terza audit CochraneI medici dell’organismo internazionale che raccoglie, valuta e diffonde informazioni sull’efficacia degli interventi sanitari in campo neurologico sono stati ricevuti a Palazzo Cesaroni sulla prosecuzione delle loro attività con il patrocinio e il sostegno della Regione Umbria

(UNWEB)  La terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione i medici Teresa Anna Cantisani, Maria Grazia Celani e Stefano Ricci, in qualità di rappresentanti del Cochrane Neurological Sciences Field (CNF), entità di Cochrane sostenuta finanziariamente dalla Regione Umbria fin dal 2007. Si tratta di una iniziativa internazionale no-profit nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative alla efficacia degli interventi sanitari.

Il Cochrane Neurological Sciences Field (CNF) ha come finalità il coordinamento e l'armonizzazione dei vari gruppi che agiscono nella area neurologica e l’integrazione tra la formazione metodologica della ricerca con la pratica clinica. Fa da ponte tra chi produce le revisioni Cochrane e i medici ed operatori sanitari, responsabili politici, persone affette da malattie neurologiche e cittadini, promuovendo un approccio basato sull'evidenza nella neurologia clinica e nel processo decisionale sanitario. Produce, utilizzando una metodologia scientifica comune, sintesi (denominate ‘revisioni sistematiche’) sulla efficacia e sicurezza degli interventi sanitari di tipo preventivo, terapeutico e riabilitativo, diagnostico e prognostico. Queste revisioni sistematiche vengono pubblicate sia attraverso un database elettronico denominato ‘Cochrane Library’, sia via Internet.

“Dal 2014 – hanno spiegato i medici - la Regione ha attivato una convenzione direttamente con Cochrane per assicurare la continuità operativa del CNF all’interno della Direzione Salute e Welfare. L’ultimo atto regionale è la delibera di giunta numero 966 del 01/08/2019, convenzione annuale tra Regione Umbria e Cochrane. Da allora il finanziamento è stato sospeso per ragioni che non conosciamo e noi siamo incerti se continuare la nostra attività di volontariato. Siamo anche incerti se continuare ad esporre, come sempre fatto, il logo della Regione Umbria come ente istituzionale che ci accoglie e ci finanzia. Il contributo finanziario della Regione Umbria è stato di 25mila euro l’anno, cui va aggiunto il contributo della dipendente regionale Kathryn Mary Mahan, che, nel 2007, era stata individuata per collaborare ai lavori del CNF e a fare da raccordo tra la Regione Umbra e Cochrane, per le sue competenze linguistiche e le specifiche esperienze nella gestione di attività e rapporti con enti ed organismi internazionali quali l’OMS, l’ufficio Europeo dell’Unione Internazionale per l’Educazione Sanitaria e la Promozione della Salute e l’Unione Europea. Consideriamo che il CNF rappresenti uno strumento di miglioramento dell’appropriatezza clinica e della qualità scientifica nonché una opportunità di visibilità internazionale per la Regione Umbria. La nostra richiesta è quella di conoscere se tale contributo continuerà ad essere assicurato adesso e negli anni a venire, dal momento che dal 2019 non solo non abbiamo più ricevuto contributi ma nemmeno risposta alle nostre richieste”.

Il vicepresidente della commissione, Tommaso Bori, ha detto che “la Cochrane ha un’autorevolezza che porta prestigio al nostro territorio e va mantenuta. Assessori e dirigenti non hanno aperto un dialogo su questo tema che è importante. Sono stati ottenuti riconoscimenti internazionali, devono essere riattivate scuole di formazione medica, tutto ciò dovrebbe essere un patrimonio collettivo. Dato che i finanziamenti non ci sono stati dal 2020 al 2022, non facciamo mancare il finanziamento per il 2023”.

Il consigliere Valerio Mancini (Lega) ha sottolineato che l’argomento “merita una risposta da parte della Regione, gli staff dei direttori generali sono lautamente pagati e devono rispondere ai medici che si rivolgono loro. È un loro dovere. Siamo stufi di ricevere in commissione cittadini a cui non si risponde”.

La presidente della Commissione, Eleonora Pace, ha detto che la commissione avvierà un’interlocuzione sul tema con l’assessorato competente”.