DSC 3912(UNWEB) Perugia. Oggi, martedì 7 febbraio si è celebrata la Giornata Nazionale contro il Bullismo nelle scuole, organizzata in coincidenza con la Giornata Europea per la sicurezza in rete.


In questa occasione, Comune di Perugia, Prefettura, Regione dell’Umbria, il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Ufficio Scolastico Regionale, Questura di Perugia, Comando Provinciale Carabinieri e Comando Provinciale Guardia di Finanza, Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 1, Associazione “Basta il Cuore” e Associazione “Contrajus” hanno organizzato una serie di appuntamenti condivisi, finalizzati alla prevenzione e alla lotta ai fenomeni di bullismo e devianza giovanile.
Nella mattinata si è svolto, nella Sala Congressi Aldo Capitini, un incontro dedicato alle scuole secondarie di primo e secondo grado per sensibilizzare i ragazzi sulle tematiche della lotta al bullismo e devianza giovanile. Per l’occasione è stato proiettato un docu-film sul bullismo, quindi sono state illustrati molti aspetti del bullismo e del cyber bullismo direttamente dagli esperti dell’Associazione basta il cuore e della Polizia Postale di Perugia. All’incontro è intervenuto anche il Presidente del Perugia Calcio Massimiliano Santopadre.
Nel pomeriggio, poi, alla Sala dei Notari è proseguita l’attività con il seminario di sensibilizzazione, non solo rivolto ai ragazzi delle scuole, ma a tutta la cittadinanza, che ha visto l’intervento della Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione dell’Umbria, Maria pia Serlupini, gli avvocati Andrea Ricci e Paolo Russo, del Foro di Firenze, quest’ultimo anche presidente dell’Associazione Contrajus e della psicologa Daniela Ciccarelli dell’Associazione Basta il Cuore. I fenomeni del bullismo e cyber bullismo sono stati analizzati da un punto di vista socio-culturale, legale e normativo.
L’incontro alla Notari è stato preceduto dalla sottoscrizione, da parte delle istituzioni locali (Prefettura, Regione Umbria, Comune di Perugia, Questura, Uff. Scolastico regionale, Garante regionale per l’infanzia, Corecom Umbria, Comando Provinciale Carabinieri e Guardia di Finanza, Usl 1, Associazioni Basta il Cuore e Contrajus), il protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta ai fenomeni di bullismo e devianza giovanile, con l’obiettivo di mettere a sistema le diverse azioni che ciascuna istituzione, per la sua competenza, realizza, al fine di trovare una soluzione condivisa alle problematiche del bullismo e della devianza giovanile, evitando la frammentarietà degli interventi e, anzi, rafforzando le singole attività messe in campo.
Si dovranno elaborare soluzioni e procedure comuni da attuare ogni qualvolta nelle scuole si verifichino atti di bullismo o cyber bullismo, favorire lo sviluppo di una cultura civica e della legalità che aiuti a ridurre comportamenti antisociali, promuovere la collaborazione non solo tra istituzioni, ma anche con l’intera società civile che può dare un forte contributo in tal senso.
Tra gli obiettivi primari della collaborazione vi è soprattutto quello, da un lato, di sostenere i ragazzi e le famiglie, così come il personale delle scuole, mettendoli in grado di riconoscere e prevenire comportamenti a rischio; dall’altro, di favorire attività riparatorie e di ricomposizione dei conflitti.
Tra i compiti del Comune quello di contribuire alla realizzazione e promozione di eventi formativi e informativi, quali campagne di sensibilizzazione, seminari, incontri, dibattiti sugli argomenti del bullismo e cyber bullismo, devianza giovanile e legalità, di pubblicizzare tutte le diverse azioni che dovessero essere realizzate, attraverso i propri canali, nonché mettere a disposizione i propri servizi di documentazione, ricerca, intervento educativo, per la definizione e la realizzazione degli interventi stessi.
Il sindaco Andrea Romizi, nel ringraziare i presenti ed il Prefetto per l’iniziativa assunta, ha posto l’accento sul metodo che si è deciso di seguire: ossia mettere in rete le professionalità, le competenze e le sensibilità di tutti i soggetti partecipanti. Altro punto di eccellenza è rappresentato dal percorso scelto, cioè strutturare un raccordo, evitando di organizzare un evento isolato, ma dando vita ad un’attività costante e proficua con compiti specifici in capo ai sottoscrittori e verifiche periodiche dei risultati raggiunti.
Rivolgendosi, infine, alla platea, il sindaco ha segnalato che l’attenzione da stimolare nei giovani sulle tematiche del bullismo si raggiunge non solo coi protocolli, ma soprattutto diventando un esempio per i ragazzi: “ogni nostro gesto o parola, infatti, ha conseguenze importanti ed allora dobbiamo essere in grado di trasmettere messaggi virtuosi”.
L’assessore regionale Barberini ha posto l’accento su quattro principi: conoscenza, cultura, collaborazione e continuità. La prima, perché il bullismo ed il cyberbullismo sono temi ancora non del tutto “sviscerati”. La seconda per il fatto che occorre rispondere a fenomeni di devianza dando risposte in termini culturali, partendo dai giovani.
Collaborazione, perché solo tramite l’interazione tra i vari soggetti istituzionali si possono raggiungere risultati concreti. Continuità affinché la firma del protocollo non rimanga fine a se stessa ma si traduca in azioni costanti.
La dirigente dell’ufficio scolastico regionale Boarelli ha precisato che la scuola non poteva non esserci in questa iniziativa, perché è proprio lì che i fenomeni spesso si annidano.
Dunque va potenziata la formazione ponendo all’attenzione dei giovani queste tematiche.
Infine il Prefetto Cannizzaro ha segnalato che il protocollo è frutto di un lavoro comune, finalizzato a dare attenzione a temi tanto delicati ed attuali, ma anche all’attività che da tempo le Istituzioni e le Associazioni stanno portando avanti.
La Prefettura – ha commentato – non ha fatto niente di speciale se non occuparsi dei compiti che la legge le affida ossia raccordare tra loro le Istituzioni.
Quanto è contenuto nel protocollo già oggi viene svolto dalle singole componenti ciascuna per le rispettive competenze; tuttavia si è deciso di metterlo in rete al fine di creare una maggiore condivisione e di superare la frammentazione individuando così strumenti sempre più utili e concreti.

