Bori(UNWEB) “I 50 leghisti umbri che hanno voluto far sentire la propria vicinanza al proprio Capitano Salvini a Catania, in occasione dell’udienza preliminare del processo sul caso Gregoretti, si dissocino immediatamente dalle frasi scandalose sulla mafia, pronunciate dal palco della manifestazione, da una dirigente leghista”.

Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in merito “alle affermazioni dal palco di Angela Maraventano, già vicesindaco di Lampedusa e senatrice leghista”. “Ritenendo già eversiva una manifestazione di fronte al tribunale – dice Bori – luogo sovrano che esercita la giustizia, non possiamo che stigmatizzare del tutto le frasi della Maraventano, che è arrivata a rimpiangere la mafia di una volta, in grado di difendere il proprio territorio. Affermare, dal palco di una manifestazione politica che ‘La nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? Non esiste più perché noi la stiamo completamente eliminando... Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio’ è quanto più ignobile si possa dire nella terra di Falcone e Borsellino, di Rocco Chinnici e di Pippo Fava. Parole senza senso, infelici e ignoranti, uno sfregio – conclude Bori - che denota come ci sia chi ha dimenticato la scia di sangue con cui la mafia ha sporcato le nostre strade. I leghisti umbri che hanno partecipato a quell’evento prendano subito le distanze e restituiscano dignità al loro ruolo e al dibattito politico”.