webinarColdirettiUn webinar per l'avvio di un nuovo percorso per la crescita del comparto, con l'obiettivo di favorirne la competitività e lo sviluppo sul mercato nazionale e internazionale

(UNWEB) "Lo sviluppo della filiera olivicola in Umbria", questo il titolo del webinar tenutosi ieri, organizzato da Coldiretti e Aprol Umbria, per illustrare il bando del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 16.4.1, che punta allo sviluppo della filiera olivicolo-olearia con obiettivi precisi: incrementare la produzione di alta qualità, favorire l'innovazione e l'aggregazione delle imprese, aumentare la competitività.

L'obiettivo con funzionari ed esperti - ha spiegato Mario Rossi Direttore Coldiretti Umbria, moderatore dell'incontro - è quello di tracciare l'avvio di un nuovo percorso per la crescita del comparto olivicolo umbro per conquistare nuovi e più ampi spazi di mercato. Alla base, la costituzione di partenariati tra imprese agricole e aziende che trasformano e vendono direttamente il prodotto delle imprese produttrici, valorizzando il "marchio Umbria". Coldiretti - ha precisato - punta molto sul comparto, conscia dell'esigenza di incrementare le produzioni per soddisfare il mercato nazionale e ampliarsi sui mercati esteri.

Interventi di apertura per il Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti e per quello dell'Aprol regionale Giovanni Ciardo. Se c'è un prodotto evocativo dell'immagine ambientale, turistica e produttiva dell'Umbria - ha sottolineato Agabiti - è senz'altro la pianta di olivo: bene quindi un bando che aspettavamo da tempo per un intervento forte nel settore; un passo importante su cui occorre puntare per la crescita di tutta l'agricoltura umbra. Da anni proprio come Coldiretti siamo impegnati tra l'altro nella battaglia per la qualità, origine e identità di prodotti e territori, che incide anche sulla valorizzazione economica delle nostre eccellenze. Il Presidente Ciardo ha auspicato che gli agricoltori diventino soggetti sempre più attivi, anche "utilizzando" e facendosi supportare da Aprol, impegnata e rinnovata di recente in direzione di un percorso di regionalizzazione.

È la qualità dei prodotti e l'aggregazione - secondo l'Assessore regionale all'agricoltura Roberto Morroni - il messaggio che sta dietro il bando. Una scelta che si colloca nell'ambito di una strategia più generale che si riassume nel percorso che la Regione sta mettendo in campo, anche insieme a Coldiretti, nella costruzione di un percorso che punta su quattro assi di intervento: qualità, aggregazione, digitalizzazione e semplificazione. L'olivicoltura - ha spiegato Morroni - rappresenta una delle eccellenze più importanti del nostro territorio con un grande potenziale da sviluppare: il messaggio che intendiamo dare con questo bando è quello di mettersi insieme, in una dimensione di qualità dove trovare valore aggiunto. È necessario prendere coscienza delle trasformazioni in atto, delle nuove logiche di mercato cui bisogna adattarsi: per crescere e non arretrare - ha affermato tra l'altro Morroni - serve capacità di innovarsi.

È toccato a Paolo Guelfi, Responsabile sezione Interventi per lo sviluppo delle filiere e delle imprese agroalimentari e agroindustriali Regione Umbria, illustrare le finalità e gli obiettivi del bando in scadenza il 31 marzo "Cooperazione di filiera per la creazione e lo sviluppo di filiere corte nel settore olivicolo". Viene incentivata la costituzione di aggregazioni tra imprese agricole che si impegnano a realizzare nuovi oliveti ed un capofila che trasforma il prodotto conferito e commercializza l'olio prodotto. Tra gli obiettivi: incremento della produzione, concentrazione dell'offerta, miglioramento della qualità dell'olio e dell'efficienza estrattiva degli impianti, rinnovamento e ampliamento delle strutture produttive.

Gianluca Giovagnini, Responsabile Area Ricerca e Innovazione Coldiretti Umbria, ha rimarcato l'importanza dell'aggregazione, della qualità, di organizzare filiere strutturate e di aprirsi a nuovi mercati, anche in termini di promozione. Già centinaia le imprese agricole incontrate sul territorio per un confronto sul bando - ha ricordato - da cui oltre ad un apprezzamento generale per l'idea di filiera, sono emerse anche nuove necessità su cui lavorare.

Gabriele Mocio, Direttore Aprol Umbria, si è soffermato sull'importante ruolo dell'associazione per supportare gli imprenditori in questo bando che rappresenta un'opportunità per incrementare la superficie olivicola regionale e strutturare filiere in modo "organizzato" e "orientato". Mocio ha inoltre ricordato l'importanza dell'implementazione delle conoscenze acquisite con il progetto innovativo "DOPUP" del PSR, che vede anche Aprol come protagonista e che punta a rafforzare la competitività delle filiere dell'olio.

In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 65.000 quintali di olio l'anno. La D.O.P. dell'olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è l'unica denominazione italiana estesa all'intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). Gli olivi sono per la maggior parte di varietà Moraiolo, che è la cultivar che simbolicamente e concretamente rappresenta l'olio umbro, di varietà comuni come Frantoio e Leccino e di cultivar autoctone, nell'areale del Trasimeno varietà Dolce Agogia, nell'areale di Giano dell'Umbria varietà San Felice e Nostrale di Rigali nell'areale di Gualdo Tadino. Altro snodo essenziale della qualità dell'olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 250, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.