Cinghiale peste suinaComplessivamente in Umbria la produzione suinicola ed il fatturato dell'industria dei salumi incidono per circa il 10% sul totale della produzione agricola

(UNWEB) PERUGIA – Confagricoltura accoglie con favore l'emendamento sulle misure di contenimento della comunità di cinghiali in Italia approvato dalla commissione Bilancio della Camera. La decisione del governo di procedere con un programma di abbattimenti la cui realizzazione sarà competenza del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, risponde alle richieste della Confederazione di porre un freno alla diffusione della specie selvatica.

La proliferazione incontrollata di questi animali non è solo una minaccia per le attività agricole e per l'incolumità dei cittadini, ma è anche il principale viatico del temibile virus della Peste suina (PSA), vero incubo per l'intera filiera suinicola italiana. In tal senso, è importante che l'emendamento preveda l'analisi igienico-sanitaria dei cinghiali abbattuti.

"Accogliamo favorevolmente – afferma Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria – la decisione di estendere gli abbattimenti alle aree protette e urbane, anche nei periodi di silenzio venatorio e di divieto di caccia. La diffusione senza controllo della specie, ormai presente anche nei centri urbani della nostra regione, impone interventi di carattere emergenziale come più volte sollecitato. Positiva - prosegue Fabio Rossi - anche la visione di lunga durata che ha l'emendamento con la previsione di un Piano straordinario quinquennale di gestione e contenimento della fauna selvatica".

Riportare sotto controllo la diffusione di cinghiali selvatici, vuol dire quindi soprattutto porre un freno alla diffusione della PSA, tra le cause dei gravi danni che il settore suinicolo sta sopportando da molto tempo. La diffusione del virus, infatti, ha spinto vari Paesi a limitare e in alcuni casi, a vietare l'import di prodotti italiani derivati da carni suine.

Complessivamente in Umbria la produzione suinicola ed il fatturato dell'industria dei salumi incidono per circa il 10% sul totale della produzione agricola (in Italia per poco più del 5%).

Confagricoltura giudica positivamente, come sottolinea ancora Rossi, anche il possibile coinvolgimento delle guardie venatorie, dei cacciatori riconosciuti, e degli agenti delle Polizie locali e provinciali con apposita licenza: "La garanzia sulla sicurezza pubblica e sulla liceità e regolarità degli abbattimenti è garantita dalla competenza affidata all'Arma dei Carabinieri".