cara Eleonora mia”: http://goo.gl/0IT815. Foto della riconsegna: http://goo.gl/cQhXYv


SCHEDA: LA COLLEZIONE MARIOTTI
La collezione “Mariotti” è composta di 2.545 disegni ed acquerelli rilegati in 70 taccuini. I disegni pervennero presumibilmente nel 1892 al collezionista perugino Felice Romualdi, direttamente dai pronipoti del Mariotti. Romualdi, nel 1894, ne propose l’acquisto alla Giunta municipale perugina, che non accolse la richiesta: gran parte della stessa (più di 2.500 disegni) fu successivamente venduta ai Conti Salvatori, dai quali nel 1974 il Consiglio regionale, presidente Fabio Fiorelli, l’acquistò per 15milioni di lire, su iniziativa dell’allora direttore dell’Archivio di Stato, Roberto Abbondanza. Nel 1991 venne realizzata a cura dell’Azienda di promozione turistica una riproduzione in diapositive dei disegni. Nel 2011 l'intera collezione è stata digitalizzata e consultabile nel sito ufficiale del Consiglio regionale al link: http://collezionemariotti.crumbria.it/eGPerugia/main.htm.
I taccuini del Mariotti si leggono come pezzi di cronaca settecentesca e costituiscono un prezioso documento grafico sugli usi e costumi locali del tempo. L’artista usava il quaderno come una macchina fotografica, riproducendo situazioni e aneddoti colti nelle chiese e nei teatri, nelle osterie e nei mercati, nelle piazze e nelle campagne, ritraendo frammenti di vita quotidiana che oggi rappresentano un suggestivo strumento di interpretazione della realtà sociale e culturale della Perugia del Settecento.
Carlo Spiridione Mariotti (Perugia, 1726–1790) fu direttore dell’Accademia del disegno e partecipò alla decorazione dell’interno del Duomo di Perugia, realizzando anche bassorilievi e maschere sceniche per i palchetti del teatro del Verzaro e di quello del Pavone. Fu allievo di Giacinto Boccanera e Anton Maria Garbi e a Roma, successivamente, del Subleyras. Nella capitale dipinse varie opere per alcune chiese della città. Secondo la critica più accreditata, proprio nei disegni, il Mariotti “raggiunse una notevole forza espressiva, in cui si avverte l’influenza della cultura francese da Lemoine a Boucher fino a Fragonard”.