agricoltura 620x3501(UNWEB) Perugia – Raddoppiano le risorse messe a disposizione nel Programma di sviluppo rurale dell’Umbria a supporto degli investimenti relativi alla riqualificazione dei paesaggi rurali critici e che vengono portate a 8 milioni di euro, e aumentano di 2 milioni di euro quelle a sostegno degli investimenti per la creazione, il miglioramento e ampliamento dei servizi di base alla popolazione rurale, per i quali vengono messi in campo in totale 5 milioni e mezzo di euro. È quanto ha stabilito la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Fernanda Cecchini, relativamente a due linee di intervento, la 7.4.1 e la 7.6.2., del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.


“Abbiamo ritenuto opportuno attivare un’ulteriore assegnazione di risorse per due interventi innovativi e di grande importanza per le comunità locali – spiega l’assessore Cecchini – tenendo conto dell’elevato numero di proposte progettuali presentate per i bandi, a dimostrazione del grande interesse di tutto il territorio regionale”.
Il primo intervento “per la prima volta inserito nella programmazione per lo sviluppo rurale – sottolinea – riguarda la creazione o il miglioramento di servizi socioassistenziali, educativi, culturali e ricreativi da parte di enti pubblici, associazioni e cooperative sociali che, senza fini di lucro, investono per la riqualificazione, la ristrutturazione o la nuova costruzione di spazi di aggregazione e integrazione in particolare rivolti ad anziani, persone con disagi psicofisici, fasce ‘deboli’ della popolazione, ma aperti a tutta la comunità”.
“Abbiamo inoltre destinato ulteriori 4 milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale – dice l’assessore – per aumentare l’azione di un intervento innovativo che l’Umbria è la prima ad attuare e che interviene sulla riqualificazione delle periferie che hanno subìto nel tempo trasformazioni anche per pressioni antropiche o sono in abbandono. Vogliamo infatti valorizzare non solo i paesaggi di pregio, ma anche quelli che nel tempo sono stati compromessi, in particolare paesaggi di prossimità dei centri urbani, affinché possano diventare aree verdi a servizio dei cittadini, spazi per il tempo libero, riqualificati con piste ciclabili o con altre infrastrutture ‘verdi’ con progetti di area vasta che, con la riqualificazione, restituiscano i paesaggi ‘critici’ a nuova vita e a un uso collettivo”.