NadiaGinetti17(UNWEB) PERUGIA,  – “Chiediamo uno sforzo in più alla Regione per rendere più efficiente la campagna vaccinale e far ripartire rapidamente il nostro territorio sulla strada dell’immunizzazione. Troppe anomalie e ritardi preoccupano i cittadini, già provati da questa lunga emergenza sanitaria. Pesano i mancati o ritardati accordi con ordini professionali e medici di famiglia, con le farmacie; il ristretto numero di Hub vaccinali, lo scarso coinvolgimento di altre forze sociali nella campagna vaccinale: aziende, imprese, comunità”. Ha dichiarato la senatrice Nadia Ginetti, coordinatrice regionale di Italia Viva in Umbria.

“Mentre in Italia si aprono le prenotazioni anche ai quarantenni, - ha proseguito la Senatrice - in Umbria siamo alla pre prenotazione degli over 60. Ecco, gli umbri sono nella stragrande maggioranza pronti a vaccinarsi. Quindi è inutile chiedere la loro disponibilità: bisogna vaccinare e basta. L'Umbria risulta in ritardo anche sugli over 80, dove con la prima dose si è vaccinato l'87,5% e il 75,3% con il ciclo completo, collocandola al 13° e 11° posto tra le regioni. E' in ritardo sul personale scolastico: solo il 2,3% ha eseguito il ciclo completo e il 68,9% la prima dose, collocando la regione all'ultimo e 15° posto nella graduatoria regionale (dati aggiornati ad oggi del Sole24 ore, ndr). Mentre in altre regioni invece si fanno campagne aggiuntive anche per vaccinare i maturandi. Oltre alle dosi già in arrivo in queste settimane, il Commissario Figliuolo ha annunciato l'arrivo in Italia di 20 milioni di dosi per giugno. Bisogna essere pronti, non c'è tempo da perdere. La Giunta regionale metta in campo una netta implementazione organizzativa: aumentare i punti vaccinali, programmare prenotazioni vere, coinvolgere altre forze, fare campagne aggiuntive ad hoc per categorie di settori nevralgici che possano consentire il rilancio della regione come il turismo, la ristorazione, gli alberghi, i trasporti, le aziende... Il tutto – ha concluso la senatrice Nadia Ginetti - per consentire agli umbri di poter essere liberi prima possibile per lavoro, ma anche per vacanza e studio”.