PgCesena3(ASI) Perugia. “Boccone amaro”. Così ha definito il risultato finale di Perugia-Cesena ai nostri microfoni Davide Lanzafame al termine della gara del “Curi” valida per il quinto turno del campionato di Serie B e conclusosi a reti inviolate. Lanzafame ha ragione, effettivamente è ciò che hanno dovuto ingerire i tifosi del Perugia che hanno assistito alla gara e con loro la squadra, lo staff tecnico e la società.

Al “Curi” si é visto un grande Perugia che ha affrontato il Cesena – neo retrocesso dalla Serie A e tra le favorite per la vittoria finale – a viso aperto, senza timore, con grinta e determinazione e che ha onorato la maglia in ogni frangente di gara. Purtroppo qualcosa é andato storto, il fato é stato avverso nei confronti dei biancorossi in occasione dei quattro legni colpiti e le decisioni del Sig. Abisso di Palermo non hanno di certo dato giustizia per ciò che é accaduto in alcuni episodi che potevano diventare determinanti.
Non si può dominare la sorte avversa ,ma di certo come ha già fatto lo stesso Presidente Santopadre, si può chiedere più rispetto per il Perugia da parte dei direttori di gara perché ad oggi oggettivamente il Grifo ha raccolto sul campo molto meno di quanto abbia seminato a causa di numerose decisioni discutibili.
Premesso questo, parliamo di calcio, quello vero.
Il Perugia ha fatto un ottima gara, la difesa non ha concesso nulla al Cesena lasciando interpretare a Rosati il ruolo di spettatore non pagante limitandosi ,per tutta la partita, ad impegnarsi nelle sole rimesse dal fondo. A centrocampo si sono viste le doti della coppia Della Rocca-Rizzo che ha fatto da filtro essenziale sia in fase difensiva che di impostazione, mente l’attacco se pur sfortunato si é dimostrato capace.
Su tutti hanno le spiccato le prestazioni offerte da tre importanti elementi: Comotto, Rizzo e Drole.
Capitan Comotto, all’esordio stagionale ed ex della gara , ha dimostrato di essere un vero leader azzeccando ogni intervento e guidando la squadra come un vero capitano deve fare.
Rizzo, moto perpetuo della squadra, é risultato l’uomo giusto al posto giusto ogni volta che è stato chiamato in causa intercettando palloni a centrocampo e facendo ripartire la manovra offensiva in maniera eccellente.
Infine il più giovane della rosa, il neo diciottenne Jean Armel Drole all’esordio da titolare ha giocato con la spensieratezza del giovane umile ma di talento mettendo sempre in difficoltà gli avversari. Drole ricorda probabilmente nelle movenze e nel modo di giocare al calcio l’ex interista Obafemi Martins, se manterrà la stessa umiltà e qualità, nell’immediato futuro potrebbe diventare una pedina determinante per la squadra di Pierpaolo Bisoli.
Archiviata la sfortunata sfida al Cesena, i Grifoni devono rimettersi subito in moto con la consapevolezza di fare parte di un orchestra che può interpretare un crescendo che suonato all’unisono può diventare una sinfonia godibile per tutti.

Fabio Gasparri - Agenzia Stampa Italia