(ASI) L'Università degli Studi di Perugia, rappresenta, da sempre, un servizio essenziale, di preminente interesse generale, che bisogna restituire alla sua Comunità di riferimento.

Lo Studium perugino è, oggi come nel passato, un patrimonio culturale di straordinaria importanza, in grado di valorizzare ed esaltare il ruolo delle conoscenze. Nonostante ciò, la Regione dell'Umbria, negli ultimi anni, ha dimostrato la più totale indifferenza verso l'Istituzione Universitaria, abbandonandola a se stessa. Appare ormai giunto il momento di intraprendere un percorso di profondo rinnovamento, anche generazionale, e che sia fondato su uno spirito di collaborazione e coesione che veda come protagoniste tutte le componenti istituzionali locali. Solo così l'Università di Perugia potrà riappropriarsi del ruolo che le compete, ossia quello di far maturare la capacità di ricerca, di innovazione, della internazionalizzazione, la qualificazione civile, culturale e tecnologica dei processi di crescita e di sviluppo. La Regione dovrà, sia pure nel pieno rispetto reciproco e salvaguardando la sua intangibile autonomia, collaborare con la Governance dell'Ateneo anche al fine di ridurre la pericolosa tendenza alla riduzione degli iscritti. Tutto ciò mette in evidenza la centralità della questione del diritto allo studio. Mi auguro, quindi, che l'auspicabile vittoria di Claudio Ricci sia in grado di dare quello slancio di idee, di proposte che il nostro tempo e l'attuale società ci impone. In questa ottica, ritengo che il Corpo docente, il personale amministrativo, nonché gli Studenti, lasciati dall'Amministrazione uscente nel più assoluto isolamento, siano al centro dell'attenzione del nuovo Governo Regionale; solo così sapremo rilanciare il ruolo dell'Università come elemento trainante del territorio, in grado di proiettare la Regione dell'Umbria nel mondo.

Massimo Perari - Candidato nella Lista di Forza Italia alle Elezioni Regionali