l francescogreccio(ASI) Perugia. Francesco Giullare di Dio. Con lui –che esortava i suoi fratelli ad essere felici in Dio e ilari- inizia il teatro cristiano, che accoglieva il patrimonio delle tradizioni popolari, utilizzandolo con fantasia sul piano della vita attiva. Una “follia” agli occhi del mondo, che il regista Paolo Todisco intende riproporre, come ha ricordato questa mattina in conferenza stampa, riportando gli attori –i pazzi- in mezzo alla gente, ai giovani del sabato sera, che sono lì pensando a tutt’altro.
Francesco –ha ricordato ancora Todisco- fu l’iniziatore di un rapporto aperto con il popolo di Dio fuori dalle chiese o nei grandi prati e, come annota il suo biografo, Tommaso da Celano “quando la dolcissima melodia dello spirito gli ferveva nel petto si manifestava all’esterno e la vena dell’ispirazione divina traboccava alla maniera giullaresca (...)”.


Da qui l’idea e il progetto della rappresentazione che si terrà il 28 maggio prossimo alle 21,00 in Piazza IV Novembre davanti al sagrato della Cattedrale, che questa mattina è stata presentata nella sala dedicata al poverello di Assisi all’interno del Vescovado, alla presenza del Vescovo Ausiliario Mons. Giulietti, della dirigente dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia Carmen Leombruni e dello stesso regista. Presenti anche gli attori della rappresentazione Roberto Leocato (Francesco), Filippa Mareri e Salvatore Puntillo, che hanno dato anche un saggio di ciò che accadrà in piazza sabato.
La rappresentazione prende il titolo da un manoscritto ritrovato nella biblioteca comunale di Perugia e si rifà al criterio di povertà di Francesco nei costumi, nell’assenza della scenografia tradizionale, nella scelta del sagrato della Cattedrale e di Piazza IV Novembre come “teatro naturale” della rappresentazione stessa. Viene poi riproposta la formula cara al Santo di modulari della predicazione, rigorosamente ispirati alla contaminazione fra Lauda e volgare arcaico (umbro e reatino), ricostruito dal regista con rigorosa attenzione.
I momenti musicali –realizzati dal gruppo di musica medievale Micrologus- sono la voce del popolo così cara a Francesco, richiamo –nella rappresentazione- a quella società di poveri e derelitti vista dal basso.
Prosa, poesia e musica si mescolano, dunque, nel racconto della Sacra rappresentazione, proposta in prima a Perugia, tenendo conto del mondo sacro e poetico di Francesco, raccontato in una forma drammaturgica mai sperimentata prima, che intende portare quel mondo tra i giovani del sabato sera.
“E’ un’esperienza di annuncio del vangelo –ha spiegato Mons. Giulietti- che riporta le prediche nelle piazze, come si usava un tempo. Dopo i grandi concerti per i giovani in piazza, proponiamo questa esperienza in linea con lo spirito della Chiesa di oggi, come vuole papa Francesco, parlando ai giovani nel loro terreno che è appunto la piazza e con uno spettacolo che è totalmente fuori dai crismi ordinari”.
La rappresentazione teatrale rientra nella programmazione della Capitale della Cultura 2015 nei “Luoghi di Francesco”. Come ha spiegato la dirigente della Cultura Leombruni, è promossa nell’ambito di una calendario di appuntamenti che è partito nel periodo natalizio e che ha in questo evento la sua conclusione più alta. La dirigente ha quindi sottolineato l’importanza della sinergia tra Comune e Vescovado per la costruzione e promozione di eventi diversi, finalizzati a muovere e valorizzare la città. Tra questi, peraltro, anche la stessa conferenza di domani pomeriggio “I papi a Perugia nel XIII secolo” che si terrà alle 17,00 all’oratorio di Santa Cecilia, alla presenza del Sindaco e di Mons. Giulietti.