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Firmato protocollo per prevenzione e lotta al fenomeno della devianza giovanile: Barberini, “conoscenza, cultura, collaborazione, continuità per combattere il bullismo”
(UNWEB) – Perugia. Conoscenza, cultura, collaborazione, continuità: su questi quattro parole chiave si basa secondo l’assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, la lotta a tutte le forme di devianza giovanile, a partire dal bullismo e dal cyberbullismo che rappresenta, quest’ultimo, uno dei fenomeni più insidiosi per il benessere delle giovani generazioni.
Con l’obiettivo di combattere e prevenire queste forme di degenerazioni dei comportamenti dei giovani, su iniziativa della Prefettura di Perugia, le istituzioni umbre, le forze dell’ordine, la scuola e le associazioni territoriali, hanno fatto squadra scegliendo un percorso comune che ha portato nel pomeriggio di oggi alla firma di un Protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta ai fenomeni del bullismo e della devianza giovanile. Il documento è stato siglato tra Prefettura di Perugia, Regione Umbria, Comune di Perugia, Questura di Perugia, Ufficio Scolastico regionale per l’Umbria, Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Comitato Regionale per le Comunicazioni, Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, Comando Provinciale Guardia di Finanza di Perugia, l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 1, Associazione “Basta il Cuore”, Associazione “Contrajus”. Per la Regione Umbria il documento è stato firmato dall’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, che ha illustrato l’iniziativa con il prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, la dirigente dell’Ufficio scolastico per l’Umbria, Sabrina Boarelli.
Dopo aver ringraziato il prefetto di Perugia per ha dato l’input iniziale all’avvio di questo percorso condiviso, l’assessore Barberini ha evidenziato che “la cronaca racconta ogni giorno di episodi, a volte anche con gravi conseguenze, che coinvolgono i nostri ragazzi. Il bullismo e il cyberbullismo – ha detto – sono due facce di un fenomeno che ancora è sconosciuto a molti con effetti gravi e trasversali. A destare preoccupazione – ha aggiunto l’assessore - è in particolare il cyberbullismo che, rappresentando una forma di bullismo più subdola e pericolosa, richiede la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto. In questo contesto, è fondamentale il ruolo della scuola e quello dei servizi territoriali che permettono di scoprire situazioni a rischio ancor prima che queste si manifestino in modo eclatante. Tutte le istituzioni devono riservare la massima attenzione e per dare risposte realmente efficaci bisogna portare avanti azioni concrete sul versante della cultura e della conoscenza del fenomeno”.

“In questo contesto – ha proseguito – è fondamentale la collaborazione tra diversi soggetti, così com’è necessaria la continuità delle iniziative. Con la firma del protocollo, che ha la durata di 3 anni, si concretizzano questi quattro concetti”.
A margine dell’incontro l’assessore Barberini ha ricordato che la Regione ha riservato grande attenzione alla lotta e prevenzione del bullismo anche nella legge regionale sulle politiche giovanili: ”l’articolo 13 della legge ‘1/2016’infatti, stabilisce che la Regione promuove e sostiene azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo volte alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità dell’individuo nella sua diversità e alla tutela della integrità psico-fisica dei giovani adolescenti, con particolare riferimento all’ambiente scolastico e all’utilizzo degli strumenti informatici e della rete internet. La Regione, la Prefettura di Perugia, le Forze dell’Ordine, gli altri Enti locali, con il contributo delle associazioni che operano sul territorio, si sono distinti per l'attenzione e la sensibilità riservate alle realtà giovanili anche con l’obiettivo di prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo tra gli adolescenti. Un’attenzione e un impegno che ha contribuito a far acquisire a Perugia il titolo di Capitale Italiana dei Giovani per l'anno 2016”.
Il Protocollo parte dalla constatazione che molti fenomeni di disagio giovanile, pur non costituendo illeciti penali, possono diventare il terreno di coltura di comportamenti penalmente rilevanti.
Per evitare ciò si vuole rafforzare ancora di più la collaborazione tra le componenti istituzionali e sociali (famiglie, studenti, Istituti Scolastici, Prefettura, Forze dell’Ordine, Regione, Enti Locali, Aziende Sanitarie Locali) preposte alla tutela e all’educazione dei minori attraverso la diffusione della cultura della legalità, promuovendo iniziative per l’informazione-sensibilizzazione del personale scolastico e delle famiglie in modo da infondere nella comunità, anche quella scolastica, la consapevolezza di vivere in un contesto improntato al rispetto delle leggi, garantito dalle istituzioni preposte alla tutela della legalità e della sicurezza pubblica. A tal fine, su iniziativa della Prefettura di Perugia, è stato costituito un gruppo di lavoro.