SET 7218esulanzaG(UNWEB)  Parma. Il Perugia coglie un altro pareggio sul campo di una grande della cadetteria. Il Parma, in verità, per ora è una big solo sulla carta e anche oggi coi grifoni non ha dimostrato chissà che. Però, per come si era messa la partita dopo appena dieci minuti (gol di Inglese per la somma di errori e sfortuna da parte della difesa perugina) il punto raccolto in Emilia dalla squadra di Alvini è buono assai. Il pari dà continuità alla serie positiva e permette di preparare con tranquillità il derby di domenica prossima.

La partita era iniziata nel segno dell'equilibrio, col Perugia capace di proporsi con personalità in avanti grazie soprattutto alle velocità delle giocate verso le fasce e alla vivacità di Matos. Poi il vantaggio dei parmensi ha scombinato le carte e raffreddato un po' le idee ai grifoni, che hanno perso soprattutto la sicurezza nelle giocate e nel cercare gli uno contro uno. De Luca in verità ha sfiorato il pari con una bella girata su Cross di Matos da sinistra, me anche il Parma ha avuto l'occasione del 2-0 con un tiro di Sohn respinto da Chichizola. Dopo questi fuochi, la partita si è come congelata e il Perugia, al netto di troppi errori tecnici e nel palleggio, ha avuto il suo più grande merito di restare in partita, in attesa del secondo tempo. Perché nel primo tempo il Parma, agevolato dal vantaggio, ha potuto giocare come il suo tecnico Iachini preferisce, cioè di rimessa. I parmigiani hanno chiuso bene le linee di passaggio, complice anche un centrocampo troppo accademico del Perugia che mai ha provato l'uno contro uno o la giocata coraggiosa in profondità per gli attaccanti, poco e male serviti. Ma, come il primo tempo è stato indirizzato dal gol episodico del Parma, così la ripresa è stata determinata dal pareggio del Perugia dopo soli due minuti dall'inizio. Un gol anch'esso occasionale, nato da un calcio piazzato. Il corner di Falzeranao ha trovato la correzione in gol di collo pieno, da centravanti, di Sgarbi. E lì la partita è di nuovo cambiata nei suoi equilibri. Perché adesso toccava di nuovo al Parma attaccare, lasciando maggiori spazi alle ripartenze del Grifo. La squadra di Alvini ha messo in campo una qualità maggiore nella costruzione del gioco, anche se nell'ultimo passaggio in più di un'occasione è mancato il quid che fa la differenza, ma questo è un vecchio refrain e un problema strutturale. Però i grifoni hanno guadagnato campo pressando alti e il Parma ha costruito solo a sprazzi, quasi mai con pericolosità. Il Perugia ne aveva di più del Parma e ha dato la sensazione di poter provare a vincerla. Alcune offensive sono svanite per i soliti errori nella scelta dell'ultimo passaggio o del tempo di giocata, ma il Perugia non ha mai smesso di proporsi con personalità, coma fa quasi sempre, e questa, aldilà degli errori e delle carenze di qualità, è la miglior garanzia in vista della straregionale.

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia