confindustria(UNWEB) Promuovere misure di politica industriale per creare un ambiente favorevole alla fidelizzazione delle imprese a capitale estero che già investono in Umbria e per sostenere l’attrazione di nuovi investitori nel territorio.

Con questo obiettivo è stato siglato stamani il “Protocollo di intesa per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri” tra Regione Umbria, Confindustria nazionale e Confindustria Umbria. A firmare l’accordo sono stati la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame e il Presidente di Confindustria Umbria Antonio Alunni. Alla presentazione in videoconferenza, oltre ai firmatari, era presente anche Massimiliano Burelli, Ad di Ast, coordinatore del Comitato multinazionali di Confindustria Umbria e del Gruppo tecnico per gli investimenti e gli investitori esteri di Confindustria denominato Advisory Board Investitori Esteri (ABIE).

Le aziende a capitale estero hanno un’incidenza molto rilevante nel sistema produttivo regionale, ed in particolare in quello industriale, dove occupano oltre 7.000 addetti e generano un fatturato di circa 7 miliardi di euro. In Confindustria Umbria sono presenti 30 multinazionali a controllo estero provenienti da 14 Paesi. Le multinazionali in Umbria, inoltre, svolgono un ruolo significativo rispetto al tessuto locale di fornitori che risentono positivamente della loro presenza in termini di accesso ai mercati internazionali, adozione di sistemi gestionali avanzati, innovazione tecnologica e cultura manageriale.

Il Protocollo sancisce quindi una collaborazione tra le parti coinvolte che si impegnano a favorire un’azione mirata, efficace e integrata per l’ulteriore radicamento delle multinazionali già presenti e l’attrazione di nuovi investimenti esteri.

“L’attrattività della nostra regione – ha sottolineato la Presidente Donatella Tesei - è un elemento determinante per lo sviluppo economico. È necessario un lavoro di squadra, nel rispetto dei rispettivi ruoli, affinché si sfruttino quanto più possibile le peculiarità dell’Umbria e si creino ed implementino le migliori condizioni per creare terreno fertile sia per chi già è presente nel nostro territorio sia per i nuovi investitori. Seri e solidi progetti industriali a capitale estero sono un valore aggiunto per l’occupazione e per la stessa imprenditoria locale, così come dimostrato da numerosi esempi virtuosi che la nostra regione ospita”.

In particolare, Confindustria, attraverso l’Advisory Board Investitori Esteri che persegue la promozione del Paese come destinazione di business, si impegna a sviluppare analisi con cui contribuire alla definizione di un piano di fidelizzazione delle multinazionali e a sviluppare un servizio per migliorare la gestione ordinaria del rapporto con l’investitore estero.

“Alla luce della pandemia che stiamo vivendo – ha affermato la Vice Presidente Barbara Beltrame - e in linea con le attività che stanno mettendo in atto gli altri Paesi, nell’ambito della strategia nazionale per gli investimenti esteri è fondamentale decidere la scala delle priorità. Per noi l’obiettivo principale deve essere la retention o fidelizzazione delle imprese estere già presenti in Italia. Fidelizzare significa riuscire a creare le condizioni per aumentare i loro investimenti sui territori in cui già operano e prevenire o accompagnare le fasi in cui le imprese cambiano le loro strategie per seguire le evoluzioni del mercato. Deve nascere un rapporto di reciproca fiducia e conoscenza tra imprese e autorità locali con l’intermediazione di Confindustria nelle sue articolazioni territoriali. Solo chi è vicino alle imprese può svolgere efficacemente questa funzione. Per questo ritengo molto importante il lavoro che nascerà dal Protocollo firmato oggi, che si inserisce in un percorso nazionale già partito con Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna, e a cui attribuiamo grande rilevanza operativa.”

Il presidente di Confindustria Umbria Antonio Alunni ha evidenziato il ruolo delle multinazionali in Umbria che rappresentano una parte qualificante della manifattura e dell’industria non solo regionale, ma anche nazionale.

“Questo accordo – ha aggiunto Alunni – è pienamente in linea con il lavoro che stiamo portando avanti con l’obiettivo di trasferire le competenze, l’organizzazione e la conoscenza di strumenti evoluti delle grandi imprese alla struttura produttiva umbra.

La collaborazione che stiamo avviando ci consentirà di procedere più speditamente per individuare misure rivolte allo snellimento dei procedimenti autorizzativi, per promuovere la collaborazione delle imprese multinazionali con gli ecosistemi umbri della digitalizzazione, ricerca e innovazione, anche attraverso adeguate misure regionali di incentivo. E, infine, per formulare proposte di natura fiscale, per la formazione di competenze tecniche, per la digitalizzazione e l’economia circolare finalizzate all’attrazione di nuovi investimenti e da sottoporre anche all’attenzione del Governo nazionale”.

“L’accordo sottoscritto oggi – ha concluso Massimiliano Burelli, coordinatore del Comitato multinazionali di Confindustria Umbria e di ABIE Confindustria - riconosce il ruolo fondamentale che le multinazionali hanno avuto e potranno continuare ad avere nella crescita e nella valorizzazione del sistema industriale dell’Umbria. Siamo certi che a questo accordo faranno seguito azioni concrete dell’amministrazione pubblica a sostegno della ripartenza delle attività produttive, dopo un lungo e drammatico periodo di pandemia. Questo rilancio passa attraverso lo sviluppo di quelle infrastrutture, reti, servizi e misure di semplificazione, non più rinviabili, necessari per il recupero della competitività e della qualità del lavoro che caratterizzano l’impegno di tutte le multinazionali presenti nella nostra regione”.