mengozzi ok- Come già successo per i nuovi compagni di reparto Ricci e Russo, anche il nuovo acquisto bianconero arriva al PalaBarton dalla squadra romagnola percorrendo la E45. Trentasei anni appena compiuti, Mengozzi porta a Pian di Massiano la sua fisicità a muro e in primo tempo ed il suo grande bagaglio di esperienza. “Quella di Perugia è stata una chiamata che mi ha riempito non solo di felicità, ma anche di orgoglio. Perugia è una di quelle squadre che in questo momento ogni giocatore secondo me sogna, per me rappresenta anche una bella soddisfazione a livello personale che arriva a 36 anni e che mi godo con maggiore consapevolezza” -

(UNWEB) PERUGIA – Si completa il reparto dei centrali della Sir Safety Conad Perugia. La società bianconera comunica l’acquisto per la prossima stagione di Stefano Mengozzi che va a chiudere, assieme ai confermati Solè, Russo e Ricci, la batteria dei posti tre a disposizione di Nikola Grbic.
E, come già successo negli anni passati con Ricci e Russo, anche Mengozzi arriva al PalaBarton da Ravenna percorrendo la E45 in direzione Umbria e caricando nel proprio bagagliaio i suoi diciotto anni nella pallavolo che conta e le sue dieci stagioni nella massima serie.
Già, perché il “Mengo”, trentasei anni compiuti lo scorso 6 maggio, colosso di 202 centimetri, di esperienza ne ha da vendere e la porta a Pian di Massiano a disposizione della causa. Carriera lunghissima per Mengozzi, partita dalla serie B, con la trafila nelle nazionali giovanili (un bronzo agli Europei Juniores 2003 ed anche un bronzo con la nazionale maggiore alle Universiadi 2005), con 5 campionati di A2 (due promozioni in A1 ed una Coppa Italia di categoria), con un’esperienza estera nella serie A slovena e con tanta Superlega principalmente nella nativa Ravenna, ma anche a Vibo e Verona. Giocatore fisicamente importante, votato ai fondamentali del muro (45 vincenti quest’anno in Superlega, sesto assoluto nella classifica di specialità) e del primo tempo (dove ha chiuso la stagione col 57,3%), Mengozzi è anche e soprattutto un grande professionista dedito al lavoro e rappresenta un valora aggiunto per Nikola Grbic ed il suo staff. Un giocatore fortemente voluto dalla società bianconera che aveva avuto contatti e preso accordi con il giocatore precedentemente all’infortunio subito da Russo.
È lo stesso Mengozzi a raccontare i passaggi del suo arrivo a Perugia.
“Mi ha chiamato Cisco (Recine, il direttore sportivo bianconero, ndr), lo conosco da diciassette anni e abbiamo parlato in romagnolo (sorride al telefono Mengozzi, ndr). Mi ha proposto questa nuova avventura, è stata una chiamata che mi ha fatto subito enorme piacere, mi ha riempito non solo di felicità, ma anche di orgoglio, è stata una chiamata che mi ha dato una sensazione di responsabilità. Ho deciso quasi subito. Perché? Beh, perché è un top club che ti chiama, perché Perugia è una di quelle squadre che in questo momento ogni giocatore secondo me sogna. Per me rappresenta anche una bella soddisfazione a livello personale. Una soddisfazione che arriva a 36 anni e che forse mi godo ancora di più che se fossi stato giovane, con maggiore consapevolezza”.
Il “Mengo”, carattere aperto e solare tipico della sua terra di provenienza, aumenta il contingente degli “ex ravennati” in forza ai Block Devils.
“Il fatto che tre centrali su quattro arrivino da Ravenna è una curiosità in effetti, ma è anche un dato di fatto della qualità e della bontà del lavoro che sa fare la società e lo dimostrano non solo i giocatori che sono poi venuti a Perugia, ma anche i tanti altri ragazzi che a Ravenna sono cresciuti e che in Ravenna hanno poi trovato un trampolino di lancio in tante squadre della Superlega”.
Con Mengozzi ci addentriamo in quella che potrà essere la prossima stagione.
“A livello di squadra è chiaro che ci sono in rosa nomi importantissimi, giocatori di primissima fascia. Ma tanti li conosco personalmente e so che sono dei bravi ragazzi prima ancora che grandi giocatori e che hanno voglia di lavorare e di mettersi in gioco. Gli obiettivi della società sono giustamente importanti e non bisogna nascondersi. Dobbiamo sapere che bisognerà lavorare duro ogni giorno e dovremo essere bravi a non farci schiacciare da questi obiettivi, ma anzi utilizzarli come un grande stimolo per far meglio. Sotto questo aspetto credo che avere Grbic come allenatore sia una garanzia. Ci ho lavorato due anni a Verona, mi sono trovato molto bene con lui e secondo me è un allenatore che ti fa tirar fuori tutto quello che hai in ogni allenamento e che ti fa dare sempre il meglio di te. Sono felice di ritrovarlo a Perugia e di tornare a lavorare con un tecnico del genere. Sono sicuro che negli ultimi anni è cresciuto e migliorato ancora e sono quindi anche curioso di vederlo in palestra”.
E Stefano Mengozzi cosa cerca da questa nuova avventura al PalaBarton con Perugia?
“Sicuramente voglio dare il mio contributo quotidiano alla crescita della squadra ed anche dei miei compagni di ruolo più giovani. Parlo in particolare di Fabio (Ricci, ndr) che è romagnolo come me e con il quale siamo stati insieme tre anni a Ravenna, e parlo di Roberto (Russo, ndr) che è ancora molto giovane e con grandi margini di miglioramento. Poi non nascondo che, con tutti gli impegni che dovremo affrontare, mi piacerebbe ritagliarmi qualche spazio ed essere utile a Nikola ed alla squadra in campo, ben sapendo che dovrò dare il massimo con il mio lavoro quotidiano e consapevole del mio ruolo che, visto che siamo in pieno Giro d’Italia, potrei definire quello di gregario”.