7OZ 5701matosTG scaled(UNWEB) Perugia. Contava vincere, in qualunque modo, per dare valore ai pareggi con Cittadella e Pisa. Il Perugia conquista i tre punti, tra luci, ombre, gol sbagliati qualche rischio di troppo nel finale concitato.

Tra le luci, oltre i tre punti, la prova di De Luca che segna e tiene su la squadra; l’atteggiamento aggressivo a tutto campo e la lettura azzeccata e intelligente delle situazioni in campo da parte dei giocatori biancorossi nella ripresa. Tra le ombre, i soliti errori negli ultimi venti metri, non solo quelli clamorosi di Matos, che avrebbe potuto chiudere il discorso in un paio di occasioni, ma anche le situazioni sprecate in parità o superiorità numerica per assist, tempi o movimenti sbagliati per poca lucidità o per carenze tecniche. Il Perugia si schiera col 3/5/2 che in fase difensiva, come precisato da Alvini, era un 4/4/2 speculare a quello del Vicenza, con marcature ad uomo. Nel primo tempo e fino alla mezz’ora della ripresa, il Perugia ha controllato tatticamente il match, pur concedendo qualcosa di troppo al Vicenza che nelle ripartenze con  Giacomelli ha creato un paio di pericoli non da poco. Il Perugia ha però tenuto il bandolo costantemente, si ê visto annullare un gol spettacolare di De Luca in fuorigioco, ha sprecato una serie incredibile di situazioni nelle quali era in parità o addirittura superiorità numerica, ha provato qualche volta a manovrare con gli uomini di qualità in mezzo, Burrai, Segre e Falzerano, molto vivace, anche se non sempre preciso. Più spesso, la squadra di Alvini, che non ha attaccato quasi mai con molti uomini,  ha dovuto  lanciare lungo per la testa  di De Luca che ha fatto talvolta reparto da solo, confermando il suo momento di grazia. La prima mezz’ora della ripresa del Grifo è stata ottima per aggressività, capacità di lettura e gestione tattica delle situazioni da parte della squadra nel suo complesso. Li il Perugia, dopo il vantaggio siglato da De Luca e sancito dal var, avrebbe potuto e dovuto colpire e chiudere il match ma, come detto, Matos  e  compagni hanno avuto poca lucidità nelle conclusioni. E così, nell’ultimo quarto d’ora, la stanchezza delle tre partite in sette giorni si è fatta sentire e il Vicenza, che è sempre stato in partita e non ha mai dato l’impressione di meritare la classifica deficitaria che si ritrova, ha fatto correre un paio di brividi sulla schiena dei già infreddoliti tifosi del Grifo. In tre situazioni, l’ultima al 95′ scaduto, proprio sul fischio finale, Chichizola ha dimostrato ancora quanto sia importante per la squadra con la sua  capacità di essere al posto giusto quando serve un estremo salavataggio. Ora, in vista di Parma e, poi, del derby, la classifica sorride, ma Alvini  ha già detto che, se la squadra non continua a lavorare, crescere e migliorare nelle cose che ancora non vanno, sarebbe come non aver fatto nulla. Giusto così, non è un eccesso di richiamo alla concentrazione, ma quanto serve davvero in  questa serie B, capace di smentire ogni certezza, nel bene e nel male, da una settimana all’altra, contro ogni avversario.