Caserta1305213Ora, tutti  concentrati sul derby, dopo parleremo del futuro

Fino a dopo la partita con la Ternana, non parlo della stagione futura. D’altronde, la  società è stata chiara su questo punto: tutti concentrati sulla Supercoppa di serie C. E poi, adesso sarebbe  davvero troppo prematuro parlare  del prossimo campionato e delle ambizioni da protagonista del Grifo, anche perché  non si sa ancora nemmeno quali squadre  ci saranno nel prossimo campionato, che comunque, questo si può già dire, sarà  un campionato ancor più difficile e di maggiorqualità di quello di quest’anno. 

Abbiamo vinto perché siamo stati i più bravi e ci abbiamo creduto sempre.

Spesso  un campionato lo vince non la squadra più forte, ma chi non molla. All’inizio eravamo in 4 squadre in lotta, poi una di è staccata e siamo rimaste in tre. Ha vinto chi ci ha creduto fino alla fine. Noi siamo stati bravi a sfruttare anche i passi falsi altrui, aldilà che del fatto che alla fine  le abbiamo vinte tutte. Bravi, noi, soprattutto per non aver mai perso voglia e speranze di voler arrivare primi. A bocce ferme si possono fare anche valutazioni sulla carta, ma poi nel calcio quello che  decide è il campo. E sul campo siamo stati noi i più bravi.

Un anno difficile, una vittoria di sofferenza.

L’anno è stato difficile, c’era la pesantezza del dopo retrocessione, c’erano i giocatori reduci da ricostruire, l’ambiente da ricompattare. Alla fine siamo stati davvero bravi a vincere di sofferenza, che è poi il modo più bello.

Il mio calcio

Il calcio che mi piace è propositivo: mi piace che la mia squadra crei, anche magari rischiando in certe situazioni, e comunque mantenendo un certo equilibrio. In questa ottica, il periodo che abbiamo giocato con il 3/5/2 si confaceva meno alle mie idee di quando abbiamo adottato il 4/3/3. Questo schema, però, come lo avevo fatto in passato quest’anno non potevo farlo, perché gli interpreti avevano altre caratteristiche. Quindi  ho preferito giocare col trequartista e le due punte strette. Anche perché Minesso Elia e Falzerano hanno qualità importanti se giocano tra le linee. 

Il tecnico del  Perugia con la media punti più alta

Mi fa enormemente piacere sapere che nella storia recente, nel dopo Gaucci, sono l’allenatore  del Perugia con la media punti più alta. Anche perché qui a Perugia sono passati tecnici di prima fama. Comunque, aldilà dei numeri, la cosa che mi fa stare sereno e contento per l’annata é soprattutto  il ritorno del Perugia nel calcio che conta.

Alla Supercoppa ci teniamo

La Supercoppa prima di iniziare è come la coppa italia, che nessuno la vuol fare, ma quando si arriva alla fine tutti la vogliono vincere. Due anni fa con la Juve Stabia non la approcciammo bene, per colpa mia, perché dopo un anno molto dispendioso sul piano mentale, non avevamo dato tanto  peso al trofeo. Quest’anno è diverso, e  non voglio commettere errore, la coppa è importante per i singoli e per la squadra. Ci teniamo tanto sia per il trofeo in sé, sia perché si tratta di un derby, e la Ternana sicuramente  ci tiene come noi. Sarà una partita secca e, più che la condizione fisica, peseranno altri aspetti.

La preparazione e la formazione per il derby

I criteri con cui sceglierò la formazione per il derby restano i soliti: valuterò il lavoro della  settimana, l’approccio deo singoli e la loro condizione. Questa settimana lascio i ragazzi con un po’ meno pressioni, diciamo che è una settimana di “scarico”. Ma, da lunedì, si ricomincerà con    una settimana piena, nella quale metteremo voglia e determinazione, insomma  l’atteggiamento giusto. Comunque, la maturità e serietà  dei ragazzi mi fa pensare che ci alleneremo adeguatamente per una partita che sarà  agonisticamente combattuta, maschia.

Tra gli indisponibili anche Burrai

A Terni Negro non sarà della partita. Speriamo di recuperare Moscati che ha problema muscolare e Vano, che lo ha invece alla caviglia. E non ci sarà nemmeno Burrai, che che in settimana si opera 

Elia può arrivare in serie A

Elia lo conosco bene e dico che quest’anno ha fatto molto bene, anche perché  ha giocato in un  ruolo non adatto a lui. A lui piace giocare sull’esterno, perché è bravo nell’uno contro uno e per questo cerca gli spazi sugli esterni. Può fare benissimo anche da mezzala. Quest’anno però, in più, è stato bravo anche in zona gol, dove prima faceva fatica. Deve certamente  limare ancora alcuni  difetti, insomma può crescere. È stato con me negli ultimi tre ultimi anni più che con la sua famiglia e secondo me può  arrivare anche in serie A per le qualità che ha.  Inoltre,  la sua duttilità é importante per un tecnico.

 

Dialogo incondizionato ma franco con la società

Non ci sono paletti per il dialogo con la società. Io sono stato benissimo a Perugia con la mia famiglia. Dunque, ci siederemo e parleremo del futuro e anche di cosa abbiamo fatto quest’anno. Perché bisogna anche analizzare gli errori fatti, oltre che le cose positive. Con la società parlerò  del presente e del futuro. Ovviamente, per restare insieme ci  devono esser condizioni che vanno bene  per tutti, ma questo non vuol dire affatto che da parte mia metterò condizioni rigide. Certo,  dirò la mia su cosa secondo me servirebbe.

Lo snodo della  partita a Fermo

Nel calcio, i giudizi vengono dai risultati. La partita con la  Fermana fino al 90’ volevo che i ragazzi provassero a vincerla e li ho incitati a farlo,  anche col rischio di perderla, perché un punto sembrava non dovesse servire a niente. Ma poi, alla fine  ho capito che era un punto importante. E se, dopo la gara, c’ era un’aria di depressione generale, io ho invece  pensato che i campionati  vanno  giocati fino alla fine. Prima di Fermo, un po’ tutti facevano l’errore di guardare cosa facevamo le altre squadre in lotta con noi. Ma da Fermo in poi, abbiamo imparato a pensare solo a noi e questa è stata la carta vincente. Poi, certo, ci vuole anche fortuna perché, pur vincendole tutte, se Padova e Sud Tirol non steccavano, non saremmo arrivati primi.

Il calore dei tifosi: li aspetto al Curi

Ho percepito il calore dei tifosi, qui siamo al centro nord, ma c’è il calore delle piazze del sud. Lo vedo e lo sento in città, anche se purtroppo non abbiamo potuto vederlo allo stadio. Ora, aspetto di vedere il Curi pieno di gente. Già quando ci sono venuto da calciatore lo stadio è il suo pubblico erano uno spettacolo,  ma da allenatore sarebbe ancor più bello

Un neo dell’annata? Alcuni giudizi affrettati della stampa

Se c’è un aspetto “negativo” in quest’annata? Lo dico senza polemica, anche perché ora stiamo tutti gioendo. È stata, in certi momenti,  la stampa, che ha talvolta  avuto un atteggiamento troppo pessimista. Dopo il pari a Fermo, alcuni han scritto che il Perugia aveva buttato via tutto l’anno. Questo lo capisco se lo dice un tifoso ma, se uno è un addetto  ai lavori, mi aspetto da lui una  valutazione più obiettiva. Insomma, in alcuni frangenti ho visto  giudizi troppo affrettati. Ma so che anche questo fa parte del calcio. 

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia