task forcepSono i collaboratori delle aziende agricole umbre impegnati da tempo nel territorio

(UNWEB) Sono atterrati ieri a Perugia all'Aeroporto Internazionale dell'Umbria, provenienti dal Marocco, i collaboratori delle aziende agricole umbre impegnati da tempo nel territorio, tornati dopo il blocco dovuto all'emergenza coronavirus. È quanto riferisce la Coldiretti Umbria che ha organizzato l'arrivo del volo charter con a bordo 110 lavoratori stranieri, che oltre ad andare incontro alle esigenze degli imprenditori locali, sarà utile anche ad altre aziende agricole del centro-nord Italia.

Un'iniziativa resa possibile anche grazie alla collaborazione dell'Ambasciata italiana a Rabat - sottolinea con soddisfazione il presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti. Nella nostra regione - afferma Agabiti - questa task force di cittadini marocchini collaborerà principalmente nelle aziende tabacchicole e ortofrutticole.

Abbiamo raccolto - aggiunge il direttore della Coldiretti Umbria Mario Rossi - proprio la sollecitazione di alcune nostre aziende, adoperandoci per agevolare il ritorno di lavoratori utili a quegli imprenditori agricoli che avevano manifestato l'esigenza di poter contare quanto prima sui loro soliti collaboratori, rimasti bloccati in patria in seguito alle limitazioni agli spostamenti dovuti alla pandemia.

Si tratta di lavoratori esperti che non dobbiamo formare - testimonia Stefano Magnanini produttore di tabacco di Marsciano - perché conoscono perfettamente sia l'organizzazione aziendale che gli strumenti di lavoro. Oltre che per un legame di amicizia e fiducia che ci lega a loro, auspicavamo un veloce ritorno in quanto il loro "saper fare" ci consente di eseguire i lavori in campagna con personale affidabile e competente.

Con la riapertura ai braccianti extracomunitari è necessario - sottolinea Coldiretti - approvare al più presto anche il nuovo decreto flussi senza il quale è impossibile far arrivare in Italia tutto il personale necessario ai lavori stagionali in agricoltura.

L'apertura delle frontiere ai lavoratori extracomunitari - continua Coldiretti - avviene a poco più di due settimane dal via libera ai circa 150 mila stagionali comunitari regolari e conferma che la domanda di lavoro nei campi non può essere soddisfatta dalla sola regolarizzazione prevista per decreto perché sono sempre più necessarie esperienza, professionalità e specializzazione per un mestiere che non si può improvvisare.

In questo contesto - continua Coldiretti - sono ora anche necessari un piano per la formazione professionale e una radicale semplificazione del voucher "agricolo" che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università e molte attività economiche sono rallentate e tanti lavoratori sono in cassa integrazione.

Proprio per affrontare l'emergenza manodopera in agricoltura, su sollecitazione della Coldiretti sono stati prorogati a livello nazionale fino al 31/12 i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese con l'inizio della stagione di raccolta. Inoltre - conclude Coldiretti - è stato ottenuto che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro né subordinato né autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito.