Tesei091121Il consigliere Paola Fioroni (Lega) ha illustrato, durante l'odierna sessione di Question time, l’interrogazione a risposta immediata firmata anche dal collega Stefano Pastorelli relativa agli “Aggiornamenti da parte della Giunta circa l’assetto effettivo della Sase e programmazione del piano industriale per l’aeroporto dell’Umbria”.

(UNWEB) Fioroni, nell’illustrazione dell’atto, ha sottolineato come l’aeroporto rappresenti “uno degli asset più importanti, a livello economico, turistico e di incoming del sistema infrastrutturale regionale. La ‘Società per azioni per il potenziamento e la gestione dell’aeroporto regionale umbro S. Egidio’ (Sase), alla data del 20 giugno 2021 era partecipata da Enti locali, istituzioni pubbliche e privati tra i quali Sviluppumbria, Comune di Perugia, Comune di Assisi, Unicredit, Camera di Commercio e Confindustria Umbria. Nell’assemblea dei soci di Sase del 21 giugno scorso è stata approvata la ricapitalizzazione della Società grazie all’impegno della Regione che attraverso Sviluppumbria ha anticipato la copertura totale delle perdite sottoscrivendo interamente la ricostituzione del capitale sociale anche per conto degli altri soci. La Regione ha dato la possibilità ai soci di avere 5 mesi di tempo per la ricapitalizzazione e di esercitare anche l’approvazione sulle quote libere. Il sistema aeroportuale italiano ha chiuso il 2020 con solo 53 milioni di passeggeri, contro i 193 milioni del 2019. L’inizio del 2021 è stato difficoltoso per tutto il sistema aeroportuale italiano ed in particolare per il nostro aeroporto che rispetto all’inizio del 2020 ha visto un calo dei passeggeri del 94 per cento. In virtù della ricapitalizzazione e dell’impegno che la Regione ha assunto, il nostro aeroporto ha iniziato un percorso importante di rilancio e già dal mese di giugno ci sono stati incrementi con punte record a luglio di oltre 1733 passeggeri. Ancora più incoraggiante è stato agosto con 26947 passeggeri con 567 voli all’attivo, contro circa la metà registrata nell’anno precedente ed addirittura con un numero superiore rispetto al 2019, anno pre covid. Il mese di settembre ha confermato l’attrattività del brand Umbria rispetto al mercato turistico. Il piano di rilancio e la programmazione dell’aeroporto, insieme alla ricapitalizzazione, risultano dunque un passo giusto ed importante. Anche nel mese di ottobre si registra un trend positivo rispetto allo stesso mese del precedente anno. È importante rimarcare come alla ripartenza dell’aeroporto sia corrisposto un aumento sostanziale del turismo in Umbria. Uno studio di Enit ha stimato che ogni passeggero lascia nel territorio dove atterra circa 500 euro. L’aeroporto diventa dunque uno strumento importantissimo di sviluppo per il nostro territorio regionale. Questa amministrazione regionale ha dovuto sin da subito porre rimedio ad una situazione di inerzia da imputare alle amministrazioni precedenti. Tutti i segnali fanno ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo finale, che deve veder transitare sul nostro aeroporto 500mila passeggeri. Resta ancora da chiarire quale sia l’assetto definitivo della compagine sociale di Sase e del piano industriale da 5,5 milioni di euro. Chiediamo quindi alla Giunta di conoscere le novità sull’assetto effettivo della società Sase e di conoscere le prospettive ed i programmi per il rafforzamento ed il rilancio della società di gestione aeroportuale dell'aeroporto, anche ai fini della promozione e commercializzazione del brand Umbria".

La presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei ha sottolineato che “sin dall’inizio della legislatura stiamo fortemente lavorando sul tema ‘collegamenti’, assolutamente prioritario per il rilancio dell’Umbria. Da una parte le infrastrutture stradali e ferroviarie, che pur strategiche hanno bisogno di tempo per gli interventi necessari, dall’altra gli indispensabili acceleratori dei collegamenti (treni veloci ed aerei) che ci colleghino a città italiane ed europee garantendo un'apertura al mondo. Nascono con questo intento la conferma del Frecciarossa di Perugia, la nuova possibilità di prendere l’alta velocità ad Orte e Terontola, l’analisi del raddoppio del Frecciarossa e di potersi collegare più velocemente via treno da Perugia e Terni con Firenze e Roma. Risponde a questa esigenza l’aeroporto dell’Umbria su cui sto personalmente lavorando dal primo giorno della legislatura. Dopo il ricostruito patto tra i soci, il completo cambiamento della governance precedente, il piano industriale, l’avvio del piano di rilancio ci ha fatto arrivare in estate alla necessaria ricapitalizzazione. Causa covid ed errori delle gestioni precedenti abbiamo trovato l’azienda in patrimonio netto negativo e con la possibilità di fallimento. Nella difficile assemblea di ricapitalizzazione estiva, con l’aeroporto sull’orlo della liquidazione e tutto ciò che ne sarebbe derivato in termini di prospettive di collegamento e sperpero di danari pubblici, tra i soci solo la Regione si presentò con le risorse necessarie per l’immediata ricapitalizzazione. In questo modo la Regione ha salvato l’aeroporto e tutto il danaro pubblico che negli anni è stato speso, concedendo ai soci che volevano ricapitalizzare un termine fino al 31 ottobre. Parallelamente era già partito il nostro piano di rilancio con una molteplicità di rotte per il periodo marzo-ottobre 2021. Il piano di rilancio ha dato grandissimi risultati. Il piano ha consentito di superare, mese su mese, il 2019 pre pandemico, proiettandoci a fine 2021 con 140mila passeggeri contro i 219mila dell’intero anno 2019 della precedente gestione. Il 2022 dovrà essere l’anno del definitivo rilancio, raggiungendo la cifra record di 300mila passeggeri. Questo ci consentirebbe di passare da 31esimo aeroporto subito a ridosso di grandi aeroporti nazionali. Negli anni successivi, 2023, 2024 si proseguirà verso l’obiettivo di 500mila passeggeri, il massimo che l’infrastruttura può consentire. Intanto, nel 2022 l’obiettivo di 300mila passeggeri, covid permettendo, sarà conseguibile con un piano da 16 rotte fin dalla primavera con collegamenti con le più importanti città europee, con tutto il sud Italia, compresa la Sardegna, a due hub internazionali quali Monaco di Baviera e Londra, con tutti risvolti industriali, commerciali e di turismo immaginabili. Per fare tutto ciò è necessario che tutti i soci che al 31 ottobre hanno partecipato alla ricapitalizzazione, contribuiscano al piano industriale dell’aeroporto secondo la propria quota e che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia continui a garantire il supporto che ha sempre fornito. Ad oggi i soci pubblici che hanno fanno parte della compagine sociale sono: il Comune di Perugia (6,25 per cento), Assisi (4,8 per cento), Bastia Umbra, mentre la Camera di Commercio ha ridotto la propria quota al 10 per cento, pur restando primo socio di minoranza. L’Advisor Gepafin ha comunicato l’assetto societario riveniente dai versamenti che sarà sancito con apposita assemblea dei soci entro fine novembre. La Regione, che tramite Sviluppumbria aveva assicurato il 100 per cento della ricapitalizzazione, salvando e rilanciando l’aeroporto, manterrà la larga maggioranza assoluta delle quote (79 per cento) e determinerà una governance che rappresenti questo assetto sostenendo pro quota in piano industriale come dovranno fare i soci. L’aeroporto, oggi è un acceleratore su cui investire per il bene della nostra comunità. Il futuro dell’aeroporto sarà scritto in un piano industriale 2022-2024 che la nuova governance sarà chiamata ad approvare. La Regione deciderà se e come aprire la partecipazione ad uno o più partner. Auspico un forte coinvolgimento di tutta l’Umbria sia nella governance che nel sostegno al piano industriale. Per tempi complessivi di arrivo, parcheggio ed imbarco il nostro aeroporto è più comodo di quello di Fiumicino anche per l’Umbria del sud e sarà collegato mediante stazione di Collestrada a quella formidabile metropolitana di superficie dell’Umbria che sarà la nuova Fcu e che collegherà Città di Castello con Terni, con forti risvolti turistici, industriali e commerciali”.

Nella replica, Fioroni ha sottolineato la sua condivisione delle scelte e delle strategie illustrate dalla presidente Tesei, sottolineando l’importanza della “considerazione dell’aeroporto non come una vetrina, ma come un acceleratore. In passato qualcuno ha considerato troppo l’aeroporto come vetrina e non negli investimenti da fare. Importante invitare tutti i territori della regione a collaborare nel piano di rilancio dell’aeroporto”.