(ASI) Lettere in redazione. Perugia. Quando il PD la combina grossa e per rimediare dà informazioni solo parziali. Un bel giorno i cittadini di Casa del Diavolo si svegliano e vicino alle loro abitazioni scoprono uno scavo destinato ad ospitare un palo per 6 antenne. E’ il regalo di Ferragosto che il PD ha voluto fare ai cittadini della frazione perugina.

Eh sì, il terreno su cui dovrà sorgere l’opera, di proprietà dell'associazione Partito democratico della sinistra, è stato dato in locazione ad una società che ha ritenuto di farne uno spazio dedicato ad una antenna per far fruttare il suo investimento. Il Pds comunale si chiama fuori e addossando la colpa a quello regionale si oppone all’opera, asserendo di essere comproprietario del terreno e di non aver sottoscritto il contratto di locazione. Anche gli uffici comunali (che fino ad ora nulla avevano verificato sulla proprietà e la validità del titolo legittimante l’opera) si attivano, ordinando la pronta sospensione dei lavori. Ma, ad oggi, è bene che i cittadini lo sappiano, contrariamente a quanto asserito dal PD, per bocca del Consigliere Borghesi, non vi è ancora alcun provvedimento di annullamento, ma la sola comunicazione alle parti interessate dell’avvio del procedimento per l’annullamento dell’autorizzazione all’istallazione della stazione radio, con possibilità per le stesse di controdedurre. E qui si apre un vero vespaio giuridico che oltre a portare a possibili azioni risarcitorie tra privati potrebbe coinvolgere la stessa Amministrazione. Il quadro infatti non è così lineare come si sarebbe tentati di pensare. Ma la cosa peggiore in questa vicenda è che gli enti preposti a tutelare l’ambiente il paesaggio e la salute dei cittadini non hanno avuto alcun dubbio in merito all’installazione delle antenne, sebbene in quell’area ve ne siano almeno dieci, sebbene vi siano nei pressi delle abitazioni e nonostante il Comune di Perugia in merito parli di pianificazione partecipata con cittadini e gestori: “Il Comune di Perugia, ha già da tempo attivato meccanismi di pianificazione partecipata, coinvolgendo sia rappresentanti della cittadinanza che i gestori dei servizi di teleradiocomunicazione; tutto ciò anche nell’ambito dei lavori del processo di Agenda 21 locale, che rappresenta un utile strumento per favorire la concreta partecipazione dei cittadini alle scelte di uso e gestione del territorio”. Probabilmente a Casa del Diavolo vivono cittadini di serie B! Ed è sempre il Comune di Perugia a ricordare il principio di precauzione: “E’ quindi più che giustificato ricorrere alla diffusa applicazione del principio di cautela richiamato nei numerosi documenti prodotti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in base al quale, nel campo della salute pubblica e dell'ambiente, non è necessario attendere, per intervenire, che la scienza dimostri in modo inequivocabile e definitivo gli effetti nocivi dell'esposizione ad agenti per i quali anche solo si sospetti una potenziale pericolosità”.

Noi continueremo a vigilare sul procedimento e consigliamo che lo facciano anche i cittadini di Casa del Diavolo e a breve proporremo iniziative di carattere generale per tradurre i principi in atti concreti.
Il Consigliere
Cristina Rosetti
(Presidente Gruppo Consiliare M5S Comune di Perugia)