congresso cisal - francesco cavallaro segretario nazionale cisal e vincenzo filice segretario provinciale cisal perugIn Umbria 44mila disoccupati e 682 dipendenti provinciali da ricollocare

La riflessione arriva a conclusione del congresso nazionale della Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori che ha riconfermato Cavallaro

(ASI) Perugia,  – "Dare incentivi alle aziende che assumono precari e disoccupati, soprattutto donne che sono quelle più di tutti a soffrire per la mancanza di lavoro, attraverso i Fondi europei e mettendo in campo investimenti mirati che agevolino l'accesso al credito". È la 'ricetta' di Vincenzo Filice, segretario provinciale di Cisal Perugia, tra i delegati partecipanti al IX Congresso nazionale della Cisal, Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori (la prima confederazione autonoma italiana per numero di iscritti), che si è tenuto nei giorni scorsi a Rimini. A preoccupare la Cisal sono i 44mila disoccupati "vero record storico per l'Umbria", gli oltre 22mila cassintegrati umbri, di cui 10mila collocati nella cassa in deroga e oltre 40mila precari, e le imprese sempre più numerose in concordato preventivo e con contratti di solidarietà. A questi dati non rosei vanno aggiunti anche quelli relativi i dipendenti provinciali che ancora ad oggi non si sa dove possano essere ricollocati. "A livello regionale sono 682 lavoratori rispetto ai 20mila in tutto il territorio nazionale – ha ricordato il segretario Filice -: i maggiori esuberi, infatti, si registrano a Perugia e a Cosenza (Calabria). Per la Provincia di Perugia abbiamo 507 dipendenti che hanno un costo di 21,3 milioni di euro, mentre, per quella di Terni ci sono 175 dipendenti che hanno un costo di 6,9 milioni di euro". "Nella nostra regione, inoltre, si evadono circa 4 miliardi di euro di reddito imponibile all'anno – ha sottolineato Vincenzo Filice -, il tasso di irregolarità delle unità di lavoro è dell'11,2 per cento, il tasso di evasione del settore privato è di circa del 38 per cento, mentre, quello medio nazionale è del 26,4 per cento". La Cisal, infine, non vede di buon occhio la riforma la 'Buona scuola' del governo Renzi. "L'autonomia delle scuole rischia di essere assorbita da una regolazione interamente affidata a scelte governative – ha concluso Filice -. A cominciare dall'assunzione dei seimila docenti in Umbria e dalla gestione dei concorsi. La Cisal è a favore di una cultura manageriale nel mondo scolastico per promuovere un vero sistema di valutazione delle performance, del merito e della qualità, da affidare però a organismi assolutamente indipendenti e da utilizzare per la progressione di carriera". I lavori congressuali hanno rieletto all'unanimità il segretario nazionale Cisal, Francesco Cavallaro.