SR7 7015ghionTG scaled(UNWEB) Perugia. Come contro il Cosenza. Il Perugia con l’Alessandria non brilla, sbaglia molto, va in vantaggio, ma anche stavolta non lo regge che per tre minuti. Alla fine, manca ancora la vittoria al Curi e fa prendere il primo punto all’Alessandria in serie B dopo 46 anni. 

La squadra di Longo non ha rubato nulla. Ha impedito al Grifo di giocare pulito, non ha mai rinunciato a giocare con palle lunghe per i tre avanti che hanno tenuto sulle spine negli uno contro uno i difensori centrali perugini, peraltro capaci di concedere assai poco a Palombi, Corazza e Milanese. L’organizzazione dei piemontesi ha mandato fuori giri il centrocampo perugino che per tutto l’incontro è arrivato in ritardo sulle seconde palle e ha attuato un giro palla troppo lento per impensierire il munito assetto difensivo predisposto da Longo. La pressione  a tutto campo dei piemontesi ha sporcato le giocate dei costruttori di gioco biancorossi. Nel secondo tempo, il Perugia ha tenuto più palla e iniziativa, e ha costruito tre palle gol, impedendo all’Alessandria di rendersi pericolosa come aveva fatto nel primo tempo. È evidente che il Perugia al Curi non ha ancora trovato la chiave tecnica e tattica per vincere le partite.  E questo è un problema. Quando, poi, le partite sono sporche come quella odierna, è poco perdonabile, se si trova il vantaggio, non saperlo gestire al meglio. Certo, quando le gare sono così complicate, per risolverle ci vogliono giocate di qualità e, perciò, le scelte iniziali di Alvini, ancorché motivate dal tour de force di tre partite in sette giorni, hanno un po’ lasciato perplessi. Le sostituzioni di Alvini centrocampo  nella ripresa sono sembrate, da questo punto di vista, un tornare sulle scelte fatte. Ora il Grifo andrà a giocare con  il Benevento di Caserta. Una partita non come le altre, ma ci sarà poco spazio per le emozioni contro una delle corazzate della serie B.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia