20230614 161331(UNWEB) Perugia. Dopo un anno e mezzo di cure, chemioterapie, ricoveri lunghissimi finalmente Enedio torna a casa, in Albania. Lui e la sua mamma potranno riabbracciare il fratellino di appena due anni che hanno lasciato neonato e riunire finalmente la famiglia. Enedio era arrivato a Perugia con una diagnosi di leucemia infausta.

Per oltre un anno l’equipe di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Perugia, diretta dal dottor Maurizio Caniglia, si è preso cura di lui riuscendo a sconfiggere una malattia aggressiva. In tutto questo periodo il bambino, di soli 10 anni, ha vissuto insieme alla mamma al Residence “Daniele Chianelli” dove ha potuto svolgere molte attività terapeutiche e di divertimento. Enedio, infatti, come tutti gli ospiti della Struttura e i loro familiari, ha potuto usufruire di una mediatrice culturale madrelingua, di una psicologa dedicata ai bambini e ai loro genitori, di una assistente sociale che si è occupata di documenti e permessi di soggiorno. Si è divertito con i volontari e con gli altri bambini, ha imparato a suonare la batteria con il musicoterapeuta, ha disegnato con le due arteterapeute, ha fatto teatroterapia e ortoterapia, circondato da affetto e solidarietà. Prima di partire Enedio ha voluto portare un dono al presidente del Comitato per la vita ”Franco Chianelli” per ringraziare tutti di quanto fatto per lui: una piccola statua che raffigura un angelo. “Siete stati davvero i nostri angeli – la detto mamma Edlira, commossa – ci avete accolto in una casa piena di calore, i medici hanno salvato la vita al mio bambino, ci siamo sempre sentiti protetti proprio come fossimo in famiglia. Ora finalmente possiamo tornare dai nostri cari, ma vi porteremo sempre nel cuore”.
“La gioia più grande – ha commentato il presidente Franco Chianelli – è veder guarire un bimbo che torna a sorridere. E annunciarlo il giorno della giornata nazionale contro leucemie linfomi mielomi è una doppia soddisfazione. Sono orgoglioso di aver creato un grande esercito di solidarietà fatto di volontari e di professionisti che collaborano a stretto contatto con tutto il personale medico e infermieristico per offrire ai nostri piccoli pazienti il meglio, non solo dal punto di vista sanitario e non posso che ringraziare particolarmente sempre tutte le persone che con le loro donazioni ci sostengono permettendoci di sostenere la ricerca e di assistere a 360 gradi i malati e le loro famiglie. Voglio ringraziare l’Azienda ospedaliera e la Regione dell’Umbria che da sempre ci hanno permesso di accogliere questi bambini sfortunati che nei loro Paesi avrebbero esiti di malattia molto più sfortunati. Dobbiamo essere fieri di avere a Perugia un Centro di eccellenza a livello internazionale, che vanta altissime percentuali di guarigione, che vogliamo continuare a sostenere con tutte le nostre forze la ricerca, presto finanzieremo due nuovi progetti di ricerca in cui crediamo moltissimo e tutto grazie alle tante persone che ci sostengono e non ci lasciano mai soli”.