SERARTA FINALE DI MEDICINEMA 2020 INTERVENTO DEL SINDACO DI TODI ANTONINO RUGGIANO 1(UNWEB) Todi.Ci hanno detto "ti aspetto a Todi" per 22 sere, da Alessandro Haber a Pupi Avati, i 25 grandi ospiti di MediCinema 2020. Accolti in un suggestivo spot divenuto familiare al pubblico accorso per il dibattito consueto delle 19 o per il film delle 21. Pubblico numeroso e attento, tra i tuderti doc e gli ospiti di una città che ha conosciuto nel mese di agosto un vero boom di presenze.

In un momento storico difficile per tutto il pianeta, mentre le misure di sicurezza anti covid rendono acrobatico ogni appuntamento culturale, Todi ha mostrato ancora una volta il suo volto ospitale e coinvolgente, grazie all'associazione Amici del Cineforum che ha organizzato, grazie al patrocinio del Comune e della Diocesi di Orvieto-Todi, una rassegna del tutto sui generis.

"MediCinema 2020" è stato uno scrigno di cultura, di discussioni, di grande cinema in grado di far riflettere. Un modo per reagire a tante tristezze legate alla pandemia che ha saputo conquistarsi il suo spazio grazie ai contatti sui social, alle sponsorizzate facebook e al vecchio buon passaparola.

Tante persone che hanno disertato i cinema da troppi mesi hanno potuto riscoprire all'aperto, in pieno centro storico (nel suggestivo e altrimenti segreto cortile del palazzo episcopale) un personale, insostituibile rapporto con il grande schermo. Con firme del calibro di Wim Wenders, Ingmar Bergman e Pier Paolo Pasolini, tra gli altri, di cui sono stati proiettati capolavori immortali, con testimonianze e incontri con registi come Paolo Benvenuti, compositori come Marco Frisina ed il compositore Alessandro De Rosa (toccante il suo ricordo dell'appena scomparso Ennio Morricone), poeti come Davide Rondoni. E tanti critici e giornalisti del settore. Un omaggio speciale è stato riservato a Federico Fellini, nell'anno centenario dalla nascita, con vari approfondimenti (da segnalare quello sul gesuita e amico storico, padre Nazareno Taddei) e soprattutto con la proiezione di due gioielli: "La strada" e "Le notti di Cabiria".

È stata indagata la spiritualità di alcuni grandi del cinema, in certi casi insospettabile come per Alfred Hitchcock (presentato da Rosario Tronnolone) ed in altri straordinariamente intensa come per il russo Andrej Tarkovski cui sono stati dedicati vari appuntamenti (tra cui quello con Massimo Nardin e il documentario "Tarkovskij Cinema Prayer" del figlio omonimo).

Non potevano mancare figure della fede come Jacopone da Todi, Giovanna d'Arco, San Francesco, Mons. Romero ed il vescovo martire Jan Vojtassak (opera di Alberto Di Giglio e Luigi Boneschi), a ciascuno dei quali è stata consacrata una serata di proiezioni e testimonianze vivacizzate da un pubblico partecipe.

Grande partecipazione di pubblico alla proiezione di "Mission" di di Roland Joffè; "Il Senso della Bellezza" di Valerio Jalongo ; " Le Confessioni" di Roberto Andò, " Il Signor Diavolo" di Pupi Avati, "Biagio" di Pasquale Scimeca; "Il Grande Silenzio" di Philippe Groning; "Troppa grazia" di Gianni Zanasi, Quaffer di Antono Farisi...

A chiusura della lunga carrellata la serata clou della kermesse: la prima nazionale italiana del film "Fatima. L'ultimo mistero" di Andrés Garrigó, alla presenza del Sindaco di Todi Antonino Ruggiano. Introdotto da Maurizio Minchella, distributore per l'Italia con l'Arca Cinematografica, da Padre Mario Piatti della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria e da Alberto Di Giglio, direttore delle Giornate Internazionali del Film Religioso. Un appuntamento speciale, quello con il pluripremiato docufilm iberico su uno dei grandi misteri storici del '900 che continua ad agitare e ad accendere di presagi, inquietudini e speranze la vicenda dell'uomo contemporaneo.

Degna conclusione e grande risposta del pubblico a conferma della giusta direzione di MediCinema: appuntamenti di alto livello con un'arte attenta ai valori fondamentali dell'uomo, al suo legame con l'infinito e con la Bellezza del mondo, grazie alla quale riflettere e dialogare.