(UNWEB) Perugia. Si è parlato di Teatro Rifugio, nei giorni scorsi, alla sala Sant'Anna di Perugia, il laboratorio

rivolto a richiedenti asilo, rifugiati, profughi, a coloro che vivono e/o hanno vissuto la condizione dell'esilio. È uno spazio protetto, ma aperto all'esterno e si svolge in una sorta di "simbiosi mutualistica" con Human Beings.

Promosso dall'Associazione culturale Smascherati! APS, l'incontro ha visto la partecipazione e il supporto di Anci Umbria, Coop. Perusia, Arci e Unitatis Redintegratio.

Il progetto è finanziato, ormai per il secondo anno, dall'Otto per mille della Chiesa Valdese.

Danilo Cremonte, direttore artistico e presidente dell'Associazione ha aperto l'incontro fornendo una panoramica sul progetto: Teatro Rifugio nasce nel 2011 quando le drammatiche vicende in Libia portano tantissime persone a fuggire dal paese, cercando in Italia un luogo sicuro. Il laboratorio teatrale interculturale Human Beings (principale attività dell'Associazione dal 1994) apre le sue porte e dall'incontro nascerà lo spettacolo "Spifferi".

L'esperienza continua nel 2014 (con lo spettacolo DeSidera) e nel 2015, con il finanziamento del Ministero della Cultura (bando MigrArti), con il laboratorio Oltre il Ponte, conclusosi con lo spettacolo End Bag.

A partire da questo momento la presenza di richiedenti asilo, rifugiati, profughi è stata sempre forte all'interno del laboratorio Human Beings.

Cremonte ha ricordato una frase di un partecipante a Human Beings del 1996, (che si trova nel libro "Carte" - testo che raccoglie immagini e testi dei primi dieci anni di attività): "Per partecipare non bisogna avere i documenti in regola, o saper parlare l'italiano", ed è questo lo spirito di estrema accoglienza che ha animato e di cui si è nutrito il teatro di "Smascherati!".

Cremonte ha poi ringraziato le associazioni presenti in sala, che si occupano dell'accoglienza, in particolare le docenti di italiano che per tutto il progetto hanno svolto un ruolo fondamentale di mediatrici e intermediarie tra il laboratorio e i partecipanti.

Durante l'incontro sono state trasmesse le belle immagini di tutto il percorso laboratoriale, dagli incontri nei centri di accoglienza, alle improvvisazioni e alle prove nel chiostro di Sant'Anna, fino allo spettacolo conclusivo "Dall'opaco", di cui è stato proiettato anche un breve video.

E' seguita la lettura di Anna Poppiti (che con Jhans Serna Rayme ha coadiuvato Cremonte nella conduzione del laboratorio) di alcuni passi del suo "diario di bordo" scritto nel corso dell'attività. Racconti che hanno riportato nel vivo l'esperienza trascorsa e che hanno stimolato alcuni partecipanti al laboratorio, presenti all'incontro, a riportare le proprie testimonianze, in lingue diverse, ma con eguale calore.