bacosi diana2(UNWEB) Dopo l’oro di Rio, l’argento di Tokyo. Per Diana Bacosi, la 38enne nativa di Città della Pieve, che vive nella vicina Cetona e si allena a Roma, le Olimpiadi giapponesi sono una ulteriore consacrazione del suo livello mondiale.

Non ha perso l’oro, ma ha vinto l’argento, se è vero che, nel concitato finale, per batterla la statunitense Amber English ha dovuto fare sempre centro, mentre Diana ha commesso un errore, risultato decisivo per il titolo (56 piattelli contro 55). Il bronzo è andato alla cinese Meng Wei, che aveva impressionato nelle qualificazioni ma che è partita male in finale commettendo una serie di errori. “Ho perso l'oro per un piattello: nello sport può succedere. Speravo nell'oro, come a Rio, è arrivato l'argento ma ho dato tutto quello che avevo e sono contenta così, perché sono stata continua” ha commentato tiratrice, che è caporal maggiore dell’Esercito. Felicità condivisa con il Presidente della Fitav, Luciano Rossi, anche lui umbro di Foligno, e con il suo allenatore Andrea Benelli al quale Bacosi ha rivolto parole di gratitudine: “In questo anno ho avuto difficoltà sportive, ma il mio c.t. Andrea Benelli mi ha tirato fuori dal momento nero e mi ha portato fino a qui, e a questo argento”. La dedica di Diana va però oltre il semplice ambito sportivo: è una medaglia che voglio dedicare a tutti gli italiani, ha detto, perché è stato un anno difficilissimo per tutti: la pandemia ci ha messo in ginocchio ma noi, come popolo, siamo stati capaci di rialzarci, nella vita come nello sport".