Castagnini2(UNWEB) Il ko interno contro il Sudtirol di qualche settimana fa ha scatenato un autentico terremoto in seno al Perugia, che ha riguardato non solo l’allenatore. Anche Marco Giannitti, autore comunque di un eccellente lavoro in poco più di due anni di permanenza, non è stato risparmiato da questi eventi e ha dovuto cedere il posto a Renzo Castagnini, dirigente dalla lunga esperienza. Sarà lui a dover traghettare questa squadra fuori dalla tempesta in cui si è cacciata con tutte le sue scarpe.
 
Il primo atto del nuovo direttore sportivo si è vissuto questa mattina in occasione dell’allenamento al Paolo Rossi, il secondo, quello ufficiale, la presentazione alla stampa del primo pomeriggio.
 
Alla conferenza era presente anche il presidente Massimiliano Santopadre, che ha così aperto: “Siamo qui a presentare una persona che ha un curriculum di tutto rispetto. Lo accompagno nelle vesti di presidente perché sono io che l’ho scelto”.
 
La parola al dirigente classe 1956 di Reggello.
 
Che situazione ha trovato e come pensa di risollevarla?
Difficile dare una valutazione. È normale che non ci sia da scherzare e bisogna analizzare la situazione per quello che è. Ho accettato di venire qua per tre cose. In primis la storia del club ed è un onore. Ieri sono stato con il presidente e mi ha fatto vedere strutture ed organizzazione, straordinaria. Ho riscontrato che ci sono tutte le condizioni per lavorare. Poi ho stima del mister, che volevo a Palermo. Infine ho seguito il Perugia come le altre di B e ritengo possa fare bene. E’ chiaro che i giocatori non hanno reso per le loro qualità. Sarà questo un motivo in più per cercare di dare un aiuto a tutti.
Come è nata questa opportunità? 
 
Ero in Sudamerica, poi ho detto al presidente che sarei tornato. Poi ci siamo incontrati. C’è stato subito un grande feeling con un uomo passionale, deciso e voglioso di fare bene. Questo è stata un’ulteriore molla che mi ha spinto a venire
Quali potrebbero essere i motivi veri per i quali un giocatore rende al di sotto delle proprie possibilità? 
 
Vado per quello che mi hanno raccontato. Succede spesso che le squadre le completi a fine mercato. Durante la preparazione la squadra ha avuto intoppi ed infortuni e questo rende difficile creare un gruppo solido. Ci vuole anche fortuna a volte. Poi i cambi di allenatore. In questa fase la squadra perde qualcosa. Ho visto l’allenamento stamattina e ho riscontrato che ci sono le giuste condizioni. Io motivatore? Sono abituato a dire la verità e le cose in faccia, è così che bisogna comportarsi
Che impressione ha avuto dal Perugia visto contro il Cittadella? 
 
L’ho visto anche contro Parma e Reggina: nella prima partita ha subito poco, nella seconda ha sfruttato dei contropiedi micidiali. Domenica invece è stata una prestazione sotto certi aspetti sfortunata: è vero che loro avevano preso un predominio iniziale, ma c’è stato equilibrio. Forse pesa il Curi, ma tutto questo sarà risolvibile standoci dietro e lavorandoci. Questo stadio, dove ho sempre perso in passato, deve diventare un fortino
 
Ci sono sul piano tecnico delle questioni a cui lavorare? 
 
Un direttore sportivo deve parlare con l’allenatore a cui spettano giustamente le scelte. Se viene da me un consiglio glielo do. Poi è normale lavorare sulla testa. Fortunatamente questa è una squadra allenata. C’è da fare qualche risultato per mettere la testa a posto
È arrivato Struna, quali sono prospettive?
Lo stiamo valutando. Ma ora dobbiamo concentrarci a fare i punti prima che il mercato arrivi. Servono gli occhi della tigre
 
Ha già parlato con i giocatori? 
 
Li ho visti stamattina 5 minuti. L’umore non è dei più felici ma è normale e va anche bene perché è un discorso di responsabilità. A noi spetta il compito di aiutarli a migliorare. Tutti dobbiamo essere pronti a lottare e sacrificarci
Ci sono due giocatori ai margini. Come pensa di muoversi?
Domani ci parlo e vedremo cosa è meglio fare per il Perugia. Nel frattempo ho sentito diverse campane.
 
Non sono mancate ulteriori domande per il presidente
 
Quali sono stati i criteri di scelta?
 
Intanto voglio ringraziare il suo predecessore, Giannitti, per quanto ha fatto per questa società. Sulla scelta ha pesato il curriculum. È un uomo di grande esperienza e vedevo che costruiva delle squadre importanti con le risorse esistenti, cioè dei giovani o giocatori “sconosciuti” che è una cosa importantissima. Questo club vive di queste situazioni e non solo sotto la mia gestione. Vorrei ricordare Castagner e Cosmi che erano alle prime armi
 
Impossibile non chiederle come sta vivendo questa situazione?
 
È ovvio che sono preoccupato, soltanto uno stolto non lo sarebbe. Ma sono anche carico dato che so che questa squadra ha dato 1, valore sotto il quale è difficile andare. Vogliamo fare di tutto per fare salire questo punteggio fino ad uno standard mentale qualitativo e fisico che ci possa permettere di uscire di questa situazione. Io ci credo al 100,%, mollare sarebbe da stupidi ed incoerente con quello che facciamo. Voglio lottare, ben conoscendo gli errori commessi.
 
Enrico Fanelli -Umbria Notizie Web