Presenti sindaco, vicesindaco, assessore Minelli, rappresentanti di Carbonesca e Colpalombo, i direttori Braganti e Tomassoli

Con grande disappunto abbiamo preso atto della grave carenza di medici nel territorio, una situazione sempre più insostenibile”

(UNWEB) GUBBIO - Un incontro molto sentito, animato e partecipato quello avuto venerdì scorso dall’amministrazione comunale - presenti il sindaco Filippo Stirati, il vicesindaco Alessia Tasso e l’assessora con delega alla Sanità Simona Minelli - con il dottor Massimo Braganti, direttore dell’Asl 1, e la dottoressa Paola Tomassoli, direttrice del Distretto Sanitario Alto Chiascio, che hanno fatto il punto, oltre che con sindaco e assessori, anche con i rappresentanti delle Pro Loco di Carbonesca e Colpalombo sulla situazione della sanità nel nostro territorio.

Con grande disappunto - spiega il sindaco Stirati - abbiamo ancora una volta preso atto della grave carenza di medici che oggi registriamo (27 quelli in organico, 19 quelli ad oggi attualmente presenti), che rivela una politica sanitaria nazionale e regionale che va fortemente presidiata, specie guardando alle frazioni e alle aree più svantaggiate, dove di fatto viene meno il diritto alla salute, con i residenti, quasi sempre anziani e con difficoltà, privati del servizio e costretti a fare chilometri per poter andare dal medico”.

L’amministrazione ha ancora una volta sollecitato i direttori sanitari, “che hanno la responsabilità di una situazione che di giorno in giorno si fa sempre più insostenibile - spiega ancora il sindaco - alla verifica di possibili soluzioni da mettere in campo intanto nelle zone Carbonesca e Colpalombo, e, più in generale, in tutte le aree interne”. Il dottor Braganti ha spiegato come, a causa del patto di stabilità, attualmente tutte le nuove assunzioni di medici siano bloccate, e la strada che si sta provando perciò a percorrere, di concerto con i sindacati, è quella di richiamare medici in pensione, che possano continuare a garantire il servizio specie nei territori più disagiati, nonché la possibilità di poter garantire, grazie alla disponibilità di un professionista presente almeno una volta a settimana, servizi essenziali quali ad esempio la compilazione delle ricette per i farmaci.

Come amministrazione comunale - hanno spiegato sindaco e assessori - abbiamo fatto tutto quello che è nelle nostre possibilità, sia in termini di pressione nei confronti dei vertici sanitari, sia in termini di servizi per le comunità più svantaggiate, per le quali ad esempio abbiamo messo a disposizione 460mila euro di contributi da utilizzare presso attività imprenditoriali e no profit private che svolgano servizio di trasporto su gomma di persone, quindi taxi o affini, così da poter raggiungere il servizio sanitario o il medico più vicino anche se non si ha disposizione un’auto privata o il servizio pubblico di trasporto sia deficitario. Continueremo, da parte nostra, a presidiare la Regione e la direzione sanitaria, e a chiedere riposte alle carenze, affinché la salute sia un diritto per tutti non solo a parole, ma nella concretezza delle scelte fatte sui territori”.