tabacco foto(UNWEB) PERUGIA – Importanti novità dalla cabina di regia regionale sulla tabacchicoltura, convocata dall'assessore all'Agricoltura, Roberto Morroni, con i rappresentanti della filiera umbra.

Per Confagricoltura Umbria ci sono "passi in avanti con sempre più consapevolezza delle problematiche del settore ma ancora c'è molto da fare per salvaguardare una filiera virtuosa con 2.500 posti a rischio, dalla produzione alla trasformazione, una delle realtà economiche più importanti non solo dell'Alto Tevere ma di tutta la regione", come sottolinea il direttore Cristiano Casagrande.

La cabina di regia ha fatto il punto sugli esiti delle audizioni recentemente tenute dal sottosegretario all'Agricoltura Gian Marco Centinaio con i rappresentanti delle principali associazioni nazionali degli agricoltori, le multinazionali del settore tabacchicolo e gli assessori competenti delle regioni a vocazione tabacchicola: Umbria, Campania, Veneto e Toscana.

Positivo, per Confagricoltura, il fatto che la Regione Umbria, come ha ricordato lo stesso Morroni, continuerà a sollecitare il Ministero su due questioni fondamentali: la sostenibilità economica, intervenendo sull'incremento del prezzo, e la sottoscrizione di accordi pluriennali da parte delle multinazionali.

In merito all'incremento del prezzo, ricorda ancora Confagricoltura, un ruolo importante lo ha svolto ISMEA, che su richiesta dell'assessore Morroni ha rilevato i costi di produzione del tabacco umbro per la campagna 2020 e 2021. Studio che è stato consegnato al tavolo con il Ministro, in particolare al sottosegretario Centinaio, e che fornisce indicazioni precise sui cambiamenti avvenuti fra il 2020 e il 2021 circa i costi a ettaro per imprese che effettuano cura in azienda: da € 10.704,49 per l'anno 2020 a € 11.868,78 per l'anno 2021. Con un incremento - che riguarda in particolare gasolio, fertilizzanti ed energia elettrica - del 10,9%, come media ponderata dei costi dei mezzi tecnici, che incide negativamente sulla sostenibilità economica delle aziende.

Un dato che quindi, per Confagricoltura, può diventare punto di riferimento della trattativa e per definire un prezzo 2022 sostenibile. Tutti i contratti dovrebbero pertanto partire da un indice di prezzo finale che, basandosi sulle stime ISMEA 2021, aggiunge risorse in base all'incremento dei costi, energetici e derivati.

Infine, sempre per Confagricoltura, è necessario concordare e rilanciare con il Mipaaf i programmi di acquisto e rinnovare gli accordi, assicurando economicità per le imprese ed il rafforzamento della filiera e dell'indotto.

"Obiettivo – spiega Casagrande – è chiedere alle multinazionali contratti con prezzo equo e anche pluriennali, per dare sicurezze agli imprenditori, così che possano programmare nel tempo la propria attività, e anche ai lavoratori. Così da non minare la tenuta del distretto tabacchicolo dell'Alto Tevere che - evidenzia il direttore di Confagricoltura - è fatto di produzione, trasformazione e personale altamente qualificato che non può essere distrutto".

Forte è quindi la preoccupazione per i contratti da tempo preannunciati dagli acquirenti, multinazionali del settore storicamente attive nel mercato umbro e nazionale, che non sono stati ancora tutti perfezionati. Ma il riconoscimento di un prezzo equo e il rischio condiviso con gli acquirenti, con la stipula di accordi pluriennali, per Confagricoltura Umbria darebbero così fiducia al comparto che vuole continuare nella produzione di tabacco confermando tutti gli impegni occupazionali.