gualdo oratorio don bosco3(UNWEB) Perugia. Con Meet e P-Tree spazi dedicati ai giovani grazie ai contributi messi a disposizione da Fondazione Perugia e Impresa Sociale con i Bambini

Domenica 1 ottobre sono stati inaugurati gli spazi dell’ex oratorio Don Bosco di Gualdo Tadino, rigenerati grazie ai progetti Meet e P-Tree, sostenuti rispettivamente dalla Fondazione Perugia e dall’impresa Sociale Con i Bambini. Grazie al progetto P-Tree gli spazi dell’opera salesiana ospiteranno il Polo Territoriale di Eccellenza Educativa che vedrà collaborare oltre al partenariato progettuale, formato dall’APS Educare Alla Vita Buona, la Cooperativa Sociale Asad, il comune di Gualdo Tadino e tante altre realtà del territorio, la Scuola di Musica Comunale e l’Associazione Gualdo Digitale.

Il Polo avrà la missione di promuovere un coordinamento speciale volto a rafforzare le energie dedicate all’educazione dei giovani del nostro territorio e partirà con la prima edizione dell’October EDU Fest, di cui qui riproduciamo il calendario. Partendo da questa inaugurazione, passando per la formazione di educatori ed insegnanti, cineforum, incontri con l’autore, laboratori e tanto altro. (https://www.educareallavitabuona.it/home/p-tree/edu-fest).

Gli spazi ospiteranno inoltre le attività del progetto Meet, che proporrà momenti di incontro, condivisione, formazione e crescita per i giovani del territorio, grazie soprattutto alla collaborazione con la cooperativa sociale A Piccoli Passi, l’azienda Slope, espressione dell’eccellenza gualdese nel settore dell’ospitalità e della digitalizzazione.

Soddisfatto il Sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti: “E’ importante mettere a sistema e valorizzare tutte le risorse disponibili per il futuro della nostra città”.

In occasione dell’inaugurazione ha portato i saluti Fabrizio Stazi, direttore della Fondazione Perugia, ricordando come da “sempre la Fondazione sostiene ed incoraggia le iniziative espresse dalla comunità, soprattutto nel trascorso periodo di pandemia”.

“Lavoriamo insieme -  così ha esordito Liana Cicchi, Presidente della Cooperativa Sociale Asad - per mettere al centro del nostro operato i giovani, che sono la nostra speranza e il nostro futuro”.

L’ex oratorio si arricchisce di locali completamente rinnovati, articolati grazie a delle pareti mobili, che saranno a disposizione della città e che ospiteranno laboratori di musica, di teatro, di innovazione digitale, di auto-imprenditorialità e molto altro.

Il Prof. Giovanni Carlotti, coordinatore di Educare alla Vita Buona, è intervenuto ricordando la missione educativa della comunità, associando formalità e informalità, costruendo il ponte tra pubblico e privato, aprendo la bolla che spesso isola i giovani fino alla fine del percorso di studi, pensando insieme alle soluzioni per risolvere i problemi che affliggono la nostra realtà, tra cui il fenomeno dei Neet.

“Immaginiamo un cammino insieme, che abbracci il nostro territorio, da Nocera fino a Scheggia, che punti alla formazione dei Patti Educativi Territoriali per gli istituti scolastici, coordinato dalla Coop Fare di Assisi, mettendo nero su bianco regole ed obiettivi comuni, focalizzando l’attenzione sullo studio delle discipline STEM, anche attraverso eventi tra cui la mostra sulla scienziata Lise Meitner, attualmente allestita negli spazi rigenerati.  Grazie al PNRR avremo la collaborazione con il progetto VITALITY, per il recupero degli spazi ex Merloni a Nocera e la loro attivazione come sito di ricerca e innovazione sui nano materiali”.

“Rendiamo i giovani protagonisti nel legame tra umanesimo e materie scientifiche” auspica la Prof. Angela Codignoni, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Gualdo Tadino, al fianco di Suor Monica Gabriel dell’Istituto scolastico paritario Bambin Gesù e della Prof.ssa Katia Tittarelli dell’istituto superiore Raffaele Casimiri. “Mettiamo tutta la nostra energia per far innamorare i giovani di questo territorio”.

Le conclusioni sono state affidate a Umberto Balloni con un bilancio personale come Presidente di Educare Alla Vita Buona APS e un “ringraziamento speciale a tutti i volontari che hanno reso possibile questo percorso, intrapreso anni fa grazie ai progetti Rete e Well Tree, per costruire insieme il futuro di questo territorio e della comunità che lo vive”.