aeroporto perugia(UNWEB) La II commissione del Consiglio comunale di Perugia ha approvato con 9 voti a favore della maggioranza e l’astensione di 3 membri dell’opposizione la proposta della Giunta per il Consiglio relativa all’esercizio del diritto di opzione da parte dell’Ente ai fini della ricapitalizzazione della società Sase Spa, incaricata della gestione dell’aeroporto internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi”.

A illustrare l’atto, gli assessori allo sviluppo economico e al bilancio e, per la parte tecnica, il dirigente dell’area Risorse.

L’operazione di ricapitalizzazione, secondo l’esecutivo, appare necessaria trattandosi di un servizio di interesse economico generale e quindi di pubblico interesse, che fornisce prestazioni considerate necessarie. L’aeroporto contribuisce in maniera sostanziale ai piani regionali di promozione turistica e di accesso a nuovi mercati dell’incoming; inoltre lo scalo, unico nella regione e tra quelli inseriti nel piano nazionale degli aeroporti, contribuisce a colmare un gap di mobilità da e per l’intera Regione Umbria. L’operazione è poi coerente con la delibera adottata nel dicembre 2020 dal consiglio comunale con cui si è deciso di mantenere la partecipazione del Comune nella Sase (pari a una quota del 6,25%), considerato il rilievo strategico che ricopre nell’ambito del turismo e del trasporto pubblico.

Alla luce del piano industriale 2020-2024, inoltre, si punta a raggiungere risultati di crescita dello scalo aereo con sviluppo del traffico, incremento dei ricavi non aviatori, miglioramento dell’accessibilità e delle politiche di sostenibilità.

La ricapitalizzazione si è resa necessaria alla luce dell’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria del bilancio di esercizio 2020, da cui è emersa una perdita di circa 1,6 milioni, con conseguente necessità di utilizzare l’intero capitale sociale (1,1 milioni) a parziale abbattimento delle perdite, l’annullamento di tutte le azioni emesse, la ricostituzione del capitale sociale ed infine l’obbligo di rimborso delle residue perdite (pari a circa 407mila euro) in proporzione alle azioni sottoscritte da ciascun socio. La quota spettante al Comune di Perugia, che ha scelto di esercitare il diritto di opzione in scadenza il prossimo 31 ottobre, è pari a complessivi 99mila euro circa, di cui 73mila per acquisto quote di ricapitalizzazione (corrispondente ad una partecipazione alla Sase del 6,25%) e 25mila euro circa per copertura delle perdite di esercizio.

La ragione delle perdite si deve sostanzialmente alle restrizioni connesse al contenimento della pandemia. L’aeroporto dell’Umbria, come altre strutture “minori” italiane, è stato infatti soggetto alla forzata chiusura da marzo a giugno 2020 disposta dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con provvedimenti del 12 marzo e 12 aprile 2020. Dopo la ripresa estiva, la funzionalità del San Francesco ha subito un nuovo stop, da agosto 2020, a causa dell’obbligo di adozione di coefficienti molto bassi di riempimento degli aeromobili. Il calo di passeggeri nel 2020 è stato del 64,75% rispetto al 2019.

Gli esponenti dell’esecutivo hanno sostenuto che Sase ha avuto contraccolpi duri in una situazione in cui l’aeroporto era in fase di sviluppo e incentivazione. Il dirigente dell’area Risorse ha spiegato che la ricapitalizzazione non si configura come mero aiuto, ma è legata a piani di risanamento e ristrutturazione. Sulla proposta per il Consiglio comunale ha espresso parere favorevole il collegio dei revisori che ha ritenuto l’operazione giuridicamente corretta e coerente con gli strumenti di programmazione fin qui adottati in materia di partecipate.

Un gruppo di opposizione ha ricordato che la Provincia ha scelto di non ricapitalizzare e ha chiesto agli assessori presenti se avessero conoscenza delle strategie che gli altri soci intendono seguire. Ha poi sollevato il dubbio che il Comune fosse in ritardo per l’esercizio del diritto di opzione e rilevato che la proposta della giunta richiama in maniera generica il piano di risanamento e ristrutturazione 2021-2023 del 31 maggio 2021 e alcune attività di investimento destinate a essere rinviate.  Siccome gli interventi di sviluppo nell’atto non sono stati spiegati, è stata dichiarata la difficoltà a sostenerlo appieno.

