186363036 2998797740357244 5044266234495536307 n(UNWEB) Audizione in Terza commissione consiliare, alla presenza dell’assessore regionale Roberto Morroni, dei rappresentanti di Associazioni venatorie, Associazioni di categoria agricole, Associazioni ambientaliste e Ambiti territoriali di caccia sulla proposta di Calendario venatorio 2021-22, deliberata dalla Giunta regionale. Vi hanno preso parte gli esponenti di Federazione Italiana Caccia, Liberacaccia, Enalcaccia, Arcicaccia, Anuu, Caccia pesca Ambiente, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, WWF, Urca e i responsabili dei tre Atc.

Il calendario proposto soddisfa la gran parte delle aspettative dei cacciatori, anche perché condiviso in sede di Consulta faunistico venatoria, ma restano dei punti su cui alcune associazioni sono tornate a insistere: eliminare i divieti di caccia per i valichi montani Bocca Trabaria, Fossato di Vico e Passo Carosina, diminuzione delle tasse per i cacciatori vista la straordinarietà della situazione creata da pandemia e crisi economica, trovare la copertura per i danni provocati dai cinghiali, prevedere deroghe per storno, piccione torraiolo e cormorano che stanno danneggiando gravemente l’agricoltura, aggiungere la possibilità di caccia alla beccaccia lungo i corsi d’acqua. Sono solo alcune delle richieste portate avanti e su cui la Commissione presieduta da Eleonora Pace proseguirà i dovuti approfondimenti con l’assessorato.

Gli agricoltori apprezzano l’introduzione della caccia di selezione anche per il cinghiale e chiedono maggiore impegno da parte dei cacciatori e che la Regione vigili sugli abbattimenti, allo scopo di riportare la specie a livelli numerici che siano compatibili con le esigenze di chi lavora la terra. Lamentano poi la mancata corresponsione dei risarcimenti, che rischia di mettere in difficoltà molte aziende, specie le piccole e medie.

Per le associazioni ambientaliste, rappresentate dal WWF, la priorità resta la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità: indispensabile garantire la protezione alla tortora selvatica e gradimento per la chiusura dei valichi, che doveva essere introdotta anche prima. Sottolineatura sui cinghiali: si tratta di proliferazione di una specie alloctona, molto differente da quella maremmana ed è un problema che non si risolve solo con le doppiette. Attenzione al problema della peste suina, che sta interessando altre zone del continente: serve la massima attenzione da parte dei cacciatori nell’eviscerare gli animali e seguire correttamente tutte le pratiche.

L’assessore regionale Roberto Morroni ha sottolineato che “sono stati fatti passi in avanti come mai in precedenza, come l’introduzione della caccia di selezione anche per il cinghiale, ulteriore strumento per favorire l’attività venatoria nei confronti di questa specie. È stata accolta la gran parte delle richieste delle associazioni venatorie, che hanno avuto modo di partecipare alla realizzazione del calendario fin dallo scorso mese di marzo, con la riunione della Consulta faunistico venatoria. E abbiamo motivato le poche richieste che non sono state accolte. Sulla questione dei valichi siamo stati costretti a inserire la previsione normativa del Piano faunistico venatorio, già disattesa lo scorso anno e all’origine di richiami da parte dell’Ispra sul rispetto di quanto previsto. In Lombardia, a seguito di un ricorso della Lega abolizionista della caccia, accolto dal Tar, sono stati aggiunti a quelli già inseriti altri 8 nuovi valichi montani in quanto luoghi di passaggio obbligato per alcune specie e come tali inibiti alla caccia”.

Il consigliere Valerio Mancini (Lega) ha rimarcato il rischio che i valichi siano chiusi solo per i cacciatori umbri, poiché non si sa niente su come si comporterà la Regione Marche, dall’altra parte dei valichi montani, ed ha sottolineato che “l’orografia dell’Umbria non è come quella delle Alpi, vi sono flussi migratori differenti e anche un’agricoltura diversa. Nella diatriba fra cacciatori e agricoltori per il risarcimento dei danni – ha detto - sono gli Atc a dover regolare la questione, e lo fanno in modo molto diverso: in modo più virtuoso l’Atc 2, molto meno gli Atc 1 e 3. E i cacciatori dell’alta valle del Tevere hanno pagato tasse intollerabili, quindi no a ulteriori ‘balzelli’. Gli ambiti territoriali devono rendere conto su quanto hanno ripopolato, quanti recinti hanno messo a disposizione e sui loro bilanci”.

La presidente della Terza commissione, Eleonora Pace, ha manifestato l’intenzione di un ulteriore confronto con l’Assessore per valutare le proposte pervenute dalle associazioni. Successivamente le parti si incontreranno di nuovo per sapere su quali punti sarà stata raggiunta una mediazione.