169665334 2971067839796901 4242024850007081792 n(UNWEB)La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Daniele Nicchi, si è riunita oggi, in videoconferenza da Palazzo Cesaroni, per l’illustrazione, da parte dell’assessore Michele Fioroni, della proposta di legge della Giunta che modifica ed integra la legge ‘1/2018’ relativa a mercato del lavoro, apprendimento permanente, promozione dell’occupazione e Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (Arpal). Al termine dell’incontro è stato deciso di convocare una ulteriore seduta sull’argomento, con l’audizione di sindacati, Rsa Arpal, associazioni di categoria e della cooperazione, associazioni delle persone con disabilità.

L’assessore ha illustrato ai commissari i contenuti delle modifiche alla norma sottolineandone l’urgenza “per fare fronte alle gravi conseguenze occupazionali dell’emergenza Covid” ed evidenziando che esse riformano Arpal, rendendola un organismo pienamente autonomo delegato alla attuazione delle politiche e dei servizi per il lavoro e della formazione. L’Agenzia, dotata di un bilancio di circa 30 milioni, avrà autonomia anche rispetto agli uffici regionali per ambiti tecnici e di servizio. Avrà un amministratore unico, con competenze certificabili sulla gestione del mercato del lavoro.  

La Giunta mira a realizzare una sinergia pubblico-privato nell’erogazione dei servizi e delle politiche attive del lavoro e a definire un nuovo strumento, il “Buono umbro per il lavoro”, che i cittadini potranno utilizzarlo presso i Centri per l’impiego (Cpi) o nelle agenzie per il lavoro accreditate. I Cpi verranno resi più efficaci, aumentando le occasioni per far incontrare domanda ed offerta di lavoro. Per stimolare il mercato del lavoro agli uffici pubblici verranno affiancate agenzie private accreditate e autorizzate. A queste ultime non spetteranno fondi pubblici e dovranno operare ‘a mercato’ con le aziende.

Per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili, specie quelli più fragili, e offrire servizi alle imprese che sono tenute ad assumerne una aliquota, è stata ampliata la gamma delle modalità di assolvimento dell’obbligo previsto dalla legge nazionale ‘68/99’. Una convenzione permetterà alle aziende di assumere una percentuale di quei lavoratori attraverso le cooperative sociali.


Le politiche attive dovranno garantire il risultato occupazionale, saranno pagate prevalentemente a risultato e verranno potenziate sostenendo la formazione ritenuta necessaria dal tessuto produttivo regionale in base a quanto rilevato dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, che dovrà mappare i fabbisogni del territorio e le figure richieste dalle aziende.