La consigliera di un altro gruppo di opposizione ha citato statistiche Istat: i numeri – ha detto – dimostrano che le province del Centro sono le “cenerentole” d’Italia quando si parla di aeroporti e di flussi di passeggeri. Per la nostra città l’aeroporto è strategico come l’alta velocita e il nodo di Perugia, ma – ha affermato la consigliera – sulle infrastrutture Perugia è priva di strategia, è la città dei progetti estemporanei e quindi necessita di una visione d’insieme che conduca a un piano strategico unitario. Così la consigliera ha preannunciato l’astensione per rimarcare l’insufficienza delle politiche per lo sviluppo di cui l’aeroporto è un tassello fondamentale.

Dalla maggioranza sono stati evidenziati i dati positivi sul turismo in Umbria della scorsa estate. Siccome l’Umbria piace – è stato detto -, andrebbe resa più raggiungibile e proprio l’aeroporto, con rotte mirate, può diventare potentissimo mezzo di sviluppo. Si può dunque lavorare per aumentare le connessioni. La scelta del Comune di restare nella compagine sociale – ha rilevato ancora la maggioranza – è il segnale che il capoluogo vuole investire nel futuro dei trasporti della regione. Sullo sviluppo infrastrutturale e trasportistico – è stato ancora rimarcato dai banchi della maggioranza – bisogna decidere se crederci o no, anche perché non si può approvare una delibera come quella del dicembre scorso in cui si considera Sase società strategica per il Comune e poi mettersi di traverso in relazione a una ricapitalizzazione che sarà condotta nei termini di legge. L’atto – è stato affermato in risposta all’opposizione – non poteva contenere tutto il piano di sviluppo approvato da Sase e sulla possibilità di avere un aeroporto all’interno della regione è comunque necessario fare una scelta di campo.

In risposta ai rilievi dell’opposizione, l’assessore allo sviluppo ha ricordato che il Comune di Assisi ha scelto di ricapitalizzare, mentre si attende la prossima assemblea per avere evidenza del nuovo assetto societario. Il dirigente dell’area Risorse dal canto suo ha chiarito che il Comune non è in ritardo per esercitare il diritto in quanto è possibile farlo entro il 31 ottobre, come evidenziato in una nota del direttore Sase, ed è tornato anche sul piano degli investimenti rivisto dalla Sase in un’ottica di razionalizzazione. L’assessore al bilancio ha ribadito che l’amministrazione ritiene di dover accogliere l’opportunità di ricapitalizzare perché vi era un piano di rilancio ante-Covid; poi la pandemia ha provocato una crisi a livello mondiale per tutti gli aeroporti internazionali. È un modo di procedere, almeno in questo momento, che è stato definito “a vista”, anche in funzione di ciò che avverrà in relazione al Covid. L’amministrazione pertanto ritiene un dovere offrire una ulteriore opportunità alla società che si è trovata di fronte a una situazione assolutamente eccezionale.

La posizione dell’amministrazione in questo anno particolare – ha aggiunto l’assessore allo sviluppo economico – è di voler credere nell’aeroporto e supportarlo sulla base del piano industriale. Questo – è stato precisato – è un anno chiave per capire la posizione futura del Comune. La ricapitalizzazione quindi non è da interpretare come assegno in bianco. Altro tema è quello dell’utilizzo dell’aeroporto e in particolare delle destinazioni che possono favorire l’arrivo di persone: su questo il Comune conferma l’auspicio che vi sia attenzione.

La II commissione, nella seduta del 12 ottobre, ha poi approvato con 8 voti favorevoli della maggioranza e 4 contrari dell’opposizione la preconsiliare “Variazione al bilancio di previsione 2021-2023, ai sensi dell’art. 175, comma 2, del d.lgs. 267/2000, applicazione avanzo vincolato e destinato ai sensi dell’art. 187 del d. lgs 267/2000, variazione del piano biennale degli acquisti 2021-2022, del programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023 e del programma delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2021-2023. Esame eventuali emendamenti e votazione”.

Con 10 voti favorevoli sia della maggioranza sia dell’opposizione e un’astensione da parte dell’opposizione è passato anche il terzo punto all’odg della seduta del 13 ottobre della II commissione. Si trattava della proposta della Giunta di fare proprie le proposte di modifica del vigente statuto del Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di cui il Comune è socio al 15%. L’assemblea del consorzio, infatti, ha approvato modifiche e integrazioni allo statuto da sottoporre agli organi competenti dei consorziati per l’esame e l’approvazione entro e non oltre il 31 ottobre 2021. In particolare, è emersa la necessità di apportare modifiche statutarie per un adeguamento alle richieste dell’Autorità Nazionale Anticorruzione in relazione al cosiddetto controllo analogo e per la costituzione del comitato scientifico.