turismo in umbriaIndagine Federalberghi – Confcommercio della provincia di Perugia, tra le imprese ricettive associate

(ASI) Una indagine Federalberghi della provincia di Perugia – Confcommercio, su un campione di strutture associate, lascia intravedere una Pasqua "turistica" con prospettive cautamente ottimistiche per il territorio.


Le prenotazioni già arrivate riguardano sia gruppi che il turismo individuale.
Cresce la percentuale di coloro che prenotano via internet, ma sono ancora molti quelli che si affidano ai servizi delle agenzie di viaggi o che contattano direttamente gli alberghi con metodi più tradizionali.
Anche le prossime festività del 25 aprile e del 1° maggio dovrebbe registrare un trend abbastanza soddisfacente per il movimento turistico verso l'Umbria.
La cautela è d'obbligo, avverte Federalberghi, per tutta una serie di ragioni. La prima è che si affermata negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda i turisti italiani, una modalità di prenotazione last minut, quando non addirittura last second, che non permette di avere, fino all'ultimo, un quadro previsionale certo.
Altra variabile che può pesantemente spostare la bilancia, in senso più o meno favorevole, è legata alla situazione climatica che condiziona sempre di più le decisioni turistiche d'impulso.
Al netto di queste variabili, gli imprenditori umbri di Federalberghi aspettano comunque le prossime vacanze Pasquali con maggiore serenità rispetto al passato, quasi a conferma di quella "ripresina" che si legge anche nei dati ufficiali della Regione, appena resi noti, secondo i quali nel 2014 arrivi e presenze turistiche in Umbria sono aumentati entrambi, rispettivamente del 5,96% e dell'1,65% rispetto all'anno precedente.
Una tendenza abbastanza positiva, insomma, ma è ancora troppo poco per guardare al futuro senza preoccupazioni. Soprattutto perché, sottolinea Federalberghi, i risultati positivi di questa stagione sono in qualche modo "figli" anche di un politica commerciale che non facilita la vita delle imprese.
I prezzi sono competitivi perché fermi da almeno tre anni, ma questo non fa bene alla redditività delle imprese, che hanno bisogno di politiche di sostegno e sviluppo certe, coerenti, di forte impatto sul settore.
Non risponde invece in alcun modo ai bisogni delle imprese, e soprattutto di questa fetta così rilevante di economia umbra, l'imposta di soggiorno che alcuni Comuni umbri stanno pensano ora di introdurre, per tentare di alleviare i propri problemi di liquidità, a stagione turistica già iniziata e senza alcuna prospettiva di beneficio per il turismo.
Come ha ribadito il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini intervenendo al Forum Confcommercio di Cernobbio, "è il turismo il settore che può trainare la crescita".
Secondo il ministro Franceschini "ogni Paese deve investire nelle attività economica in cui è più competitivo. Dobbiamo recuperare il ritardo accumulato negli ultimi anni perché il turismo globale crescerà sempre di più. Serve una strategia che punti sulle nostre armi, che sono straordinarie". Una prospettiva, secondo Federalberghi, che deve coinvolgere pienamente anche l'Umbria.